Vedremo se l'On. Di Pietro Mantiene la tinta... Fonte helpconsumatori.it 15/03/2011 - 13:47Adusbef e Federconsumatori hanno organizzato oggi a Roma un convegno sull'anatocismo e sul risparmio tradito. Lannutti: "Milleproroghe pietra tombale dei diritti dei consumatori". Trefiletti: "Fare chiarezza nei rapporti fra banche e cittadini". Di Pietro, IdV: "La questione dell'anatocismo non è da poco. Alla fine ci rimette sempre l'anello più debole della catena".Il Tribunale Ordinario di Benevento ha promosso d'ufficio questione di legittimità costituzionale della norma che di fatto, attraverso il Milleproroghe, ha reintrodotto l'anatocismo: il provvedimento è di pochi giorni fa e contesta la violazione degli articoli 3, 24, 41, 47 e 102 della Costituzione. Si annuncia come uno dei tanti ricorsi alla Corte Costituzionale che saranno promossi nei confronti del provvedimento, ampiamente contestato dalle associazioni dei consumatori e oggetto oggi di un convegno sul tema "Anatocismo, usura, risparmio tradito: quale tutela?" organizzato a Roma da Adusbef e Federconsumatori alla presenza di diversi rappresentanti istituzionali, fra i quali il presidente dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, il presidente di IdV alla Camera Massimo Donadi e il presidente IdV al Senato Felice Belisario, il senatore del Partito democratico Giovanni Legnini, esperti delle consulte legali di Adusbef e Federconsumatori insieme ai due presidenti Elio Lannutti e Rosario Trefiletti. Ha detto Di Pietro: "La questione dell'anatocismo non è questione da poco. Alla fine ci rimette sempre l'anello più debole della catena".Un passo indietro per riepilogare lo stato dell'arte. Con l'approvazione in Parlamento degli emendamenti introdotti dal Governo al Milleproroghe, è stata introdotta una norma in virtù della quale la prescrizione decennale per far valere il diritto del correntista ad ottenere la restituzione di quanto indebitamente corrisposto alla banca decorre dal giorno dell'annotazione dell'operazione stessa e non dalla data di chiusura del conto, come, invece, aveva ribadito la Corte di Cassazione a Sezioni Unite con una recentissima sentenza del 2 dicembre 2010, nella quale veniva invece stabilito che i correntisti hanno diritto a ottenere la restituzione delle somme trattenute dalle banche per interessi illegittimamente addebitati sul conto corrente a titolo di anatocismo, dalla data di apertura del conto e per tutta la durata dello stesso, mentre la prescrizione decennale per chiedere la restituzione decorre dalla chiusura del conto.Atto primo. Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione stabiliscono dunque questo: "Se, dopo la conclusione di un contratto di apertura di credito bancario regolato in conto corrente, il correntista agisce per far dichiarare la nullità della clausola che prevede la corresponsione di interessi anatocistici e per la ripetizione di quanto pagato indebitamente a questo titolo, il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre, qualora i versamenti eseguiti dal correntista in pendenza del rapporto abbiano avuto solo funzione ripristinatoria della provvista, dalla data in cui è stato estinto il saldo di chiusura del conto in cui gli interessi non dovuti sono stati registrati".Atto secondo. Con il Milleproroghe, si inserisce un articolo che recita: "In ordine alle operazioni bancarie regolate in conto corrente l'art. 2935 del codice civile si interpreta nel senso che la prescrizione relativa ai diritti nascenti dall'annotazione in conto inizia a decorrere dal giorno dell'annotazione stessa. In ogni caso non si fa luogo alla restituzioni di importi già versati alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto legge".Le associazioni dei consumatori non ci stanno, e il convegno di oggi lo ribadisce. Esordisce il presidente Adusbef Elio Lannutti: "Avevamo organizzato questo convegno molto tempo prima che venisse approvato il Milleproroghe, la pietra tombale sui diritti dei consumatori. Il Governo fa il maggiordomo dei banchieri. Un altro colpo, che abbiamo sventato, era l'attacco alla legge antiusura: avevano inserito un codicillo per cominciare a smantellare i tassi soglia. Siamo intervenuti come IdV, è intervenuto il Pd, e il provvedimento è stato revocato".La genesi del Milleproroghe è stata sintetizzata da Legnini: di fronte a un provvedimento diventato "monstre", "come opposizioni avevamo di fronte due vie: prendere atto dell'impossibilità di esaminare una mole così imponente di proposte emendative o discutere nel merito delle singole norme purché il testo fosse quello oggetto di discussione in Aula. Chiuso il lavoro delle Commissioni - ha detto il senatore - il Governo ha chiesto di introdurre alcune norme in deroga all'accordo raggiunto, fra cui il pacchetto delle banche". Sventata la norma sull'elevamento del tasso soglia d'usura, è rimasta quella dell'anatocismo. "La norma comprime i diritti dei correntisti per arginare una falla sui bilanci della banche italiane: questi sono i termini del problema", ha detto Legnini, sottolineando gli inevitabili problemi che il provvedimento porterà in relazione alla legittimità costituzionale e alla pronuncia della Cassazione e ribadendo: "Il conflitto fra banche e consumatori non può risolversi tutto a danno dei consumatori".Banche e consumatori: un rapporto che secondo Rosario Trefiletti va chiarito. "Nel nostro paese - ha detto il presidente Federconsumatori - si deve fare chiarezza nei rapporti fra sistema bancario e cittadini. Ricordiamo i casi dei bond Parmalat, Argentina, i mutui usurari. Le banche continuano ad avere amici in Paradiso e a operare nel rapporto con i cittadini in maniera incredibile. L'ultimo caso: per andare a ritirare i propri soldi agli sportelli bancari bisogna pagare una gabella da uno a tre euro. Sono cose insopportabili per i cittadini".All'incontro è intervenuto il presidente IdV Antonio Di Pietro. Sostiene Di Pietro: "Non c'è una politica a difesa delle fasce più deboli e dei singoli cittadini, perché coloro che fanno politica oggi sono espressione dei poteri forti. Gli eletti in Parlamento sono nominati da cinque persone. Il movimento dei consumatori rappresenta interessi diffusi di una miriade di anelli deboli che possono essere più forti se associati". Di Pietro ha ribadito "la volontà dell'IdV di portare avanti la difesa dei soggetti più deboli". Anatocismo compreso.di Sabrina Bergamini2011 - redattore: BS
"quando non si sa attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore"
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15/03/2011, ore 17:54
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17/03/2011, ore 13:12
>> il fatto che qualcuno non rispetti la legge non significa che io non mi possa esprimere. la prescrizione non è un "cavillo" ma un preciso disposto del codice civile.>>La legge del più forte ??La corte ha poi cmq disposto in altro modo .>>ma ho sottolineato che questo è l'unico caso in cui la prescrizione parte curiosamente da un termine "successivo" rispetto a quello in cui si materializza "l'errore".< |
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17/03/2011, ore 16:06
Non è del tutto esatto Risparmio, la prescrizione in cerri casi non è applicabile.Un esempio per tutti.Il calcolo della pensione ...Il riscatto del periodo di studi può avvenire anche dopo più di dieci anni dall'inizio della propria contribuzione e provoca il RICALCOLO di TUTTA la posizione assicurativa.Nel caso dell'anatocismo ed assumendo che si tratti di un reato, allora la querela dell'offeso ed i suoi diritti partono da quando SI E' VENUTI A CONOSCENZA del fatto, cosa che può benissimo avvenire all'atto della risoluzione del contratto .....Etc... Etc... Etc.... il diritto è alquanto elastico a saperlo stirare ..... |
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17/03/2011, ore 17:41
la conoscenza è avvenuta nel momento in cui la banca ha addebitato, previo calcolo, l'importo degli interessi. capisco se fosse un acconto o se ci fosse un "conteggio" senza addebito, ma in questo caso uno non può dire di non esserne venuto a conocenza. se poi non c'ha capito nulla è un altro discorso che non c'entra con la prescrizione.non vedo come l'atto di risoluzione del contratto di conto corrente (che non c'entra con il contratto di fido, peraltro) possa essere un momento da prendere come considerazione per il calcolo della prescrizione dato che non fornisce alcuna indicazione di addebiti e modalità di calcolo degli interessi sui fidi avvenuto e già saldato molti anni prima.il riscatto degli studi è un caso a sè, non si tratta di crediti o debiti ma di nuovi versamenti per vedersi riconosciuti degli anni di contribuzione.comunque ne sentiremo senz'altro parlare ancora per molto tempo... |
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17/03/2011, ore 17:57
Art. 2935 Decorrenza della prescrizioneLa prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere.questo è l'attuale articolo del codice civile. a mio modestissimo avviso non lascerebbe spazio ad altre interpretazioni (nel momento in cui apprendo dell'addebito, con tanto di calcolo analitico, posso oppormi), ma come giustamente ha detto Apicio si interpreta sempre in maniera elastica e qualche volta, aggiungerei, persino fantasiosa.ho detto solo la mia opinione, con questo mai mi sognerei di dire che l'anatocismo sia regolare. |
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17/03/2011, ore 18:43
"il diritto può essere fatto valere."Ecco il punto topico!!!Da che data è stato possibile far valere il proprio diritto?Non da moltissimo dato che la cosa è recente, però l'mpatto è sul passato.E non mi raccontare che le cose non possono essere retroattive in campo finanziario .... cosa mi dici degli studi di settore .......Inoltre è tutto aleatorio, possono interpretare e cambiare le carte già calate a loro piacimento .... nulla è certo nel diritto in Italia.Certi politici sono accustati di legiferare "ad personam" ma molti appartenenti alla legge "interpretano ad personam". |
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