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Errore giudiziariodi Marco Bucciantini Il corvo fa il nido ovunque. Lascia le uova lisce e lucide anche sui dirupi, tranquille nei nidi robusti, di rami e steli, e rinforzati di terriccio. Come vola il corvo è il romanzo della canadese Ann-Marie MacDonald su un luogo ameno (l’Ontario, il lago, il bosco infinito al confine con gli Stati Uniti) e su una crisalide che non diventa farfalla. Perché irrompe l’imprevisto assurdo, non spiegabile nell’immaginario della giovane protagonista, Madeleine. L’orrore della pedofilia che brutalizza una compagna di classe, la uccide e la divora nella natura. L’orrore e l’errore: per anni il colpevole sarà l’altra vittima dell’istinto primigeno di un ambiente fasullo. In galera va un innocente. Il romanzo è una tela sui primi anni Sessanta, la spensierata e ingannatrice promessa di eterno benessere, e si avvita intorno a un clamoroso errore giudiziario, che la MacDonald trova e traspone dalla realtà: la storia di Steven Truscott, condannato alla pena di morte (poi “mitigata” in ergastolo) per l’assassinio di Lynne Harper, la giovane il cui corpo venne scoperto in una foresta di Clinton, nell’Ontario, nel 1959. I sospetti della polizia erano caduti su Truscott, allora 14enne, perché aveva detto di aver dato un passaggio a Lynne sulla sua bicicletta. Truscott ha sempre dichiarato di essere innocente. È stato assolto dopo 48 anni. Il tormento senza redenzione delle vittime ingiuste muove il romanzo. La crisalide che non sboccia, e il corvo che può volare, nero, capace di riprodursi e “sbocciare” ovunque. L’autrice citò Primo Levi, «chi ha conosciuto la tortura, rimane torturato».Nell’inchiesta si parla di detenuti ingiustamente, nelle carceri italiane, consumati da un carcere lungo decenni, che non dovevano scontare. Di riconoscimenti di innocenza tardivi. I corvi hanno vita lunga, fino a ottant’anni.05 gennaio 2009 z

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