gia, tutela del lavoro zero sotto zero, condizioni di lavoro zero sotto zero. gli imprenditori con un lusso addirittura inconcepibile e un distacco enorme fra la casta e gli operai. persinoinconcepibile nelleuropa di fine ottocento. beh se mi permetti di farlo anche qui la crisi del lavoro e' risolta domattina. non ribattere perche' io ci viaggio, ci giro, ci faccio affari. le cose le ho viste e le vedo. non e' che non c'e' dialogo, semplicemente negate qualunque evidenza. e ci affossiamo perche continuate a negare l'evidenza. Potrei scoraggiarmi ma questa sera ho sentito renzi dire le mie stesse cose, cosa e' ? una coincidenza oppure qualcuno a sinistra capisce che e' ora di dire che il re e' nudo? il bello e' che bersani non difende una ideologia, difende la cassa del partito. cassa che e' stata investita per la maggior parte nel mps. se monti o chi per esso non rimpingua sono piselli amari. grillo sa come e' la situazione e tiene bersani per gli zibedei. solo di soldi si tratta ,salvati quelli il berlusca ha via libera anche al quirinale . non trovi strano il gesto ripetuto del berlusca di fare governo con il pd? voi fate solo da grancassa sulla durezza di bersani. peccato che di soldini non ne possono spremere piu, se va via salta il coperchio della pentola. mi ricorda il contadino di guareschi che si opponeva allo sfratto perche' altrimenti trovavano il carro armato sotto le fascine. benedetta questa crisi, farà una pulizia quasi totale. I furbi ricresceranno purtroppo ma l'agiprop mi sa che spegnerà gli altoparlanti per sempre. buona notte

se ti capita sali a danzica e fai un giro ai cantieri, guarda in che condizioni sono.

A Danzica ci sono stato due anni fa, ospite di amici per una settimana. Ho visto la crisi dei cantieri che furono di Walesa: è uguale alla crisi di tutti gli altri cantieri occidentali, tagliati fuori come rotte commerciali e superati dalla concorrenza asiatica. Però loro ne stanno facendo una sorta di museo a Solidarnosc, un po' come i tedeschi hanno fatto con il bacino delle ex miniere; noi invece stiamo lasciando andare in malora Pompei e tutte le nostre ricchezze storiche. Se ricapiti a Danzica, tuttavia, esci dalla zona portuale e prova a fare un giro nella parte turistica: troverai un fermento di iniziative e un mercato turistico-immobiliare in crescita costante e di una dinamicità senza pari.

Esattamente come il resto dell'economia polacca, che dal 2004 è cresciuta del 33,2%, mentre noi siamo calati dello 0,2% e i gradi tedeschi cresciuti dell'8,9%. Ed è una crescita solida, la loro. Ben strutturata tra manifattura e terziario ed equlibrata nei conti pubblici (hanno un debito inferiore al 60% del Pil). Non c'è nulla di effimero nella loro economia. Nel 2008, per esempio, culmine della crisi mondiale, mentre noi, la Spagna e persino la grande Germania registravamo un meno 5%, mentre i Paesei limitrofi (tanto per richiamare '"l'ancora più a est" che citi tu) facevano registrare un bel meno 16% la Lituania, un meno 4,5% la Ceka e un meno 14% l'Ucraina, la Polonia portava a casa un tranquillo + 1,7%. Roba che noi ce lo sogniamo anche quando l'economia va bene, altro che in tempi di crisi.

Se compri una lavatrice o un serrfamento in Pvc, prova a guardare dov'è costruito: scoprirai che, all'80%, e un made in poland. Anche famose marche del made in Italy come la zoppas (che adesso è dell'elettrolux). Se fai un giro tra i cantieri che nascono come funghi nel centro di Varsavia, prova a guardare chi è il progettista e-o direttore dei lavori: ti scoprirai a leggere tanti nomi di architetti e ingegneri italiani. gente che va lì per un appalto e poi non torna più perché lì trovano una miglior qualità di vita e opportunità professionali che qui ormai si sognano.

Oppure guarda le case automobilistiche. Ormai hanno tutte almeno uno stabilimento produttivo in Polonia: facci caso, quando c'è la crisi e devono tagliare, non è mai quello stabilimento lì che chiudono: perché risulta sempre in vetta alla produttività. Un po' coma la Fiat, che ha chiuso termini imerese, mica lo stabilimento polacco, che ha un indice di produttività 4 volte quelli italiani.

Comunque siamo andati fuori tema. Ripeto, se passi da lì (venendo dalla Germania dovresti passare vicino a Wroclaw), fammi un cenno e, se mi trovo sul posto mi farà piacere incontrati e anche ospitarti (la mia email è il mio nick più la chiocciola e poi "libero.it"). Ti faccio vedere lì sul posto le vere differenze. Quelle che capisci solo se stai lì un po' e parli la lingua, non passandoci di corsa qualche volta all'anno.

Tornato al tema, invece, ovvero ai nostri problemi italici e le difficoltà di chi produce, la questione non è molto differente da un'azienda. Se ha i conti a posto, la condizione ideale per produrre ed essere competitivo, allora va avanti, può investire e cresce. Se è indebitata, oppure strozzata da condizionis favorevoli, è destinata a fallire. Ecco, noi siamo messi come questi nel secondo caso. E la prima cosa che dovremma fare è risanare i fondamentali economici per liberarci dal cappio del debito e degli interessi da strozzo. Poi si potrà parlare di investimenti. E come succede nelle aziende, quando c'è da risanare non si chiamano A.D. che risultino simpatici alle maestranza. Si chiamano i cossidetti tagliatori di teste che, per risanare, si ritovano i picchetti davanti alle fabbriche e gente che gli augura di morire il giorno dopo. Non ci vuole gente che, come il berlusca, va lì a raccontare le favole della rstituzione dell'Imu e a fare il simpaticone per raccattare voti, insomma. Ci vuole gente capace di sfidare anche l'impopolarità pur di risanare la baracca, insomma.

Questo è il succo del discorso, se parliamo di noi

che la burocrazia (che crea corruzione) venga ridotta ai minimi termini

Perchè, la realizzazione delle infrastrutture, la giustizia che funzioni troppo rapidamente, gli oneri d'impresa (e anche quelli individuali) non creano corruzione?

Se per fare impresa occorre appoggiarsi alla politica, allora occorre seguire una filosofia diversa, con l'economia gestita dallo stato, e non libera o liberistica come dovrebbe essere "qui da noi". Io sarei d'accordo a distribuire il superfluo che mi avanza con criteri scelti dallo stato e non, con criteri soggettivi dall'imprenditore di turno (che sia Berlusconi o che sia Renzi, dirigente d'azienda in aspettativa dall'età di soli trent'anni.

Ribelllllllllllliamoci:

Se avessi letto con attenzione quello che ho scritto avresti capito che il conflitto d'interessi va regolato perche' serve a smasherare chi ha interessi personali invece che generali, mentre i tagli ai costi della politica sono soldi immediati da girare alle imprese, pagando, ad esempio, i debiti per lavori/forniture eseguiti. Ecco perche un PdR Attento avrebbe spinto verso queste due cose invece di nominare i saggi che poi diranno appunto qual cosa di simile. Come dice Jos, ci vuole un qualcuno che sfidi l'impopolarita'.....mi sarei aspettato che lo facesse un PdR a fine carriera che nulla rischia...se non di fare il bene del Paese.

Jos:

Ma va? e le ragioni di cio' che descrivi dove risiedono? Nelle maggiori capacita' dell'imprenditore Polacco rispetto a quello Italiano oppure nel fatto che la casta Polacca non divora tutto come invece fa la casta Italiana che si riempie la bocca con la parola democrazia (= "consulta" perfino il WWF prima di proporre un governo) mentre invece intende solo predisporre le condizioni per la depredazione sistematica delle risorse?

Quindi si devono usare gli argomenti di un costituzionalista per "non fare" quello che invece si deve fare - e cioe' togliere il cappio del debito. Tu pensi che il cappio del debito sia dovuto a cosa? Agli imprenditori Italiani piu' incapaci di quelli Polacchi? Oppure e' vero qualcos'altro? Sara' mica la corruzione diffusa nel nostro parlamento? E allora, perche' sei cosi restio al fare pulizia ma vuoi Bersani o Monti il cui comportamento corrotto e' dimostrato da mille esempi?

Ci vuole gente capace di sfidare l'impopolarita'......chi ricade in questa TUA definizione? Non lo vedi?

per la prima parte, concordo pienamente con quanto detto da Pimander; sulla seconda, no, e lo invito a rileggere quanto scritto da Jos. A Danzica il fermento delle iniziative nasce dal fatto che imprenditori e burocrazia fanno a gara a tirare la baracca, qui da noi è il contrario, e il tuo ragionamento sul conflitto di interessi, che è motivo di corruzione e inefficienza, ne è la prova lampante.