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http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/economia/alitalia-35/fantozzi-nuovo-taglio/fantozzi-nuovo-taglio.html02/01/2009 - 09:15 Un conto da 4 miliardiAccordo fatto con Air FranceDIECI mesi dopo, con quasi lo 0,3 per cento di pil sottratto ai contribuenti e 7.000 posti di lavoro in meno, Alitalia torna a parlare francese. Era il 14 marzo 2008 quando Air France-KLM depositava la propria offerta vincolante, subito accettata dal Consiglio di Amministrazione di Alitalia. Sono stati 10 mesi da incubo per i viaggiatori, presi ripetutamente in ostaggio in una battaglia senza esclusioni di colpi in cui la politica ha occupato un ruolo centrale, dimentica della recessione che ci stava investendo. In questi 300 giorni gli italiani hanno visto franare il prestito ponte di 300 milioni di euro concesso quasi all'unanimità dal Parlamento italiano. Oltre a perdere così un milione al giorno, i contribuenti si sono accollati i debiti contratti dalla bad company per quasi tre miliardi. Ci sono poi circa 7.000 posti di lavoro in meno nella nuova compagnia rispetto all'offerta iniziale di Air France, che comporteranno, oltre ai costi sociali degli esuberi (soprattutto di quelli che riguardano i lavoratori precari), oneri aggiuntivi sul contribuente legati al finanziamento in deroga degli ammortizzatori sociali, per almeno un miliardo di euro. Il conto pagato dal contribuente è, dunque superiore ai 4 miliardi di euro, più o meno un terzo di punto di pil, quasi due volte il costo della social card e del bonus famiglia messi insieme. Sarà Air France-KLM l'azionista di maggioranza, in grado di decidere vita, morte e miracoli della compagnia sorta dalle ceneri di Alitalia. Poco importa che sia italiana la faccia, che si chiami ancora Alitalia la nuova compagnia. Sarebbe stato così comunque, anche con il 100 per cento del capitale nelle mani di Air France-KLM. Come canta Carla Bruni, chi mette la faccia "non è nulla", chi mette la testa "è tutto". La composita cordata italiana ha dovuto subito rinunciare all'italianità della compagnia perché non era da sola in grado di far decollare neanche il primo aereo, previsto in volo sui nostri cieli il 13 gennaio prossimo venturo. Air France rileva il 25% della nuova compagnia, versando 300 milioni. Questo significa che il 100 per cento del capitale viene oggi valutato 1200 miliardi, circa 150 milioni in più dei 1052 pagati a Fantozzi da Colaninno e soci solo un mese fa. Questo sovrapprezzo si spiega col fatto che CAI ha nel frattempo acquisito Air One. Si tratta di una compagnia in crisi, con un debito verso i soli fornitori valutato attorno ai 500 milioni di euro, ma il valore dell'acquisizione di Air One è tutto nella soppressione dell'unico concorrente sulla tratta Milano-Roma, consumatosi con il beneplacito della nostra Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Anche questi 150 milioni vanno aggiunti al conto pagato dagli italiani. E' sono sicuramente una sottostima dei costi che dovremo pagare per la mancata concorrenza. Conti fatti, è soprattutto Air France dunque ad aver fatto un affare. Rileva una compagnia più leggera di 7000 dipendenti rispetto a quella che avrebbe acquisito nel marzo scorso, che ha nel frattempo assunto una posizione di monopolio nella tratta più redditizia versando molto meno di quel miliardo su cui si era impegnata solo 10 mesi fa. Dopo avere subìto un danno ingente in conto capitale e avere assistito alla beffa finale di vedere documentata, nero su bianco, la svendita della loro compagnia di bandiera allo straniero da parte dei "patrioti" della Cai, i cittadini italiani rischiano ora di vedere salire ulteriormente le tariffe aeree, in barba alla deflazione. Per scongiurare questo pericolo l'Autorità Antitrust dovrà assicurarsi fin da subito che gli slot lasciati liberi da Alitalià vengano venduti sul mercato. Le speranze di concorrenza in Italia riposano ormai solo sull'ingresso di Lufthansa-Italia nella tratta Milano-Roma. Varrà senz'altro molto di più della moral suasion esercitata da chi, dopo aver benedetto la fusione fra CAI e Air One il 3 dicembre scorso, oggi promette di monitorare da vicino le tariffe della nuova compagnia.
«Il mondo è iniquità: se lo accetti sei complice, se lo cambi sei carnefice.» Jean-Paul Sartre

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i nostri governanti... pardon... i nostri ladroni... come si fa a dire che hanno perso la faccia? se la faccia non ce l'hanno?z

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Anche Lufthansa si sta organizzando per passare alla cassa.....Con Airone tirata dentro.... da Silvio?Insomma, peggio di così.....

C'è bancario e bancario. Anche in banca, val più la pratica che la grammatica.
Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo (Goethe)

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Ma allora l'accordo di Brodi con Air France non era poi così male,visto che il nanetto ha fatto la stessa cosa.Peggiorandola di molto come al suo solito,naturellement!E il senatur che si vende per una promessa di federalismo mentre gli altri intanto fanno i fatti?La Lufthansa?Nei dentiChe figura

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Precisamente, samade. Poche parole ma azzeccatissime.Per dirla tutta: e' stata fatta una joint venture con Air One, la cui proposta salvo errore era stata esclusa dal Tar: non mi è dato sapere cosa è cambiato, spero che qualcuno mi illumini.Verrà preso come partner tecnico AIr France a condizioni economiche peggiori rispetto a quelle di sei mesi fa.Viene scartata l'ipotesi Lufthansa e per i milanesi sono sparite decine di voli diretti che non partono più nè da Linate nè da Malpensa.Per quanto mi riguarda, mi lamentavo che a primavera 2008 dovevo andare a Malpensa per recarmi (per lavoro, mica in vacanza) a Nizza e a Marsiglia e dall'estate scorsa i voli diretti non esistono più... A dicembre per andare a Marsiglia e tornare ho dovuto fare Malpensa Nantes Marsiglia Roma Milano,Ci guadagna il mio conto miglia da spendere in vacanza, ma ancora più rapidamente si "spolperà" quando deciderò di utilizzarlo.

C'è bancario e bancario. Anche in banca, val più la pratica che la grammatica.
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Titolo di Epolis di stamane: Il Nord insiste su Malpensa (Lufthansa) dal premier si ad Air France (Fiunicino).Non sono leghista, ma Berlusconi dovrebbe ricordarsi del nord in cui è nato e da cui è partita la sua scalata al potere....D'accordo che lui stesso dichiara di averci guadagnato di più dalla politica che dalla sua attività di imprenditore, ma l'economia reale ha bisogno di voli su Milano.... sia a Malpensa che a Linate.... poi ognuno sceglierà il volo che gli aggrada, ma almeno i voli che c'erano sei mesi fa devono essere garantiti!

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