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buonasera, ho un problema e non so a chi rivolgermi per trovare qualche risposta.vorrei fare richiesta per il reddito d'inclusione ma ho un problema.ho contattato un patronato e mi hanno detto che per fare la richiesta serve il modulo isee.Io sono nullatenente, invalido e disoccupato da 7 anni, vivo e ho la residenza nella casa della mia ex moglie anch'essa disoccupata ma, nella stessa casa ,vivono nostro figlio con la moglie e i suoi due figli. loro lavorano e hanno anche altre proprieta' immobiliari .Quindi il reddito isee supererebbe la cifra che consente di accedere al reddito d'inclusione, anche se loro a me non danno una lira. almeno così mi hanno detto al patronato.Non posso permettermi di affittare una casa per non risultare nello stesso nucleo famigliare e non so come fare .


qualcuno è in grado di darmi un consiglio ? 


grazie


 


 

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Salve, per quanto ne sò avendo la residenza si ottiene il cumulo sul reddito che non permette l’accesso al reddito di inclusione.ho fatto una ricerca sulla rete e ti giro la domanda simile che vale anche per chi ha problemi con equitalia. Cancellare residenza, diventare senza fissa dimora, per evitare pignoramento di Equitalia.


Gentile avvocato, mio padre per sfuggire ad Equitalia ed alle sue cartelle esattoriali, ha deciso di cancellare la sua residenza e di diventare un senza fissa dimora, in modo da evitare un pignoramento mobiliare da parte dell’ufficiale giudiziario incaricato della riscossione.Mio padre abitava in affitto con sua cugina, poi la cugina ha cambiato abitazione e adesso non gli resta altro da fare che diventare un senza fissa dimora. Come comportarsi riguardo ai documenti che riportano la precedente residenza quali la tessera sanitaria, codice fiscale e p.iva, certificato CCIAA ? Tutti documenti che avevano lo stesso indirizzo della cugina, la quale appunto ha cambiato la sua residenza.

RISPOSTA

Tuo padre deve recarsi presso gli uffici dell’anagrafe del comune per dichiarare di essere senza fissa dimora (senza residenza) e per indicare il domicilio ove inviare la posta e le comunicazioni ufficiali. Tuo padre, nel compilare il modulo “Dichiarazione di residenza”, al posto di scrivere la dicitura “dichiara di avere trasferito la propria dimora abituale al seguente indirizzo”, scriverà: “dichiara di avere stabilito il proprio domicilio al seguente indirizzo”. Nel presentare la “Dichiarazione di residenza”, laddove è riportata la dicitura “Si allegano i seguenti documenti”, tuo padre, oltre a produrre l’assenso delle eventuali persone coinvolte con l’indirizzo di domicilio dichiarato (ove inviare la posta), dovrà altresì produrre tutta la documentazione idonea a dimostrare il suo domicilio nel territorio (il domicilio per l’invio della posta potrebbe essere ad esempio l’abitazione di un parente). Con Circolare n. 19 del 7 settembre 2009, il Ministero dell’Intero ha chiarito che l’art. 3, comma 38 della legge 15 luglio 2009, n. 94 [1], deve essere interpretato nel senso che le persone senza fissa dimora, iscritte in anagrafe presso un domicilio, devono essere reperibili. Al fine di garantire tale reperibilità, laddove nel modulo “Dichiarazione di residenza” è riportata la dicitura “Tutte le comunicazioni inerenti la presente dichiarazione dovranno essere inviate ai seguenti recapiti”, la persona “senza fissa dimora abituale” dovrà indicare uno o più recapiti dove egli può essere rintracciata; nell’ipotesi più semplice, tale recapito potrà coincidere con il domicilio dichiarato, sempre che questo sia stato individuato presso un indirizzo inteso nel senso tradizionale del termine (via, civico, interno).Tuo padre deve chiedere ed ottenere di risultare senza fissa dimora; deve contestualmente indicare un indirizzo di domicilio per le comunicazioni. Una volta effettuati questi adempimenti, chiederà una carta di identità aggiornata, così come nuove certificazioni e documenti aggiornati (alla camera di commercio ed all’agenzia delle entrate per quanto riguarda il codice fiscale).
[1] LEGGE 15 luglio 2009, n. 94

Spero di esserti stato utile.


 

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