Accedi con Google+
Registrati con LinkedIN

Accedi con ForumConsumatori


Recupero Password Chiudi
Accedi | Registrati


Iscritti a ForumConsumatori: 68200  Discussioni create: 40498  Messaggi inviati: 260678
Iniziata: oltre un anno fa   Ultimo aggiornamento: oltre un anno fa   Visite: 24838

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

Buongiorno.
Velcoemente spiego.

Nel 2004, ha seguito di una truffa subita da MPS (For You e altre cose) rimango senza un centesimo, tutti i miei risparmi polverizzati.
Mi rivolgo ad una amica direttrice di una filiale Banca Intesa e chiedo un prestito (ho una attività professionale ed una famiglia da mandare avanti).
Al posto del prestito mi viene dato un fido "castelletto" di 20.000 euro. L'unica garanzia data sono le mie fatture "avere" e la conoscenza (leggi discrezionalità, che va bene solo se fa per loro).
Nel frattempo, tutto il mio sistema è collassato. Con BI cerco una soluzione perché non posso gestire il fido. Porto 3000 euro e li verso, per i restanti 17.000 non si raggiunge alcun accordo. Io voglio restituire mensilmente la cifra, compatibilmente con le mie possibilità, loro mi sparano un rientro da 1.800 euro al mese. Non se ne fa nulla e non li sento più.
Nei successivi 9 anni me ne vengono combinate di ogni colore, da finanziarie, tribunali e avvocati. In totale sborso oltre 80.000 per una conversione di pignoramento e parcelle astronomiche. Tutto questo con un lavoro precario, moglie disoccupata, due figli grandi ed una famiglia modesta alle spalle che mi aiuta come può. Ho sputtanato il mio futuro e quello dei miei figli.
Settimana scorsa mi arriva un decreto ingiuntivo da Italfondiario (per Intesa San Paolo) che mi chiede 58.000 euro "immediatamente".
Il mio legale personale (un familiare) mi dice però che ho 40 giorni per presentare opposizione.
Ci mettiamo subito al lavoro e in rete scopriamo molte cose su Italfondiario, anatocismo e altre truffe bancarie.
In particolare:
- una sentenza del tribunale di Piacenza contro Italafondiario, in opposizione ad un decreto ingiuntivo (caso molto simile al mio): opposizione accolta per anatocismo e commissioni non dovute. Decreto revocato!
(link diretto:
http://www.giornalegiuridico.com/la-commissione-dio-massimo-scoperto-deve-essere-restituita-dalla-banca-in-quanto-illegittima)
- la decisione recentissima della Consulta di bocciare il decreto "salva-banche"
(link diretto:
http://www.altalex.com/index.php?idnot=17819).

Ci sono poi tantissimi altri documenti che possono avvallare la mia opposizione.
In relazione a tutto ciò chiedo:

1) devo fare anche una denuncia (o esposto) contro i due soggetti, per truffa (o tentata truffa), usura, abuso di posizione dominante o altro?
E' chiaro che 17mila che diventano 58mila in otto anni circa "soffrono" di anatocismo ed usura.
2) la necessaria (penso) valutazione di un perito sullo cifre va fatta prima dell'opposizione, anche se (appunto) sono palesi le violazione
ed i soprusi subiti?
3) Quanto costa una perizia giudiziale (si chiama così?) sulle cifre in questione?
In ultimo dichiaro:
- in nove anni non ho mai ricevuto alcunché (lettere raccomandate o altro) dalla banca ne da altri. Non possiedo nessun documento (estratti conto, contratto del fido od altro) perché non me li hanno mai rilasciati.

A questi soggetti voglio farla pagare cara e salata perché la loro strategia (e cioé attendere fino al limite della prescrizione, 10 anni) è chiaramente un abuso della loro posizione. Mi hanno trascurato, sono stati superficiali e mi hanno mancato di rispetto, non accogliendo le mie proposte.
Per presentare questo decreto, si sono attaccati ad alcune ipoteche presenti ma che non devono esistere, perché risalenti a mutui o procedure giudiziali già terminate (per queste cose non posso denunciare chi non mi ha tolto le ipoteche?).
Italfondiario risultatano essere una manica di usurai, mentre Intesa San Paolo sono degli affaristi malfattori con decine di denunce e casi giudiziari per i lro dirigenti (in rete si trova un sacco di materiale, a tali propositi).

Io non sarò il loro ennesimo investimento andato a buon fine.
Ringrazio sin d'ora per quantii vogliono rilasciare risposte ai miei quesiti, oppure loro impressioni e (soprattutto) consigli.
Angelo

aggiungi un commento
aggiungi un commento
Data
Votazione
Non hai ancora votato! Vota ogni singolo contributo che ritieni utile o interessante e che sia ben scritto per permettere ai contenuti di qualità di salire in alto.
Vota ora facendo click sulle icone e vicino ogni domanda, commento o risposta
Pagina 1 di 2
Vai alla pagina [1 2]

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

Ho letto il link postato. Innanzitutto decreta la LEGITTIMITA' della clausola anatocistica (quindi viene meno una sua prima richiesta di restituzione – l'anatocismo – e mi sembra normale visto che i rapporti bancari sono iniziati dopo la delibera del CICR del 2000). Il Tribunale di Piacenza fa cadere pure la contestazione sull'asserita APPLICAZIONE DI TASSI SUPERIORI AI LIMITI STABILITI DALLA LEGGE ANTIUSURA”. Infine per la CMS, la sentenza non dice che è ILLEGITTIMA, ma dice che “la clausola che prevede la commissione di massimo scoperto, perché sia valida debba rivestire i requisiti della determinatezza................... Sicuramente nella fattispecie tale clausola non rivestiva i requisiti....................... Per cui tenga presenta che è PER LA SOLA POSIZIONE presa in esame da Tribunale che ha determinato la restituzione della CMS pagata, se la sua posizione riporta una clausola che prevede una cms con requisiti giusti etc.etc., la causa la perde, perché la sentenza NON sentenzia che la cms, sia da cancellare in toto a prescindere, ma solo a determinate condizioni. Per il secondo link, che fa riferimento alla notissima sentenza della Corte Costituzione, che ha messo fine alla diatriba sui termini di prescrizione, non capisco cosa c'entra con la sua posizione, secondo me nulla. Tornando al contenuto delle sua “disavventure”, Le chiedo di precisare se c'è relazione il debito residuo con Banca Intesa di euro 17.000,00 e l'esborso dichiarato di 80.000 euro “nei successivi 9 anni.....”. Tornando al suo debito specifico con la banca di euro 17.000, ho fatto un calcolo veloce al 10% con la sola capitalizzazione annuale e dopo 8 anni ne esce fuori un debito di euro 36.437,00. Tenendo presente che i 58,000,00 contengono interessi ben superiori, al top della banca, essendo un debito incagliato/sofferenza, però sempre nell'ambito della soglia usuraia e tenendo presente che l'importo contiene anche le spese legali, amministrative etc.etc., non mi pare una cifra elevata, dopo otto anni. Il consiglio che Le posso dare , anzi i consigli sono:

-Leggere bene e con calma le sentenze;

-Studiare bene la pratica anatocistica, anche leggendo questa sezione dove ha postato;

-Cercare un avvocato espertissimo del settore (ad iniziare da quelle dell'Adusbef), per cercare cavilli per farsi restituire almeno la c.m.s. (in relazione alle varie sentenze, da ben leggere).;

-Iniziare ad attaccare giudizialmente il prodotto “MyWay” e 4You”, come ha fatto mezza Italia vincendo sempre (tra parentesi si trattava, se non ricordo, male, di una specie di mutuo truccato da investimento che comunque alla scadenza veniva restituito, scadenza lontana, molto lontana questo sì, comunque rimane il fatto che la giurisprudenza per questi prodotti è tutta favorevole al consumatore, non capisco perché Lei a tale proposito sia stato così “sfortunato”.

Infine, ho letto che “qualcuno” in 9 anni le abbia “sficcato” di tasca euro 80.000,00 che pare non sia una banca, però, oggi, se la vuole prendere solo con il sistema, ci potrebbe spiegare, per cortesia, perché? Chiaramente ora interverrà un noto forumista che Le consiglierà di fare causa alla “ciecata” tanto qualcosa esce sempre. Lo può anche fare, ma si schiarisca prima le idee, prima di andare incontro ad una eventuale altro “botto” di esborso (potenziale e che deve mettere in conto). Gli avvocati voglio essere pagati a prescindere e proprio in questi gg vi è una discussione a proposito, su questo forum. Una ultimissima cosa. Lei scrive “ci mettiamo al lavoro e scopriamo molte cose su Italfondiario....” è chiaro che è confuso. E' tutto il sistema creditizio che soffre di queste “cose”, l'Italfondiario non è altra che una delle tantissime (forse quella meno nominata in assoluto, tra parentesi) facenti parte del “sistema” che ha avuto sentenze contro, per cui scrivere quello che ha scritto non è esatto.


ATTENZIONE, valutate bene i miei interventi sono un INFILTRATO, così afferma QUALCUNO

aggiungi un commento
aggiungi un commento

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

non credo di essere il noto forumista in questione perche' si parla di fare causa alla cieca- tanto qualche cosa esce- ho sempre consigliato di presentarsi ad un legale adusbef e solo dato qualche suggerimento. vado sul pratico cosi e' piu facile capire. lei con la banca ha dei rapporti che derivano da un contratto. se la banca ha commesso un sopruso od uno svarione nel contratto, questo puo essere dichiarato nullo. e quindi nulli tutti i patti in esso contenuti. con la conseguenza che in tribunale tutti i rapporti vengono ricalcolati come da codice civile ed al tasso legale. non sta a me e non ne ho la capacita di dirle se e' il suo caso o meno ma almeno sa in che direzione muoversi e che cosa aspettarsi. Quindi l'anatocismo quasi sicuramente non sara' causa dell'annullamento del contratto ma il ricalcolo potrebbe rivelarsi molto profittevole. Auguri.



Hannibal
www.palombarimotociclisti.it


Hannibal www.palombarimotociclisti.it

aggiungi un commento
aggiungi un commento

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

La causa con MPS per il caso My Way/For You e conseguenze derivate mi è costata 35.000 euro ed è stata risolta con un accordo extra-giudiziale. La cifra in ballo era del doppio, grossomodo, e riguardava i prodotti in questione, fido di conto e altri investimenti.
Però, quella vicenda mi ha piegato in due (senza spezzarmi però) e mi ha lasciato in braghe di tela. Ho ricominciato da zero da solo, reinventandomi anche una nuova attività (derivata dalla precedente), sebbene saltuaria e precaria (ma mi da da vivere). Proseguendo negli anni ho risolto poi anche un'altra causa per un debito (con due finanziarie) di circa 15.000 euro che alla fine mi è costato 35.000 (conversione di pignoramento esecutivo) con un esborso mensile di 1.500 euro. Ma non c'entrano con la vicenda Intesa. Questa si è sviluppata perché mi era impossibile in tutto sto periodo coprire il rosso del fido con il sistema da loro proposto. Ma ripeto .... io per nove anni, questa gente non l'ho mai sentita ne vista. Saltano fuori adesso, al limite della prescrizione, sfruttando tutto il loro tempo per avere più danaro.
Io non ci sto, ma non voglio sparare alla cieca, nel mucchio, addosso a questi banditi a sproposito (come fanno loro). Passerò questi trenta giorni di tempo per studiare la miglior strategia, assieme al mio avvocato e magari rivolgendosi (come tanti mi dite di fare) agli esperti ADUSBEF.
Che nelle loro pretese c'é qualcosa (almeno) che non va dal punto di vista legale, è fuori di dubbio.
Grazie per l'attenzione a tutti.

p.s. - Qui sotto, un'altro paio di cose che ho trovato:

Usura, Italfondiario dovrà pagare

Sentenza civile a favore di due commercianti che denunciarono le banche - La Nuova Sardegna di Tiziana Simula

NUORO. Dopo anni di angosciosa attesa è arrivata la sentenza. Il giudice del Tribunale di Nuoro, sezione civile, Tiziana Longu, ha condannato la Italfondiario spa: a corrispondere a favore di Antonino Mura e Isabella Gungui la somma di 161.360,11 euro oltre agli interessi legali a decorrere dalla domanda giudiziale sino al saldo (6 luglio 2009); a corrispondere a favore dell’attore il 50% delle spese di lite, che liquida in complessivi 5520,50 euro.

I due commercianti nuoresi, avevano denunciato due banche per usura. Una storia iniziata nel 1985 quando chiesero un fido bancario di cento milioni di lire all’allora Banco di Napoli e dopo due anni un credito di altri cento milioni alla Banca popolare di Sassari (oggi Banca di Sassari e con la quale c’è ancora una causa che andrà mandata in decisione il 31 ottobre).

«Hanno iniziato a chiederci con insistenza di coprire il fido _ avevano raccontato Mura e Gungui _ ma non ce la facevamo a sborsare tutti quei soldi e così abbiamo chiesto un mutuo ipotecario alla Banca Cariplo. Abbiamo pagato regolarmente per circa 4 anni e siamo riusciti a estinguere il debito con entrambe le banche».

I due commercianti, dopo aver letto storie simili alla loro, facendosi assistere dai legali, gli avvocati Vittorio Delogu, Annalisa Soggiu e Andrea Cannas decidono di denunciare i due istituti di credito per usura. Contemporaneamente avevano instaurato una causa civile perché volevano il risarcimento dei soldi che gli erano stati sottratti. La Procura aveva avviato le indagini, il tribunale civile di Nuoro aveva sospeso la procedura esecutiva per la vendita all’asta di due locali commerciali dei Mura pignorati: lagioielleria di via Deffenu e un bar. Ad agosto la sentenza con pubblicazione tre giorni fa a favore dei due commercianti nuoresi che chiederanno anche il risarcimento per il danno aziendale procurato loro da tutta questa vicenda. (k.s.)

9 Ottobre 2012.

UN’EX COMMERCIANTE FA CAUSA PER L’IMPORTO TRIPLICATO DEL PRESTITO

Unionesarda.it sabato, 30 giugno 2012

Il Tribunale: la finanziaria non incasserà i soldi. «Quei tassi sono da usura». La vicenda è iniziata nel 1985 con un prestito del Cis 80 milioni di lire. Il credito è stato ceduto alla finanziaria Italfondiario. Che ora ha perso la causa in Tribunale.

Fa causa alla finanziaria per aver adottato tassi da usura. E il Tribunale di Cagliari le dà ragione. Anna Maria Manca, ex commerciante di Villacidro, dovrà pagare 27.552,02 euro e non 71.167,99 come chiesto dalla Italfondiario. E ora chiederà il risarcimento dei danni patiti.

LA STORIA Iniziata nel lontano 18 maggio 1995, quando l’ex commerciante aveva chiesto al Credito Industriale Sardo un prestito di 80 milioni di vecchie lire. La donna aveva pagato regolarmente il suo debito per oltre un anno. Poi ha incontrato qualche difficoltà finanziaria, ma ha cercato di trovare un accordo con la banca per poter continuare a versare quanto dovuto con rate di importo minore. Nel mentre il Credito Industriale Sardo cede il suo credito alla Italfondiario, che presenta un nuovo conto a Anna Maria Manca di ben 48.959 euro. La donna si oppone, per tutta risposta la finanziaria nel maggio del 2009 fa notificare a Anna Maria Manca il pignoramento della sua casa. Lei è grintosa, pronta a dare battaglia. Non si vuole arrendere. È più che convinta che quell’importo sia da tassi usurari. Tramite lo studio legale di Maurizio e Carlo Deplano, l’ex commerciante fa nuovamente opposizione, «ribadendo il carattere usurario del tasso moratorio richiesto». E contesta l’importo con una relazione del revisore contabile e commercialista Marco Selis. Nonostante le affermazioni del revisore contabile, l’Italfondiario va avanti nella procedura esecutiva immobiliare.

IL TRIBUNALE Intanto il giudice unico Stefano Greco del Tribunale di Cagliari nomina un consulente tecnico d’ufficio, Agnese Cau, al fine di accertare «l’esatto ammontare del debito alla data del precetto e alla data della relazione partendo dal decreto ingiuntivo e calcolando gli interessi nel limite del tasso soglia e solo sull’importo capitale». Anche la relazione del consulente tecnico d’ufficio non lascia più dubbi. A fronte della somma di 71.167,99 euro richiesta dalla finanziaria, Agnese Cau mette in evidenza che l’Italfondario aveva «costantemente superato il tasso convenzionalmente pattuito (tasso ufficiale di riferimento maggiorato di otto punti)». E che «la somma dovuta alla data di notificazione dell’atto di precetto era pari a 22.208,99 euro, con la conseguenza che l’Itafondiario ha proceduto esecutivamente e ha curato gli ulteriori atti della procedura per un importo esorbitante di ben euro 48.959 dalla somma effettivamente». Ora la decisione del Tribunale le ha reso giustizia, ma fino a pochi mesi fa per Anna Maria Manca le cose erano drammaticamente diverse e solo la sua caparbietà le ha permesso di far valere i suoi diritti.

aggiungi un commento
aggiungi un commento

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

L'usura o meglio i tassi usurai sono normati dalla legge 109/96 e l'usura è un reato penale. Inizio con il dire che nei due articoli nessuna menzione viene fatta sul reato penale e su chi è stato arrestato, ma solo sul ricalcolo a favor del ricorrente e questo già mi puzza. La notizia è sempre bene darla completa. Sarebbe il caso di postare le due sentenze o perlomeno il link dove trovarle, giacchè nel suo primo intervento è stato chiaro che la sentenza citata è stata male interpretata. I due casi citati, tra l'altro sono diversissimi tra di loro. Nel primo riguarda dei fidi bancario, dove, chiaramente, rientra anche l'anaticismo perchè antacedenti al 2000, nel secondo un mutuo chirografario dove l'anatocismo non c'entra nulla, ma pare di capire che la soglia usuria sia stata superata per effetto degli interessi di mora. Voglio solo ricordare che i due avvenimenti sono accaduti a cavallo della legge 108/1996, quando la sua interpretazione era lasciata un po a tutti, giudici compresi. Il suo caso riguarda fatti successi quasi 10 anni dopo, quando tutto il sistema finanziario era vaccinato e ben preparato a queste battaglie. Certo, nello scavare, nelle migliaia e migliaia di casi esce sempre l'errore o la malafede del non rispetto delle norme, ma si tratta di mosche bianche, invece qua si parte che "sempre il sistema finanziario non rispetta le regole, mentre chi si contrappone a loro ha sempre ragione". Mi dispiace, ma le voglia aprire gli occhi, non è così. Un avvocato esperto Adusbef senz'altro le sarà di aiuto, ma si scordi la base di partenza del suo primo intervento, dove è evidente la sua totale "ignoranza" della cosa o delle cose.


ATTENZIONE, valutate bene i miei interventi sono un INFILTRATO, così afferma QUALCUNO

aggiungi un commento
aggiungi un commento

0
0 / 0
Rev.0 Segnala

Per Loyeti.

Sarò anche "ignorante" in materia ..... ma non sono fesso e neanche uno che si piange addosso.
Di ingiustizie per quello che riguarda queste cose ne ho subite troppe e quello che so é che la questione loro potevano risolverla subito se solo erano più onesti (parlo di Banca Intesa che ora non c'é più) o se ne avevano la volontà (ancora la loro maledetta discrezionalità). Abito a poche decine di metri da questa filiale nel mio paese, conosco un sacco di persone che ci lavorano, faccio parte di una famiglia conosciutissima e rispettata da tutti, ma questo per loro non era sufficente, o se vuoi, era una buona occasione da far fruttare. Deciderà il giudice se c'è stata una condotta "speculativa" da biasimare. Loro hanno voluto "investire" in questa faccenda, lasciando trascorrere il tempo che ha permesso loro di gonfiare il tutto.
Hanno abusato della loro posizione e delle leggi e dei regolamenti che più delle volte (come citato anche qui) lascia interpretazioni a piacere; molto probabilmente hanno sconfinato nell'usura (faremo i calcoli) e sicuramente nell'anatocismo che è illegale. Valuteremo anche le loro spese legali, se rispettano le tariffe degli ordini di appartenenza.
Io so solo che ero lì, a portata di mano, sempre presente nella mia abitazione. Più volte ho cercato di sapere da loro, recandomi anche in banca (un posto che odio, ma mi sembra che non sono l'unico nel mondo, in questo mondo rovinato da loro) per avere notizie. Ho anche spedito lettere raccomandate. Ma loro niente! Avevano già deciso di aspettare il momento più proficuo .... per i loro interessi.
Infine .... la base di partenza, ovviamente, non la deciderò solo io, ma lo farò assieme ai miei legali, tra i quali uno di famiglia specializzato in queste cose e che ha già riportato un sacco di successi in materia.
Quello che voglio dire, in sintesi e come giustificazione per le mie esternazioni, è che NON E' GIUSTO (ne consigliabile, se posso permettermi) accettare tutto quello che arriva da situazioni come questa, che colpiscono (come dice lei Loyeti) gli ignoranti come me. Non è giusto abbassare la testa, impaurirsi, cadere in depressione (e tanti poi si suicidano). Loro contano su queste cose. Bisogna lottare e rendere la loro vita difficile (anche se non lo sarà mai come la nostra di semplici cittadini) a queste bande di truffatori legalizzati.
Evito di menzionare, per non banalizzare il tutto, il NON ADATTO periodo di crisi per imbarcarsi in una bega come questa (e dove li trovo 58.000 euro ora? Vado a rubarli? E da chi?). Ma questo evidentemente, conta solo per noi comuni mortali.

aggiungi un commento
aggiungi un commento
Pagina 1 di 2
Vai alla pagina [1 2]


Prendi parte alla discussione
Prima volta? Assicurati di aver compreso le linee guida di partecipazione

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK

Gentile visitatore,

l'accesso gratuito a questo sito è possibile grazie al presenza di alcuni inserti pubblicitari.

Ti chiediamo gentilmente di disattivare il blocco della pubblicità dal tuo browser e, possibilmente, di sostenerci visitando i siti degli sponsor.

Grazie per la comprensione.

Ok, ho disattivato il blocco su questo sito