La stampa estera dimentica di dire che in campo c'erano undici undicesimi della squdra vice campione d'Europa (ancora) in carica. Ed è qualcosa di più della semplice champions. Riguardo quest'ultima, comunque, così a occhio mi pare che tra Spagna, Inghilterra e Portogallo vi fossero schierati il 100% dei giocatori finalisti: sono usciti prima e peggio di noi (almeno i primi 2, il Portogallo lo vedremo stasera e comunque ha esordito con una goleada umiliante).
Dimentica altresì di dire, la stampa estera, che nel 2010, con l'inter campione d'europa e la nazionale campione del mondo, siamo usciti in maniera ben più secca e umiliante. E lì non c'erano arbitraggi avversi a cui rifarsi.
...il calcio, c'è poco da fare, non è un fenomeno esatto, ripetibile o, per dirla con Popper, scientificamente falsificabile; è fatto di episodi, nati peraltro da traiettorie scaturite dal rotolare di una palla perfettamente rotonda. Se Balo avesse indirizzato quel pallonetto nella porta (vuota) del Costa Rica o se a Marchisio invece del rosso fosse stato mostrato il giallo (o magari rosso pure a Suaerz) oggi saremmo qui a fare discorsi completamente diversi.
Il calcio italiano non è più a livello degli anni '90, quello dei Maradona, Gullit, Platinì, Baggio tutti nel nostro campionato; resta tuttavia tra i primi 10 o 15 al mondo. Possiamo perdere col Costa Rica, ma possiamo tranquilalmente battere la Germania e-o il Brasile. Il problema, come per altri campi, è l'involuzione organizzativa e la crisi economica. Se tu togli Ronaldo, Bale e Marcelo al Real e li metti a giocare nella Juve o nel milan o nella Roma ecc. ti ritrovi queste ultime in finale di champions e il Real che si ferma ai quarti. E lo stesso se fai il giochino con Messi, D. Alves e Neymar al Barcellona