il 1 gennaio 1992 ho stipulato come titolare una polizza Direzione vita e previdenza con la Ras per i tfr dei dipendenti della mia agenzia.L'art 9 della convenzione parla della durata della polizza e dice testualmente:"la presente Convenzione rimane in vigore per un periodo di 10 anni e si intendera' tacitamente rinnovata per altri 5 anni e cosi' di seguito,a meno che non venga denunciata da una delle parti contraenti con preavviso di almeno sei mesi a mezzo di lettera rac.a/r. .Sentiti i miei dipendenti ho concordato con loro di non rinnovare piu' il contratto Ras e, quindi, in data 30/07/2007 con racc.a.r ho rifiutato la loro proposta di rinnovo triennale e ho comunicato di rescindere il contratto di polizza.Nel contempo ho chiesto il rimborso di quanto ho accumulato sulla polizza. La RAS considera la mia disdetta una risoluzione anticipata del contratto per cui in base a tale principio,mi liquida una somma pari all'88%di quanto accumulato.Cio' non e' vero,in quanto io ho rispettato la scadenza contrattuale prevista dall'art 9 della convenzione e non dovrei ricadere in quanto prevedono le condizioni speciali del contratto in caso di risoluzione anticipata.Posso aver male interpretato la convenzione che il 31/12/1991 ho sottoscritto? quale iniziativa di opposizione alla RAS posso intrapprendere per salvaguardare i tfr dei miei dipendenti e non perdere ben il 12% di quanto versato?Spero di essere stato sufficientemente chiaro e attendo un vostro parere sulla questione esposta. Grazie Covelli Angelo
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19/09/2007, ore 18:17
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