Parlo per quello che so, all'estero ci vado spesso ma all'80% per turismo, per lavoro da qualche anno vado solo in Francia, comunque posso sicuramente dire che la scorsa estate a Toronto ho visto un supermercato locale, "Messina store" dove vendevano la produzione italiana di qualità, Pasta De Cecco, Tonno Callipo (che vende più in Canada che in Italia, non certo solo in quello store), bibite S.Pellegrino, birra Peroni, passata di pomodoro Mutti e quant'altro.
Tutti prodotti che peraltro ho visto (anche se non tutti assieme) anche a Londra, Parigi, Stoccolma, Mosca, Atene, Madrid.....
I prodotti di moda (Tod's, Ferragamo) o di alta tecnologia (Ferrari, oltre alle Fiat tuttora circolanti) trovano molto mercato o mercato crescente anche nei paesi dell'est, Mosca compresa. O in Spagna; facevo proprio caso quest'estate a New York e quest'inverno a Malaga al buon numero di Fiat 500 di nuova produzione circolanti.. nonostante Seat/Volkswagen!
E le Fiat non commerciabili in Europa od obsolete vengono prodotte in Brasile o in Turchia, persino la Lambretta è stata prodotta e commercializzata in India per oltre 20 anni dopo la dismissione in Italia (ovviamente il fenomeno mondiale è la Vespa).
Per non parlare della Nutella, venduta in tutto il mondo, pur con decine di imitazioni. Pensare che mio padre non la mangiava perchè gli ricordava il surrogato del cioccolato disponibile in tempo di guerra.
Quanto alle produzioni artigianali locali, visto che la pizza si compra in tutto il mondo almeno quanto il kebab (anche a Praga, Cracovia e Mosca, città non certo occidentali o mediterranee), penso che almeno un certo tipo di produzioni locali artigianali (pane, prodotti deperibili) possano avere senz'altro un mercato.
Quindi o ci trasferiremo sul posto avviando produzioni locali artigianali (impossibile comunque)
Ovviamente non tutti, ma tra questo e dire "impossibile".... Hannibal, non ti seguo, persino le banche italiane hanno branches in tutto il mondo, e bancari italiani sono attualmente a Londra, a Lussemburgo, a Istanbul, o a New York... altri miei colleghi sono andati qualche anno fa a "Insegnare" il credito al consumo a Mosca.. e le produzioni artigianali sono un'altra cosa. Diciamolo chiaro; per mille motivi molti imprenditori italiani non ne vogliono sapere di trasferirsi all'estero o non ne hanno prorpio bisogno, mentre molti altri hanno fatto parte della arcinota "fuga di cervelli"
Quanto ai ricambi e all'assistenza, proprio la Fiat ci ha insegnato a produrre automobili in Russia (e circolano ancora in gran numero!), e non è proprio il caso di ricordare quanto le aziende italiane stiano oggi delocalizzando, e non è solo questione di costi, se è vero come è vero, che la Fiat stessa tiene i piedi in tutte le scarpe possibili!
E non mi dire che la fabbrica di rubinetti ha bisogno di ricambi e assistenza... il rubinetto ha bisogno della guarnizione, che può essere prodotta ovunque, o persino farne a menro, e non certo grazie a tecnologie avanzate e dura eterno... quando si cambia il rubinetto, è sostanzialmente quando si ristruttura la casa... idem per gli scaldabagni, quelli elettrici si buttano integralmente dopo una ventina d'anni, e quelli a gas necessitano di ordinaria manutenzione, salvo essere rimpiazzati anche per l'evoluzione della tecnologia (ormai la fiammella si accende solo per necessità)...
Ripeto, non ti seguo, hannibal, forse stiamo parlando di due mondi diversi, se parliamo della crisi mondiale, che sicuramente c'è, e non si discute, possiamo anche ragionare, ma è un argomento diverso... l'apertura ai mercati dell'est, che pure non si costruisce dall'oggi al domani, è un'opportunità immensa, e penso che di questo dobbiamo ringraziare Letta, che poi farà solo un viaggetto di 48 ore a Mosca, danni non ne potrà fare, proprio tu che dici di lavorarci hai tutti questi dubbi?
Mi scuso se mi sono dilungato, ma proprio, e mi ripeto, non ho capito il discorso di hannibal, accetto volentieri una risposta, auspicando che si articoli entro toni ed argomenti civili.