Stante i risultati usciti dalle urne, è del tutto evidente come un Governo possa nascere solo mediante un'alleanza, o accordo che dir si voglia, che abbia come perno la coalizione di centro sinistra, al quale leader il PdR affiderà l'incarico.
Ora, i voti di Monti possono eventualmente rafforzare, ma non risultano determinati in nessuna eventuale formazione. Restano solo due ipotesi, se si vogliono scongiurare nuove elezioni o Governi Tecnici.
O Bersani si allea col Berlusca, perdendo evidentemente le ali (la Lega si sflirebbe infatti dal Cdx e Sel dal Csx); oppure prova a fare un governo di programma limitato puntando sull'appoggio esterno dei grillini. Un appoggio che potrebbe limitarsi anche soltanto alla non belligeranza (tipo uscire dal senato quando si vota, così da abbassare il quorum, e limitarsi a votare insieme i provvedimenti condivisi).
Per quanto mi riguarda, l'ipotesi berlusca la escludo subito, in quanto, come si è visto durante il Governo Monti, quando qualche provvedimento non è gradito al capo lo boicottano e non si combina nulla.
Resta l'ipotesi Grillo. Accetterà? Qui si tratta di assumersi responsabilità. non è più solo protesta. Se accetta, allora entrano anche loro nelle stanze del potere, quindi Grillo perderà la sua aurea di anti-sistema e dunque, forse, anche qualche voto.
Se però non accetta, lasciando che il Paese torni in mano al Berlusca, come giustificherà questo ai suoi elettori? Inoltre, rifiutando la possibilità di influire direttamente sull'azione di governo (se si fa il governissimo, i voti di Grillo diventano ininfluenti come quelli di Monti), non dovrà forse spiegare perché, pur con tutti quei voti, non è riuscito a realizzare nulla?
Dunque, in definitiva, io credo che Bersani abbia il dovere di avanzare questa proposta al M5s. Poi sarà Grillo a rispondere sì o no.
Se un governo del genere, così anomalo e sui generis dovesse nascere, son convinto che alla fine realizzerebbe molte più riforme di quante ne abbia fatte il Berlusca in 20 anni.