Vorrei capire la logica dei piani di ammortamento praticati da tutte le banche, in cui nei primi anni si paga una quota interessi quasi pari alla quota capitale, mentre verso la fine si rimborsa solo capitale. Questo sistema fa si che, se si richiede l'estinzione del mutuo (ad esempio perchè, trasferendosi per lavoro in altra città, si vuole nendere) la banca richiede il pagamento della quora residua di capitale e si verifica che l'interesse pagato sulla quota di capitale effettivamente rimborsata può essere pari alla quota stessa, configurando così una situazione analoga a quella di uno strozzino che ti chiede di restituire il doppio di quanto anticipato. Vorrei capire se mi sbaglio.
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12/07/2011, ore 13:25
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12/07/2011, ore 13:47
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12/07/2011, ore 17:05
Ti sbagli di grosso e non di poco, ma "di"assai assai.Fai una prova.Scrivi su Google "paino di ammortamento" trovi un sito e fai fare questo calcolo:100.000 euro al 5% per 10 anni (a mo di esempio) poi fai stampare uttto il piano di ammortamento.Al primo rigo vi è la prima rata (chiaramente stiamo parlando di 120 rate mesile, per questo esempio), fai il semplice calcolo di euro 100.000,00 x 5/100 divise 12 e vedi che troverai esattamente la quota interessi da pagare, per cui hai pagato il 5% su 100.000 per UN MESE. Poi vai alla seconda riga, il capitale non sarà più di euro 100.000 ma di euro 100.000 - la quota capitale scalata sul primo rigo, allora moltiplichi questa differenza sempre per 5/100 dividendo per 12 ed avrai la quota interessi da pagare sul capitale residuo per un mese e confrontala con quello del PDA e così via, ppoi mi dici da dove escono i tuoi calcoli ERRATI |
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12/07/2011, ore 17:38
Se gli vuol dare uno sguardo...:-)))In finanza, per ammortamento si intende il processo con il quale il debitore restituisce il capitale preso a prestito e gli interessi maturati sul debito. Il capitale mutuato S viene diviso in quote di capitale a cui vengono aggiunti gli interessi, la somma dà la rata di ammortamento da corrispondere in epoche solitamente equintervallate. Le rate di ammortamento comprendono una quota di capitale e una di interessi: R = QC + I Dove QC è la quota capitale I è l'interesse. L'equazione di equivalenza tra la prestazione del mutuante e la prestazione del mutuatario è la seguente (equazione di chiusura finanziaria): Inoltre deve sussistere il vincolo (chiusura elementare): Il debito residuo, Dk è definito come le quote capitale ancora da corrispondere dopo il pagamento di una rata: Cioè il debito residuo è uguale alla differenza tra il capitale mutuato e la somma delle quote capitale già corrisposte. Il valore attuale delle rate ancora da versare, cd. valore residuo, si calcola in base ad un tasso di valutazione che di solito è diverso dal tasso d'interesse del prestito ed è legato ai tassi vigenti al momento della valutazione. |
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12/07/2011, ore 21:05
dal piano di ammortamento non fai altro che vedere che paghi un interesse proporzionale al debito che devi restituire. chiaramente all'inizio il debito residuo è più elevato e quindi si pagano più interessi rispetto alla fase finale dove gli interessi sono pochi.esistono anche altri piani di ammortamento (es con rimborso capitale costante (ma chi pagherebbe una rata più alta all'inizio??) oppure a rata crescente). |
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