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mai e poi mai avrei letto che il "mortadella" avrebbe data ragione al Suo peggior "nemico" e credo che il PD si debba sciogliere, tant'è........Sky, Ue: «Se le aliquote non cambianoparte la procedura di infrazione»Per Bruxelles «il caso è chiuso»Berlusconi: «Figuraccia enorme di sinistra e giornali» Commenti Invia Stampa Approfondimenti ■ Prodi spiega: era ovvio dire sì all'allineamento delle aliquote ■ Di Pietro: dal governo giustificazione del giorno dopo BRUXELLES (3 dicembre) - Sulla questione delle aliquote Iva sulle pay tv interviene la Ue. «Se le autorità italiane dovessero insistere nel non cambiare le aliquote iva sulla tv a pagamento, la commissione Ue dovrà aprire una procedura di infrazione». Il portavoce dell'esecutivo europeo sottolinea che le aliquote non possono essere diverse. «Il caso è chiuso». «Nel momento in cui le autorità ammettono che c'è un problema e informano che hanno preso una decisione per porvi rimedio - ha aggiunto - il caso è chiuso».Dalla denuncia alla verifica. La portavoce del Commissario Ue al fisco, Laszlo Kovas, ha ricostruito tutta la vicenda. «La Commissione ha ricevuto nell'aprile del 2007 un reclamo», ha detto senza però indicare se questo sia stato presentato da Mediaset o da qualcun altro. In questo reclamo si denuncia la presenza di due aliquote diverse nel settore delle tv a pagamento, con alcuni che applicano l'Iva al 10% e altri al 20%. La Commissione ha proceduto a fare le sue verifiche. «Ricordo che nella direttiva Iva c'è un allegato in cui si dice che si può applicare un'Iva ridotta, ma assicurando la neutralità fiscale. Dunque - ha continuato - non ci possono essere aliquote diverse per uno stesso tipo di servizio». «È dunque il governo che deve decidere se applicare o meno l'Iva ridotta. È una scelta che deve fare il governo», ha spiegato la portavoce, sottolineando come «le autorità italiane hanno ammesso che l'attuale regime non era conforme alle regole comunitarie e si sono impegnate a cambiarlo».Ieri Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, aveva rivela che l’adeguamento dell’aliquota Iva al 20 per cento per le pay tv era stato chiesto dalla Commissione europea all’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, che si era impegnato in tal senso. Il premier Silvio Berlusconi aveva detto che sul tema non ci sarebbe stato nessun dietrofront e aveva attaccato la sinistra «che fa inutili polemiche e dovrebbe andare a casa» e i direttori del Corriere della Sera e de La Stampa. Il Pd aveva accusa: «Berlusconi ha passato il segno. Non cerchi alibi europei per giustificare il suo conflitto di interessi».Berlusconi. «Figuraccia enorme» di sinistra e giornali, «contro di me e il governo» visto come «sono stato attaccato su una cosa di cui non ero al corrente». Per il premier dalla vicenda «gli italiani potranno trarne un giudizio definitivo su questi signori». «Penso - osserva Berlusconi - che sia stato giusto fare quello che ho fatto. Vedo che mi si attacca, penso ai titoli "Berlusconi contro Sky" su una cosa della quale non ero per nulla al corrente, non conoscevo, una cosa che apparteneva al ministero delle Finanze, in più su precisa disposizione dell'Unione Europea».«Non si può sempre attaccare il presidente del Consiglio, che è presidente di tutti gli italiani e che - ha aggiunto il Cavaliere - è un'istituzione che deve governare il paese, approfittando in questo modo di ogni cosa senza alcun rapporto con la realtà». L'attacco ai giornali. «I titoli sono stati: "Berlusconi contro Sky". Vi sembra possibile che un imprenditore e un uomo di Stato possa fare una cosa del genere? Probabilmente questi signori ragionano con la loro testa e pensano che io faccia quello avrebbero fatto loro al mio posto». «Mi hanno trattato - aggiunge Berlusconi - come se il presidente del Consiglio si scagliasse contro un concorrente di Mediaset. Se avessi voluto fare gli interessi di Mediaset - sottolinea il premier - sarebbe stato il caso di lasciare tutte le aliquote al 10% diminuendole a Mediaset e favorendola».Romani: impraticabile abbassamento Iva al 10%. L'ipotesi sia per le pay tv sia per le pay per wiev è «tendenzialmente impraticabile, verrebbero a mancare circa 220 milioni di euro» ha detto Paolo Romani, sottosegretario alle Comunicazioni, ricordando che è stata l'Unione europea a richiedere un'aliquota uniforme per le pay tv (come Sky) e le pay per wiev. L'innalzamento dell'Iva al 20% «è una risposta all'Europa», ha aggiunto Romani precisando che in questo periodo di crisi «siamo alla ricerca di risorse, andiamo a verificare se ci sono piccole o grandi sacche di privilegio. E l'aliquota di Sky era una piccola sacca di privilegio».

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