http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/28/news/sakineh_impiccagione-7498810/?ref=HREA-1obiettivo di evitare la lapidazione raggiunto... ora però è stata condannata all'impiccagione per omicidio.continueranno le pressioni internazionali o meno?si mette in discussione la sentenza o la pena?ci sono diversi paesi dove la pena capitale è prevista (tra cui diversi stati Usa) e bisogna decidersi se combatterla sempre oppure accettare che ogni anno ci siano migliaia di esecuzioni capitali (il 90% in cina) spesso poco trasparenti.a voi i pareri....
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28/09/2010, ore 09:58
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28/09/2010, ore 21:25
ho letto l'articolo stamattina, il problema è che in quei paesi vige un certo modo di pensare che non è occidentale e di conseguenza anche le leggi sono atte a uccidere quante + donne sia possibile dopo averle usate, maltrattate, violentate etcio avevo letto all'inizio di questa storia che Sakineh era complice dell'omicidio del marito e non che lei lo avesse materialmente ucciso, invece dall'articolo si evince che comunque o lapidazione o impiccagione questa donna deve morire nonostante le firme, nonostante gli appelli del mondo e via discorrendo..Io penso che sono paesi dove la religione la fa da padrona e dove gli uomini considerano le donne solo oggetti e non persone e quindi penso che si forse è stato giusto firmare ma a cosa è servito? finora a rimandare solo di poco l'esecuzionesono bestie e non uomini, odiano come vive il mondo occidentale e quindi x quei paesi e sopratutto x le donne non rimane alcuna speranza.. |
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28/09/2010, ore 22:33
Con quello che hanno fatto gli USA non è più sostenibile nessuna azione di ritorsione nei confronti dall'IRAN.Loro (gli USA) hanno accoppato la loro assassina e gli Iraniani accopperanno la loro.Le eventuali ritorsioni dovrebbero essere ANCHE contro gli USA (via non praticabile) quindi ormai la frittata è fatta. |
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28/09/2010, ore 22:35
caro davlou7 perchè consideri i cittadini degli stati uniti delle bestie fanaticamente religiose? |
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28/09/2010, ore 23:14
difficile contestare il sistema giudiziario e penale di ogni singolo paese. certo nel caso delle pene corporali il discorso cambia proprio perchè c'è di fatto una tortura.ma la pena di morte è legale in molti paesi e stati, anche se spesso non più applicata (e fino a pochi anni fa c'era ancora nel nostro codice militare, mi pare).se fossimo coerenti noi dovremmo chiudere immediatamente le relazioni con la cina, primo paese responsabile delle condanne a morte e soprattutto.. evitare di parlare perchè col sistema giudiziario che abbiamo facciamo morire in carcere le persone innocenti, mettiamo in carcere più spesso preventivamente che per condanne definitive, teniamo i carcerati in maniera poco compatibile con l'obiettivo della rieducazione... se poi passiamo i casi singoli mandiamo in villeggiatura chi si rende responsabile di omicidi e sbattiamo in galera qualcuno solo sulla base di dichiarazioni di pentiti (che, ricordo, sono delinquenti che spesso decidono di parlare per altri fini, non certo per essersi davvero pentiti). |
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28/09/2010, ore 23:22
La lapidazione o l'impiccagione in Iran è politicamente scorretta. La sedia elettrica o l'iniezione letàle, no.Perchè ? Semplice : l'Iran è uno Stato canaglia perchè è contro Israele e la vuole < cancellare > dalla carta geografica.In mancanza di un Irak ( normalizzato e non più canaglia ) resta Ahminedjad che non sarà uno stinco di santo,ma di certo non le manda a dire.E questa è la sua colpa. I morti ( da sempre) sono stati di serie A e serie B. Si può sapere di che parlate ? |
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