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Mi riferisco a questo articolo (e non solo):

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-12-16/quella-passione-po-insana-italiani-il-mattone-sceso-51-miliardi-un-anno-185141.shtml?uuid=AB8xzRk

La predilezione degli italiani per l'investimento sul mattone è cosa vecchia e nota a tutti, non si scopre certo oggi l'acqua calda. DI nuovo c'è invece questa malcelata voglia di dare addosso a questa atavica tendenza, accusando i poveri italiani di essere ora antiquati, ora speculatori, ora anti-progresso e così via.

Il postulato è ovviamente che chi patrimonializza la fa a discapito dell'investimento nella produzione, quindi si qualifica quasi come il vero colpevole della mancata crescita del Paese.

Chi sostiene, più o meno velatamente, questo assioma dimostra di non solo di non capire un accidente di economia, ma di essere anche del tutto alieno dalla quotidianità della gente reale. Prima di tutto, investire in immobili implica necessariamente muovere l'indotto edlizio, che per produzione di Pil, impiego manodopera e volano dell'economia in generale è in assoluto il primo settore. Infatti quasi tutti governi, di cdx come csx, quando l'economia ristagna ricorrono puntualmente a incentivi all'edlizia per tentare di rianimare economia e assunzioni.

Secondo, se gli italiani tendono a ricercare solidità e sicurezza nei loro investimenti ciò è semplice conseguenza di un quadro socio-politico di generale instabilità e insicurezza - oltre al fatto che mentre negli altri Paesi l'acquisto di una casa è opzionale in quanto sia il mercato degli affitti che l'assitsenza pubblica funzionano, da noi se vuoi un tetto sulla testa te lo devi comprare (che caxxo di speculazione è mettersi un tetto sulla testa?). Lo capirebbe anche un bambino questo aspetto.

Invece no, da noi chi investe in immobili dev'essere considerato quasi un untore. Quindi colpito senza pietà da tasse, gabelle e vessazioni legislative varie (vedi il recente divieto di contanti per gli affitti).

E alla fine, se con sacrifici ti compri una casa o, scandalo degli scandali, addirittura 2 o 3, viene pure considerato un "nemico della patria" .

...roba da matti!

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Il problema è semplicemente che "collezionare" case o "auto d'epoca di pregio" non è esattamente come collezionare francobolli. Ovvero, che differenza c'è tra le prime due collezioni? Entrambe vanno tassate con una bella patrimoniale, almeno secondo me.



.... continuavano a chiamarlo l'ineffabile

g.g.

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No,non è insano,se parliamo di prima casa,se invece parliamo come il titolo fa intendere di investimento immobiliare in certe condizioni diventa insano.Se è vero che il 20%possiede il 50%del patrimonio e che l'intero patrimonio vale otto volte il pil allora si comincia ad entrare nel patologico,perchè al contempo siamo un paese industrializzato ma con una borsa asfittica che pesa appena l'1%del pil mondiale.

Questo è un oggettivo freno allo sviluppo dell'economia reale perchè mancano i capitali di rischio necessari al suo sostegno,noi invece da mani a sera parliamo di cuneo fiscale importante quanto vuoi ma da affiancare al capitale di rischio,non è manichea la questione.In passato banche assicurazioni e grandi enti erano tenuti ad avere una riserva di almeno il 40% in immobili,con l'entrata in scena dei fondi di investimenti questo vincolo è venuto meno, e per fortuna direi, perchè anche l'immobiliare ha i suoi cicli ed è da tempo che questo investimento nel suo complesso determina solenni delusioni,vedi l'andamento dei fondi immobiliari per tutti.Ora cosa determina questa delusione:sicuramente la tassazione,ma anche il sottoutilizzo,l'eccesso di offerta, la bassa inflazione tutte cose di cui tener conto.

In materia io dico sempre tutto è buono e tutto è cattivo,nel senso che l'investimento immobiliare deve essere visto nell'asset complessivo di un patrimonio;in proposito esiste il cosidetto triangolo virtuoso,che funziona cosi':dato un triangolo la cui area rappresenta il patrimonio,alla base occorre mettere case terreni alcentro investimenti sicuri obbligazioni ad alto rating,titoli di stato fondi di investimento diversificati ed al vertice puro capitale di rischio azioni e partecipazioni,la composizione varia da soggetto a soggetto a seconda la propria propensione;credo invece che il triangolo degli italiani veda una larghissima base ed un vertice troppo appuntito.

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a prescindere dalla minchiata di collezionare case, questo qui si perde sempre nel gioco di monopoli. L'immobile e' suscettibile di essere aggredito fiscalmente con molta facilità. al momento la situazione mi pare dovuta ad alcuni fattori concomitanti ma che vanno tutti nella direzione di deprimere il mercato. Se investite in immobili non rischiate di perdere in borsa. Quindi una forte pressione contro gli investimenti immobiliari da parte delle banche.Dirottare i risparmi sull'industria oggi mi pare deleterio. guadagnano gli azionisti di maggioranza che pilotano gli appalti verso proprie industrie ecc. Se investite in immobili o li pagate veramente poco oppure dovete avere un reddito per la manutenzione tasse ecc. Io ho pagato in pochi anni la tassazione sulla medesima eredità tre volte. se li regalavo allo stato ci guadagnavo ancora. Vedo comque una forte attività di costruzione, immobili che non andranno subito sul mercato, Fanno parte del reinvestimento dello scudo fiscale rientrato anni addietro. I segnali di una ripresa in questo mercato ci sono. va da se che qualche pezzo deve andare al posto giusto, capitali che cercano un porto sicuro ce ne sono parecchi. manca una offerta di qualità perche' negli ultimi 4 anni il prodotto costruito non corrisponde agli standar richiesti oggi. e le costruzioni che andremo a fare nei prossimi anni saranno ancora superiori. Per quanto riguarda il settore affitto standard. vedo aumentare i negozi ed uffici sfitti, a locare si va ad ammortamento cioe' alla fine della locazione si dovranno investire soldi per ripulire rinnovare sistemare. Il ricavo non sarà mai abbastanza salvo alienare il bene che si spera nel frattempo sia aumentato di valore. cosa oggi poco probabile. Vorrei dire che la situazione cambierà, ma dubito fortemente, troppo divario fra costi e ricavi .



Hannibal
www.palombarimotociclisti.it


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riassumendo: mentre un tempo l'atavica abitudine degli italiani, consisteva nell'acquisto della prima casa, per se e per i propri figli, ora si è instaurata l'abitudine ad acquistare per tenere sfitti gli appartamenti, vuoi perchè i figli non vanno a vivere da soli, vuoi perchè affittarli implica ulteriore tassazione, costi di manutenzione e infine tempistiche indefinite per liberarli.

ne consegue che, per chi non è costruttore, è sempre meno conveniente "collezionare" immobili, e, a mio avviso, è giusto così, perchè tenere sfitti degli immobili significa tenere ferma una fetta di mercato, che va ulteriormente penalizzata per essere rimessa in circolazione.

molto più divertente e lucroso collezionare auto storiche.



.... continuavano a chiamarlo l'ineffabile

g.g.

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categoria degli investitori immobiliari. banche e assicurazioni per legge dovevano investire in immobili. risultato costruzioni faraoniche inadatte a qualunque uso, ne vedo tutti i giorni privati per la prima casa, per i figli. artigiani imprenditori che una volta non avevano diritto alla pensione, casetta al mare negozietto pensando di riscuotere un affitto e camparci. imprenditori industriali acquistavano sulla carta e rivendevano quando costruito ancora prima di fare il rogito. Con gli anni e' emersa un'altra categoria, il privato che acquistava un immobile vecchiotto, con una piccola impresa e qualche artigiano la sistemava e poi la rivendeva, tutti i lavori in nero e utile in nero. Poi sono arrivate le certificazioni ecc quindi mercato scomparso. ci sarebbe maggior spazio per le imprese. iva ridotta deducibile poi arriva prodi e che fa? iva non deducibile per le abitazioni con un mix di passato presente futuro che ha incasinato tutti, prodi o altri una cagata fantozziana che si trascina ancora adesso. figuriamoci mettere mano oggi alle costruzioni o sei un pirata oppure non sai nemmno a quale tassazione vai incontro sempre con il rischio della elusione. resta il fatto che di soldi in banca ce ne sono ancora parecchi ed ai prezzi giusti si venderebbe. ma quali sono i prezzi giusti. data una ipotesi di prezzo appetibile come investimento occorre dedurre i costi di costruzione certificazione tasse ecc, l'utile per il lavoro ed il costo del denaro gli oneri di urbanizzazione/costruzione l'iva. Rimane la cifra da pagare per il terreno o per i diritti di costruzione e/o per l'immobile vetusto da ristrutturare. quest' ultimo costo si e' svalutato di parecchio ed e' l'unico costo comprimibile. Presunto che incentivi iva e altro possano avere piccole modifiche ma non pare possibile vengano levati o ridotti in modo tangibile rimane reperire sul mercato aree o edifici a congrua valutazione. Impresa ardua. i possessori valutano ancora a prezzi da affezione, non hanno necessità di vendere, quindi vendere a poco si fa sempre a tempo. Dovrà esserci una percezione comune che il mercato e' diverso.Se prima cedevi il vetusto immobile con un cambio del 18/22% sul costruito finale non credo oggi si possa arrivare a tanto. Dico non credo perche' pare impossibile fare un conto di previsione



Hannibal
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