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MUTUI2009-01-09 16:35MUTUI:CONSUMATORI,QUANDO EURIBOR SCENDE BANCHE ALZANO SPREAD (ANSA) - ROMA, 9 GEN - Euribor in calo ma spread in rialzo. E' la nuova denuncia che arriva dai consumatori nei confronti del mercato dei mutui e delle condizioni applicate dalle banche. "Se sono costrette a registrare, molto lentamente, la discesa del tasso Euribor a tre mesi, oggi arrivato al 2,69%, per non intaccare i loro profitti, le banche italiane, manovrano a loro piacimento lo spread, che fino ad ottobre 2008 era arrivato ad una media dello 0,80%, ed in questi giorni ha superato la soglia dell'1,70%", recita una nota di Elio Lannutti dell'Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori. "Oltre ad aver eliminato dalla propria offerta i mutui più rischiosi, in particolare i mutui con durate superiori ai 25-30 anni ed i mutui erogati al 100%, nonostante gli inviti delle banche centrali e delle varie autorità ad abbassare i tassi applicati in linea con quelli di riferimento" della Bce, "la maggior parte degli istituti di credito non solo non ha ridotto a dovere i tassi applicati, ma ha anche aumentato, in maniera molto consistente fino ad un raddoppio, gli spread applicati, annullando il vantaggio dei tassi in discesa", prosegue il comunicato. I consumatori sottolineano che se le banche italiane si adeguassero alla media Ue degli interessi sui mutui, "ci sarebbe un risparmio sulle rate da un minimo di 39 euro al mese (468 euro l'anno) fino a 100 euro mensili, con un maggior onere di 1.200 euro l'anno". Allo stesso tempo, "qualora le banche dovessero trasferire sui mutui variabili le decisioni della Bce abbattendo dello 0,75% i tassi, i mutuatari avrebbero un ulteriore risparmio di 45 euro al mese, ossia di 540 euro l'anno". Questo, conclude la nota, "senza dover ringraziare un Governo, che trova i fondi per approvare i decreti salvabanche, senza dare alcun tangibile aiuto alle famiglie ed alle piccole e medie imprese, letteralmente strozzate dalla restrizione del credito e dalla revoca dei fidi con un preavviso di 24 ore". (ANSA)

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campa cavallo che l'erba cresceeeeeeeeeeeeeLo spread è sotto la lente dell’Antitrust(16/01/2009) L’allarme era stato lanciato all’inizio del nuovo anno: le banche - come stabilito dal Decreto anti-crisi - hanno sì cominciato a offrire ai proprio clienti dei mutui indicizzati al tasso ufficiale Bce, anziché quello tradizionale legato all’Euribor. Ma allo stesso tempo, gli stessi istituti bancari hanno anche cominciato ad aumentare lo spread applicato ai nuovi mutui, vanificando i possibili risparmi.Una segnalazione che, tuttavia, non si è persa: è, infatti, arrivata dritta sulla scrivani del Garante Antonio Catricalà. Tanto che ora l’Autorità Antitrust “sta monitorando la situazione per vedere se ci siano aumenti ingiustificati degli interessi dei mutui”. Se, in altre parole, alcune banche abbiano aumentato lo spread rispetto ai tassi di riferimento che sono invece in calo.Tra le associazioni dei consumatori che hanno suonato questo campanello, Adiconsum ha messo nero su bianco questa accusa. “Nell’ultimo mese - si legge in una nota - gli spread sono aumentati sui mutui accesi a tasso variabile di circa 0,20-0,30%, mentre i nuovi mutui ancorati al tasso Bce, salvo rari casi, hanno spread superiori al 2%”.Un comportamento - suonano quindi le associazioni - che sicuramente annulla i risparmi e non aiuta le famiglie e le imprese a cui le ultime leggi hanno voluto proprio dare un sollievo economico a fronte della grave crisi economia che si è abbattuta.Nelle intenzioni del governo, l’introduzione obbligatoria di mutui indicizzati al tasso Bce dovrebbe infatti garantire ai clienti maggiore trasparenza e in teoria una volatilità meno accentuata, oltre che mettere al riparo da ulteriori possibili crisi sul mercato bancario, come successo dalla fine dello scorso anno.“Bisogna chiarire - ha comunque sottolineato Catricalà - che l’aumento dello spread può riguardare solo i nuovi mutui perché le banche, per i vincoli contrattuali che hanno già stretto con i clienti, non possono aumentare unilateralmente le condizioni dei mutui già concessi”.In linea generale - va comunque ricordato - il maggiore costo medio dello spread del mutuo Bce è imputabile al fatto che questo incorpora una sorta di copertura assicurativa implicita, proprio perché il tasso è più stabile degli indici Euribor soggetti, invece, alle contrazioni del mercato del credito. Tanto che a causa della crisi dei mutui subprime, negli scorsi mesi gli indici Euribor sono arrivati oltre la soglia del 5%, staccandosi anche di oltre 100 punti base rispetto al tasso Bce.Attualmente gli istituti di credito che offrono mutui legati al tasso Bce sono: la Banca Popolare di Milano, Ing Direct, Monte dei Paschi di Siena, Unicredit Banca, Banco Popolare , Banca Sella, Intesa Sanpaolo e Veneto Banca.E sempre in tema di vigilanza, l’Antitrust potrebbe allargare le sue competenze anche alla vendita di prodotti finanziari. Una preistruttoria sull’argomento era già stata avviata dall’Autorità. Ma, prima di procedere - come ha fatto sapere il presidente Catricalà - si era ritenuto necessario chiedere un parere al Consiglio di Stato per sgombrare il campo da possibili sovrapposizioni con la Consob, così come previsto dalla direttiva Mifid. Ora il parere sarà comunicato a fine gennaio. “Se questo fosse positivo - ha concluso Catricalà - si creerebbe una condivisione di competenze con la Consob e l’Antitrust sarebbe già pronta ad aprire l’istruttoria”.

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