Non mi pare che nell'articolo si parli di aver tagliato spesa pubblica. La confusione regana sovrana nella tua testa.
Ho letto l'articolo che hai linkato: vedo che la domanda e' quanto abbiamo risparmiato con l'Euro, per poi dire che non si puo' calcolare in quanto il termine di riferimento non c'e'. Quindi, che capro di domanda e'?
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Eccomi qui, Pimander. Come promesso, vengo a spiegarti perché è nella tua testa che regna la confusione, tanto da non (voler?) capire una cosa così semplice e ben illustrata come nell'articolo di cui al link indicato.
Non si parla di aver tagliato la spesa pubblica? Direi il contrario. La prima voce di uscita, nel nostro Bilancio Pubblico, sono proprio gli interessi sul Debito (siamo sull'ordine dei 75 - 80 miliardi l'anno). Ora, nel suo studio comparato, Giannino ne ricava che l'euro ci avrebbe fatto risparmiare, dal suo avvento in fieri, ben 700 miliardi di euro.
E' o non è il maggior taglio della spesa pubblica?
Dopodiché, nell'articolo di "oraliberale", si prova averficare la veridicità di questo calcolo. Cosicché, testualmente recita:
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Fare una stima del beneficio, in termini di minori interessi pagati per il servizio del debito, dovuto all’entrata dell’Italia nell’euro è qualcosa di molto complicato. Le emissioni di debito pubblico sono continue e con scadenze diverse, le decisioni di politica economica sono pesantemente condizionate dall’andamento dei mercati dei titoli e così via. Dobbiamo infatti chiederci. Un’Italia che fosse rimasta con la lira avrebbe svalutato, oppure no? Quanto avrebbe beneficiato del calo generale dei tassi di interesse, nella prima decade del terzo millennio? Avrebbe attuato politiche economiche più o meno spendaccione di quelle effettivamente praticate?
Non lo possiamo sapere.
Possiamo però calcolare l’ordine di grandezza del cosiddetto “dividendo dell’euro” e capire se l’affermazione di Oscar Giannino per cui, nei 18 anni scorsi, l’euro ci ha permesso di risparmiare circa 700 mld in interessi, sia ragionevole o meno.
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Ricapitoliamo. Dice che fare un calcolo preciso è complicato, stante i differenti ordini di grandezza dell'aggregato numerico rispetto al cambio e all'attualizzazione in divenire; dunque è impossibile stabilire al millesimo la cifra. Ma è possibile però calcolare il benficicio ricavato. Ci siamo?
Dopodiché, saltanto un po' (tanto l'articolo è lì e si può leggere per intero), più avanti così afferma:
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Ho ottenuto questo grafico dividendo gli interessi, pagati ogni anno da Italia e Germania per il servizio del debito pubblico, e il debito stesso. In questo modo ho potuto calcolare una sorta di “tasso medio.” È vero, come notava Bagnai, che l’andamento dei tassi è sostanzialmente in discesa per tutto il periodo, ma quello italiano scende più rapidamente e già negli anni 1996-1999 va a convergere verso quello tedesco, attestandosi a una sorta di “spread medio” inferiore ai 100 punti base.---------------------------------------------------------
Questo è il metodo di calcolo adottato. Poi:
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Se calcoliamo il totale, otteniamo poco più di 630 miliardi di euro nominali. Non abbiamo, però, tenuto conto dell’inflazione, che farebbe lievitare questa cifra a un livello anche superiore ai 700 miliardi ipotizzati da Oscar Giannino.-----------------------------------------------------------
Dunque, non solo non affema, come dici tu, che è impossibile calcolare, ma arriva a concludere che il risparmio (quindi il taglio alla spesa pubblica) è addiruttura maggiore di quanto indicato da Giannino (che non è un uomo di sinistra, ma un liberale autentico).
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Infine, così conclude:
L’ingresso nell’euro ha veramente permesso alle casse dello stato un risparmio dell’ordine di grandezza citato da Giannino e la classe politica degli ultimi 18 anni se lo è mangiato in più spesa, più tasse e più debito.---------------------------------------------------------------------
Ecco, quella classe politica che negli ultimi 18 anni si mangiato tutto, è rappresentata principalmente proprio dal tuo amico Silvio.
...spero di aver chiarito