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Tutti siamo tristi,dopo i fatti che riguardano la morte di questi atleti .. in ultimo Morosini,questo ragazzo dall'incredibile storia .....e dalla tragica fine. Ma qualche cosa non torna , si parla di rigidi controlli,da parte delle società, ogni sei mesi ...ma qualche calciatore si lamenta per i molti impegni . E' un problema di doping? di scarsa organizzazione medica ? Cosa viene dato ai calciatori ? I dubbi ci sono, che si rifletta,si indaghi seriamente e si agisca , per il bene dei ragazzi e di tutto lo sport.

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ci sono situazioni non prevedibili, senza l'esito dell'autopsia è inutile fare ipotesi, anzi infarto ed aneurisma pare siano già stati esclusi.

non saprei legare tali episodi al "doping", di sicuro negli ambienti dello sport girano troppi farmaci e integratori, che seppure regolari non so quanto bene facciano davvero. ad esempio il "Morbo di gehrig" pare colpisca i calciatori in maniera "anomala" (ricordate il caso Signorini?)

in passato pratiche di ossigenazione del sangue, ricambio del sangue, ecc ecc erano "prassi", soprattutto in quegli sport (come il ciclismo) dove la prestazione atletica è determinante. oggi è vero che i controlli sono più forti, ma la ricerca va sempre avanti anche dove non deve.

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mi viene da pensare che ,ci sia molta preparazione e ricerca per ottimizzare ,grazie ai farmaci ,le prestazioni e poca ricerca per studiarne gli effetti .Questo perchè oggi ,lo sport è cambiato,il modo di giocare è cambiato e la condizione atletica è divenuta determinante e si deve raggiungere il massimo dei risultati,sempre.Costi quel che costi. Bisogna spremere al massimo,poi il resto non interessa .C'è chi ne paga le conseguenze dopo,come facevi notare,e chi le paga subito a 25 anni nel pieno della gioventu' e sul campo.Io credo che i controlli,soprattutto a certi livelli,vengano fatti ed anche scrupolosamente,ma quello che succede dopo,durante la carriera,non si sà .Ricordo il processo alla Juve,dove alcuni calciatori ammisero l'assunzione di farmaci ed anabolizzanti.Per Morosini i problemi potrebbero essere altri ma i dubbi,comunque ,rimangono.

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però di contro devo dire,che il italia i controlli sono molto più scrupolosi,in questo siamo all' avanguardia nel mondo,ricordate Kanu,la sua attività fu fermata in Italia,ma in ighilterra giocava normalmente,certo che il caso Morosini,quanta pena mi ha fatto veder quel ragazzo,scuote le coscenze, un cardiologo diceva che non avendo battito il defibrillatore non serviva,altri oggi dicono della necessità di intervenire col defibrillatore per altro presente sul campo,rimangono i dubbi,ma una cosa è certa quel ragazzo non lo potrà estituire alla vita più nessuno.

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Sentivo proprio sabato alla radio un illustre cardilologo, specialista di medicina dello sport., di cui non ricordo il nome, dire che in Italia siamo stati i primi a introdurre dei controlli scrupolosi, ma che questo non significa essere i migliori, e che comunuque esistono patologie, pur congenite, con una evoluzione così rapida, che le visite annuali possono non servire a nulla. Estremizzando, pur avendo fatto elettrocardiogramma da sforzo, ecodoppler e tutto quanto, si può morire di infarto fulminante il giorno dopo. Secondo punto, anche il defibrillatore dopo 3 minuti perde il 90% delle probabilità di "riuscita", per cui Morosini, soccorso un minuto prima, perchè non avrebbero potuto fare molto di più, ben diificilmente potrebbe essere ancora qui. Purtroppo.



Ho imparato che l'improbabile se fa guadagnare i commercianti, gli artigiani, i politici diventa più certo del probabile...

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oggi sentivo dire in tv,che la madre di questos fortunato giovane,sarebbe morta in circostanze analoghe,non su un campo di calcio ovviamente,ma improvvisamente,il che mi lascia presupporre una malattia congenita seppur quasi impossibile da verificare,tant'è che questo giocatore ha cambiato spesso squadra,pertanto i medici preposti al controllo sono stati numerosi e nessuno ha mai avuto il minimo dubbio nel concedergli il certificato d' idoneità agonistica.

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