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Sono un imprenditore e non riesco a capire tutta questa polemica e paura sul 50% del TFR maturando all'Inps.Non capisco perchè il TFR dei dipendenti, debba essere considerato una fonte di finanziamento per le imprese e la confindustria e tutte le altre organizzazioni imprenditoriali, sostengano che ciò debba continuare.Non so, in questo momento, quando, come, da chi e perchè, sia stato deciso di lasciare che, il TFR dei dipendenti, si accumuli in azienda.Nello stato patrimoniale del bilancio 2005 della mia società, nelle passività c'è questa voce che mi spaventa:Trattamento fine rapporto lavoro subordinato € 244.065Se tutti i miei dipendenti decidessero di licenziarsi non saprei come liquidarli.Non c'è nessuna garanzia, per i dipendenti, che in caso di seria difficoltà dell'azienda, riescano a recuperare quanto accumulato negli anni di lavoro.Preferirei non avere questo pensiero ed il trasferire, gradualmente, il TFR all'Inps o ai fondi pensione, sarebbe un sollievo.Tutta questa sfiducia, nei confronti dell'Inps, è assolutamente ingiustificata.E' terrorismo psicologico che non capisco quale fine abbia.La sicurezza di ricevere la liquidazione o parte di essa, dall'Inps c'è.Non penso si possa dire altrettanto da parte delle imprese.Per difficoltà oggettive, e non certo per speculare, mi è capitato di non poter pagare regolarmente gli stipendi.Non mi risulta che l'Inps non paghi regolarmente le pensioni.Quando un dipendente si licenzia ha diritto a ricevere la liquidazione, ma non c'è nessuna norma contrattuale che stabilisca quando ed in quanto tempo.

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Scusatemi ma continuo a non capire tutto questo disfattismo.Che le aziende debbano privarsi di un qualcosa che prima trattenevano, siamo d'accordo ed è pacifico.Ma fatti due conti questo qualcosa non mi sembra tanto determinante.E mi spiego.Per un'azienda di 20 dipendenti (come la mia), l'accantonamento TFR medio mensile è di circa millecento euro rivalutato dell' 1,5% fisso al quale va aggiunto il 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati rilevato dall'Istat, rispetto al mese di dicembre dell'anno precedente (grosso modo un 3%).Il finanziamento complessivo annuo, imputabile all'accantonamento dei soldi dei dipendenti è di € 13.200 che mi costano un 3% su base annua.Conveniente senza dubbio e certamente nessuna banca mi finanzierebbe accontentandosi di un 3% ...Ma se ci aspettiamo che un'azienda, con 20 dipendenti, si limiti ad investire annualmente per ricerca, sviluppo, innovazione e quanto altro volete, solamente 13.200 euro, beh direi che siamo un po' messi male...Dal 1° gennaio 2008, comunque, in base al dlgs 252/2005 (legge Maroni) il TFR maturando, potrebbe non restare più in azienda, ma su scelta/non scelta del dipendente, essere trasferito ad un fondo pensione (FP).Con lo stesso dlgs è stato istituito, presso l'Inps, un fondo pensionistico complementare a contribuzione definita, al quale trasferire, in caso di non scelta del dipendente, il TFR maturando che non risulta destinato ad alcun FP.La proposta di legge per la finanziaria 2007, prevede di anticipare l'entrata in vigore del dlgs, al 1° gennaio 2007 e di versare in un apposito fondo a ripartizione per l'erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato del trattamento di fine rapporto il 50% di quanto non destinato agli FP.In sostanza se il dipendente sceglie un fondo pensione o ha già aderito ad un fondo pensione in forma volontaria (la legge è del 1992), il 50% di quanto non destinato al FP, va al fondo Inps ed il 50% resta in azienda, se non sceglie, il 50% va nel fondo Inps ed il 50% resta in azienda.A conclusione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro corrisponde l'intero TFR utilizzando quanto rimasto in azienda e quanto versato nel fondo Inps con un'operazione di conguaglio sui futuri versamenti.Il dipendente è ancora libero di scegliere, ma anche Maroni aveva previsto che in mancanza di esplicito assenso, entro i sei mesi, da parte del dipendente non iscritto a forme pensionistiche complementari il datore di lavoro trasferiva il TFR maturando alla forma pensionistica complementare istituita presso l'Inps.<....io credo proprio che toccare il tfr sia + che ledere diritti acquisiti una bella ladrata>Scusa ma il TFR non è toccato e tanto meno rubato: quando andrai in pensione lo riceverai rivalutato come previsto in modo certo e sicuro.Personalmente, poi, penso di potermi fidare e ricevere maggiori garanzie da parte dello Stato, indipendentemente dal colore del governo in carica, che dai grossi gruppi bancari, finanzari ed assicurativi, ai quali siamo più propensi ad affidare i nostri soldi.

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