vorrei sottoporre al forum una problematica che mi riguarda: come correntista ho fatto opposizione ad un decreto ingiuntivo della banca per un cc aperto nel 1989 per un prestito poi rimborsato, rimasto sempre inattivo ma non chiuso . avevo tre estratti conto del 89-90 da cui si evinceva un credito della banca di sole 30.000 lire che maturava interessi su interessi, cms, spese, assicurazioni...nella inattività ammessa del conto e che contabilizzando queste spese aggiunte porta esattamente alla somma richiesta nel 2005 dalla Banca che decide di chiudere il conto e di fare decreto ingiuntivo a partire dal 1996 su una somma di circa 5.000.000 milioni di lire. contesto e faccio opposizione. ora secondo voi la banca aveva l'onere di conservare i documenti giustificativi del suo credito o può arbitrariamente partire da un saldo contabile autenticato del 96 che nulla ci dice circa l'origine di quel debito ( trattandosi solo di somme anatocistiche e arbitrari e mai concordati costi assicurativi e cms come dimostrato da calcoli a partire dai tre estratti prodotti che matematicamente con minima approssimazione giungono alla cifra richiesta dimostrando ogni assenza di movimentazione ). il giudice non ha voluto applicare la riconduzione a zero del conto pur in assenza di qualsiasi prova della Banca(contratto e estratti completi di tutto il periodo di tenuta del cc ) ora, in sede di opposizione a decreto ingiuntivo doveva la banca giustificare il credito contestato oppure il suo obbligo di conservazione decennale dei documenti la esime da un principio civilistico della prova? grazie a chi mi risponderà