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Buongiorno, volevo un parere sul comportamento scorrettissimo di un agente di assicurazione.

Cerco di sintetizzare: nel 2002 sottoscrivo una polizza vita di 30 anni con l'INA; nel 2008 sono costretta ad interrompere i pagamenti e a chiedere un riscatto parziale (per motivi di salute di mia mamma avevo bisogno di soldi), lasciando depositata una somma minima per non incorrere nel pagamento della penale, così come mi viene detto dall'agente dell'epoca. Mi viene anche detto che se mai avessi voluto riprendere il versamento dei premi avrei dovuto necessariamente versare anche gli arretrati, cosa che sapevo non sarebbe mai potuta accadere.

Passano alcuni anni e di quella polizza non so più nulla.

Nel Luglio 2012, con l'intenzione di riscattare la polizza in questione (pur col pagamento di una eventuale penale), ben sapendo che mai avrei potuto versare gli arretrati degli ultimi anni, chiamo l'agenzia INA del mio paese (con cui avevo fatto tutto).

Non mi risponde nessuno per giorni così decido di chiamare l'INA di Milano chiedendo notizie.

Mi viene detto che l'agenzia del paese in questione (Giussano) non c'era più ed aveva preso tutto in mano l'agenzia di Monza. Chiamo Monza e finalmente mi fanno contattare da un agente che ha "ereditato" le pratiche svolte presso l'agenzia non più esistente.

L'agente, una donna molto brillante, mi fa sapere quanto segue: abbiamo controllato la tua polizza, sono rimasti su poco più di 7.000 Euro e se chiedi il riscatto verrai penalizzata fortemente, quindi non ti conviene.

Le rispondo quanto avrei eventualmente perso e lei mi risponde: "perderesti 5.000 Euro su 7.000!!! Non ti conviene assolutamente!"

L'unica soluzione per te è stipulare una nuova polizza vita, meglio se versando quello che versavi prima e dopo qualche anno le 2 polizze verranno riunite e tu recuperi i soldi della prima, quasi tutti. Le rispondo che non potevo assolutamente e mi dice:"vabbè, allora chiamami a fine anno e vediamo quanto è maturata la polizza e vedo se posso farti un'altra proposta".

La richiamo a dicembre 2012 ma mi ripete le stesse identiche cose. Da quel momento si susseguono tutta una serie di telefonate per chiarimenti, dato che non capisco il motivo per cui non ci possa essere un'altra soluzione (non avevo possibilità di stipulare una polizza nuova, specialmente pagando i premi di prima).

Dato che lei mi si appiccica come una zecca e non riesco a farle entrare in testa che non è il momento per me di stipulare un'altra polizza litighiamo al telefono e chiudiamo la questione senza fare nulla.

La richiamo io il giorno dopo perchè non mi rassegno e pretendo di sapere cosa accadrà a quella polizza lasciandola ferma fino a scadenza (perchè non lo avevo ancora capito).

Lei, senza mollare il colpo, mi ribadisce che anche a scadenza ci avrei perso un sacco di soldi e non conveniva, che dovevo assolutamente capire quella cosa e fare come diceva lei.

Insomma mi raggira ancora e un giorno mi richiama dicendo che aveva parlato col suo capo e che mi avrebbero fatto il "favore" di farmi stipulare una polizza con premi molto più bassi, 100 Euro al mese, anche se la cosa era proprio un "venirmi incontro", perchè la regola era che avrei dovuto versare i vecchi premi. Non contenta mi dice anche che avrei dovuto stipularla assolutamente entro fine anno, giustificando tale fretta con tutta una serie di "palle", tra cui che con l'anno nuovo non avrebbero più potuto farmi pagare premi così bassi ma dovevano necessariamente alzarmeli ecc.. ; proprio perchè io le ero "simpatica" mi offriva quella soluzione ecc...

Il 19 dicembre viene a casa mia, con un'assistente e ne parliamo davanti a mio marito.

Ripete tutto quello che fino a quel momento aveva detto a me al telefono, ci dà una gran fretta ma a mio marito non tornano dei conti... In ogni caso prendiamo tempo fino al 21 dicembre quando, sempre incalzati da lei, mio marito va in agenzia a firmare il precontratto (a mio nome, loro lo fanno ugualmente), versa 600 Euro e gli viene detto di attendere a gennaio per la firma del contratto vero e proprio.

Non pensavano di rilasciare nulla ma dietro insistenza di mio marito gli consegnano "almeno" la ricevuta dei 600 Euro e una bozza in cui sono scritte alcune condizioni già concordate a voce con noi: polizza di 15 anni (anche se ci avevano detto meno, ma pazienza), 2% di rendimento garantito.

A gennaio ci chiamano per la firma del contratto, andiamo e mio marito vede alcune cose che non vanno: dal 2% il rendimento garantito è sceso al 1,5% (se ne è accorto lui leggendo), gli anni da 15 sono diventati 25 (se ne è accorto sempre lui leggendo)... a noi non sta bene, a mio marito non torna qualcosa e non firmo, anzi, decidiamo di dare la disdetta della polizza (per altro mai firmata), dato che non erano ancora passati i 30 giorni.

Mio marito decide di contattare il capo dell'agente (trova il nome dopo ricerche su internet), va a parlare con lui e si apre un altro mondo: potevo riscattare tranquillamente la polizza vecchia, quasi senza pagare nulla, non era assolutamente vero che dovevo stipulare una nuova polizza per "salvare" la precedente, non era vero che dovevo fare tutto entro fine anno ecc..

Insomma, sonore "palle"!!! Tutto per portarsi a casa una nuova polizza!!

Lui ovviamente si "dissocia" dalle agenti in questione... e ci dice le cose come stanno (spero) forse temendo che (vedendo che non aveva a che fare con i soliti "allocchi") fosse capitato qualcosa.. non so.

Ora stiamo attendendo di andare dal capo per firmare il riscatto della vecchia polizza e chiudere il discorso ma io dico una cosa: possibile che questa signora debba rimanere "impunita" per come si è comportata?

Se non fosse stato per i dubbi mei e di mio marito a quest'ora avrei ancora una polizza vita ferma, a marcire, in condizioni di non poter esercitare i miei diritti, perdendo tempo e soldi e un'altra stipulata dietro "raggiro"!!!

Possibile che non posso fare nulla contro quest'agente?

Ho tutte le intenzioni di fare una segnalazione all'IVASS o addirittura una querela per tentata truffa... Sono troppo avvelenata..

Sarei anche tentata di scrivere il nome della signora per evitare che qualcuno cada ancora nella sua rete ma forse non posso.

Mi date un consiglio???

Grazie

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Vorrei aggiungere qualcosa ai consigli espressi. Il codice delle assicurazioni pone in capo alle compagnie assicurative e riassicurative un obbligo di vigilanza sulla gestione del proprio portafoglio. L' agente o broker rispondono dei comportamenti e degli errori dei propri collaboratori o produttori

E la compagnia assicurativa risponde solidarmente. La funzione del reclamo da presentare in prima istanza ad essa, per i comportamenti scorretti e inadeguati della propria rete vendita, serve ad risolvere e sanare , stragiudizialmente, situazioni di inadeguato comportamento verso la clientela.

E' persino previsto per le compagnie un registro obbligatorio dove i reclami devono essere annotati e renderne conto all' isvap ora ivass. Le compagnie dovrebbero avere tutto l' interesse alla soluzione di una palese situazione di scorrettezza come quella descritta, visto che le conseguenze ricadrebbero' sulla stessa. Infatti la figura investita del problema (credo un funzionario o ispettore direttivo) ha chiarito e risolto la problematica di rosabianca 133. Chiaramente e' il cliente, se lo ritiene necessario, a inoltrare reclamo alla compagnia mettendo, come si suol dire, nero su bianco

Riporto il suggerimento di patos esplicito e valido:

con la lettura e la comprensione ci si affranca dalle panzane del produttore,agente, banca, posta. Rispetto al passato oggi la conoscenza, il sapere, e' alla portata di tutti. Oltretutto , dando per inteso che non si tratta di polizza "caso morte" ogni anno la compagnia assicurativa, a seconda del tipo di polizza vita, deve inviare al cliente un estratto conto sulla posizione assicurativa e, una comunicazione in caso di trasformazione del contratto rispetto all' originario.

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