Guerra a tutto campo contro gli affitti in nero e per scovare i proprietari evasori il fisco stringe i controlli e arriva fino al bidone della spazzatura. La nuova campagna partita oggi, in realtà, non prevede controlli a tappeto nei cassonetti ma verifiche sugli intestatari delle bollette della Tarsu, ossia la tassa sullo smaltimento dei rifiuti. Secondo il fisco, infatti, a pagare la tassa deve essere il proprietario dell'appartamento, oppure, se la fattura è intestata a qualcun altro, il titolare di un regolare contratto di affitto, ossia di un contratto debitamente registrato e sul quale si pagano le tasse. Se a pagare non è nell'uno né l'altro significa, salvo prova contraria, che c'è un proprietario che affitta in nero ed evade sia la tassa di registro che quella sul reddito. E questa volta potrebbe non passarla liscia. Tarsu senza segreti - Con un provvedimento appena firmato, infatti, si impone alle società e agli enti locali che gestiscono la tassa di comunicare i dati da loro acquisiti all'Amministrazione fiscale. Si tratta in pratica dei dati e del codice fiscale dell'intestatario della bolletta di pagamento e di quelli relativi all'immobile compresa la specifica classificazione catastale. Si tratta di una raccolta di dati sulla quale l'Agenzia delle entrate ha già ottenuto l'ok del Garante della privacy. Controlli incrociati - Le informazioni sulle singole unità immobiliari ottenute dai gestori del servizio di smaltimento rifiuti saranno trasmesse per via telematica e quindi confrontate con quelle messe a disposizione dall'Agenzia del Territorio e relative agli stessi appartamenti. In sostanza i dati saranno incrociati e nel caso di mancata corrispondenza tra i dati dell'occupante dell'appartamento e intestatario della bolletta e quelli del proprietario dell'immobile il fisco potrà presentare il conto. Secondo il provvedimento approvato oggi, infatti, la mancata rispondenza tra occupante/detentore e proprietario dell'immobile segnala, presuntivamente, la presenza di un contratto di affitto che necessita di apposita registrazione e che fornisce reddito per il dante causa dello stesso. Come dire se chi paga non è il proprietario e non risulta nessun contratto di affitto o altro atto registrato, sicuramente si tratta di affitto in nero. E allora partirà la richiesta di mettersi in regola.------E' cosa buona e giusta.
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18/12/2007, ore 15:02
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18/12/2007, ore 15:11
quanto meno con un contratto di comodato d'uso a titolo gratuito.fatta la legge trovato l'inganno. |
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18/12/2007, ore 15:16
Intanto si comincia a mettere il naso della finanza in casa degli evasori.... qualcosa si troverà! :-)))E una volta che verrà depositato un contratto di comodato d'uso l'inquilino sarà autorizzato a non pagare più l'affitto in nero :-))) |
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18/12/2007, ore 16:52
chi è senza peccato scagli la prima pietra....date a Cesare quello che è di Cesare....queste e quante altre frasi ancora, per la loro ovvietà, dovrebbero essere finite nel dimenticatoio, e invece suonano ancora come un'anatema nelle orecchie di molti? |
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18/12/2007, ore 21:46
... e quindi? Scusa ma non ho capito dove vuoi arrivare.Comunque se non ti sta bene il provvedimento prenditela con la tua maggioranza ;-) |
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19/12/2007, ore 09:11
a me il provvedimento sta MOLTO bene.peccato che la gente si senta come te e teme che se la PA gli entra in casa venga a scoprire chissà quali magagne...e comunque il contratto di comodato d'uso non para il didietro da controlli incrociati sui trasferimenti di fondi dal locatario al locatore e viceversa: ecco perchè si continuano ad usare i contanti e si prende qualsiasi scusa per non pagare tramite assegno o bonifico anche tra privati....ma lo sai cosa viene a costare emettere un assegno, consegnarlo al creditore e che quest'ultimo vada a versarlo in banca? altro che l'euro del bonifico o i due giorni di valuta...Le tasse? Pagare tutti per pagare meno.Ovvero date a Cesare quello che è di Cesare.onestamente non hai scagliato la prima pietra, ma la tenevi in mano e hanno cominciato a venirti dei dubbi... |
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