Mio figlio, durante una partitita di calcio del settore dilettantistico di terza categoria ha subito una grave lesione al crociato anteriore destro a seguito di scontro con un giocatore avversario. Il direttore di gara ha annotato nel proprio rapporto finale la sostituzione del ragazzo per infortunio. Come ovvio, le prime preoccupazioni da genitore nei confronti di un tale evento sono state quelle di effettuare nel più breve tempo possibile una risonanza magnetica e successivamente una visita specialistica per determinare l'entità della lesione e quindi stabilire i tempi per l'intervento. Ultimata questa fase ho provveduto a contattare la società sportiva ove è iscritto mio figlio per avviare la pratica di infortunio con la compagnia assicurativa. Con grande stupore ho appreso che non avendo proceduto all'apertura del sinistro entro 30 giorni dall'evento è venuto a decadere questo mio diritto. In una risposta che mi è arrivata per lettera dalla compagnia assicurativa in argomento è anche specificato che nessun dirigente delle società sportiva aveva l'obbligo di avvertire i propri iscritti di questo lasso tempo entro il quale io avrei dovuto far valere i miei diritti, quindi in pratica nessuno è responsabile. Per quanto mi riguarda io so solo che nel codice penale vi è l'art. 1 che recita: "la legge non ammette ignoranza". Per questo sono pienamente d'accordo, ma come potevo sapere dell'esistenza di tale limite temporale su un contratto assicurativo mai letto o sottoscritto? Avevo intenzione di interpellare l'ISVA. Un grazie anticipato a tutti.
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31/12/2008, ore 15:58
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31/12/2008, ore 18:06
Ma sappiamo benissimo che per tutte le richieste di risarcimento,vi è un limite temporale.Non possiamo sapere o conoscere le condizioni per ogni singolo evento,ma il buonsenso dovrebbe portarci ad acquisire informazioni nel più breve tempo possibile quando il malaugurato incidente si presenta.30 giorni mi sembrano un limite sufficente,sarebbe bastata una telefonata ad un dirigente sportivo,o al vostro stesso agente assicurativo,oppure una veloce ricerca in internet. |
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31/12/2008, ore 18:23
La compagnia assicurativa SAI con la quale fortunatamente è stata stipulata a suo tempo una polizza infortuni "famiglia", ha aperto tranquillamente una pratica di sinistro ben oltre i 30 gg. dall'evento, riferendo altresì che per tali episodi non vi era un limite di tempo. Unica raccomandazione quella di chiudere la pratica di risarcimento entro un anno ed eventualmente chiedere una proroga con lettera raccomandata. Come mai queste differenze? |
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31/12/2008, ore 18:26
da quello che risulta a me sono le stesse società a fare visitare gli atleti a seguito di infortuni occorsi durante allenamenti o eventi sportivi.Successivamente, se l'infortunio è di una certa rilevanza, attivano l'assicurazione.Ammesso anche che l'atleta sia minorenne, nel frattempo la società cosa ha fatto ?Immagino che per almeno 30 giorni non l'abbia neppure avuto a disposizione, percui mi risulta difficile credere che se ne sia disinteressata a seguito di un infortunio di gioco |
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31/12/2008, ore 19:17
E qui, è necessario un approfondimento,le regole dovrebbero valere per tutte le compagnie,e qui mi sembra sensata la sua ipotesi di interpellare l'ISVAP.Nel frattempo attenda la risposta sul forum di persona esperta. |
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01/01/2009, ore 21:59
Affinchè tutti coloro intendano prenderne visione, informo che la compagnia assicurativa che ha stipulato la convenzione con l'intero settore della Lega Nazionale Dilettanti del settore calcio è la CARIGE Assicurazioni. Nell'apposito sito in cui vengono definite le condizioni contrattuali sono purtroppo sancite le le indicazioni riferite nel mio quesito. E' inoltre allegata una tabella dei risarcimenti che nel mio caso si aggira sui 1.100/1.200 euro. Come indicato anche dal moderatore sarà il caso di porre un quesito tecnico all'ISVAP ! |
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