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Apro questo post senza volontà polemica con chi mi copre di insulti e non è nemmeno capace di aprire un nuovo post per cambiare argomento.

Ciò in conformità col regolamento e come da richiesta di alcuni altri forumisti, tra cui quello che aveva aperto il forum, nessuno dei quali meritava un comportamento così incivile.

Nè io (che non conto nulla) nè la magistratura ci meritiamo quei ttioli, perchè non c'è bisogno che la "signora" asiolina ci venga ad insegnare che l'Ilva di Taranto, col suo indotto, è la vita dell'intera regione e forse ancor di più. L'intera popolazione, pertanto, non solo i dipendenti che ci lavorano, esigono giustamente la riapertura appena possibile. Perchè solo l'Illva e nessun'altra azienda della regione garantisce qull'occupazione e quel reddito.

Ma non ci mettiamo le fette di salame sugli occhi, sappiamo bene che il danno ambientale, pur fatto, è forse ancora riparabile, diversamente da quanto avviene in altre regioni d'Italia e del mondo intero, dove il danno è, vorrei poter dire forse, irreparabile.

Anche i miei polmoni di sportivo, con il passare degli anni risultano gravemente danneggiati dallo smog (nebbia + inquinamento) di Milano.

Ferma restando la inderogabile necessità di garantire non solo la sopravvivenza e il mantenimento del tenore di vita di costoro, si rendeva improrogabile l'intervento che è stato fatto per mantenere la salute loro e dei loro figli.

QUESTO è il vero problema, asiolina, lo so anch'io senza che me lo venga a dire tu e soprattutto senza che tu mi venga ad insultare. Dei tuoi insulti non me ne faccio nulla, e te li rendo pari pari come ho fatto altre volte. E ripeto: se vuoi parlare con me, scendi dalla cattedra.



Continuavano a chiamarlo l'ineffabile.

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quindi distinguiamo tra il problema tecnico della chiusura degli impianti, che non è cosa da poco ne breve, nè a Milano, nè a Brescia nè a Taranto.

e confermo: resta come conseguenza il problema degli ammortizzatori sociali per i lavoratori che resano a casa a tempo indeterminato, ammortizzatori sociali che dobbiamo pagare noi, almeno per solidarietà.

in nome del profitto, nel nord italia non abbiamo tutelato la nostra salute, vediamo se è possibile riparare a qualche danno fatto da altri al sud.

perchè lo sviluppo dell'economia possa servire alle generazioni future, noi che abbiamo quasi sessant'anni e parlo insieme a me di hannibal e di hummer, cosa dobbiamo farcene dei nostri soldi, portarli nella piramide?



... sapendo che quel che brucia non son le offese ....

(un grande poeta lombardo: Lucio Battisti)

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se vuoi parlare con me, scendi dalla cattedra.

in cattedra non ci sono,con te non mi interessa parlare,quindi il problema rimane solo tuo!!!

a te piace cosi tanto rispondere che ti rispondi da solo!!!!! hahahahahahah!!!


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.... ma proprio non ci riesci ad andare nel merito e a fare un discorso diverso dal famoso "non sopporto al magistratura"?

signore, perdonala, perchè non sa quello che dice!



... sapendo che quel che brucia non son le offese ....

(un grande poeta lombardo: Lucio Battisti)

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Qual è il discorso serio? Che le aziende inquinano e che all'Illva è stato permesso tutto, con evidenti connivenze di amministratori locali ed enti preposti al controllo?

Che i danni siano reversibili bisognerebbe spiegarlo a chi si è preso malattie gravi a causa di una cattiva gestione ambientale, voluta ed a cui nessuno si è opposto.

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il discorso ancor più triste e amaro che serio è il "meglio tardi che mai" che ho già proferito. di fianco ai danni reversibili ho scritto un forse che FORSE andava maiuscolo. scusami per il gioco di parole. mai come questa volta, ti do pienamente ragione.



... sapendo che quel che brucia non son le offese ....

(un grande poeta lombardo: Lucio Battisti)

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