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24ore - POLITICA Invia StampaCuneo, 20:45PIANO CASA: SCAJOLA, GRANDE OPPORTUNITA' PER PAESEIl piano casa sara' "una grande opportunita' per il nostro paese". Ad affermarlo il ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, intervenuto oggi a Cuneo. "Il piano casa ha una funzione importante: quella di riuscire ad aiutare le famiglie che hanno bisogno di avere spazi piu' larghi, quella di rilanciare l'economia salvaguardando sicuramente l'ambiente. Se come speriamo - ha detto ancora - si riuscira' a fare il decreto legge gia' al prossimo Consiglio dei Ministri e, quindi, il disegno di legge complessivo per tutto il resto della materia, faremo una buona cosa nell'interesse degli italiani". Rispondendo alle critiche Scajola ha ancora osservato: "pensiamo veramente che il sistema di disciplina del settore edilizio attuale ci abbia fatto fare delle grandi bellezze in Italia negli ultimi 60 anni?" Il piano casa, ha concluso Scajola, "sara' il piu grande cantiere aperto, sara' una grande opportunita' per il nostro paese: alcune stime parlano di un volano che fara' partire investimenti fra i 50 e i 60 miliardi di euro in tutta Italia.(21 marzo 2009)

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quale saccheggio?

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al momento attuale non so mettere in ordine questo argomento perché per ora sono solo intenzioni. al momento questo articolo ti può dare un idea abbastanza precisa.ECONOMIA Il progetto di alcuni governatori del centrodestra sarà in parte ripreso dall'esecutivoPossibile un aumento delle cubature fino al 20%. Chiesta anche una sanatoriaUn piano straordinario per l'edilizialibertà di ampliare o ricostruiredi ALESSANDRA CARINI C'è chi la chiama legge anti-catapecchie, chi un rinnovamento edilizio stile Obama, cioè per promuovere l'utilizzo delle fonti di energia alternativa. Ma la rivoluzione annunciata da Silvio Berlusconi per l'edilizia, "un piano straordinario con effetti eccezionali sulla casa", dice il premier, promettendone l'approvazione al prossimo consiglio dei ministri, è anche qualcos'altro. C'è un intervento di edilizia popolare con un piano da 550 milioni concordato con le regioni: le case saranno date in affitto a giovani coppie, anziani, studenti e immigrati regolari, con diritto di riscatto. Ma il grosso della manovra è un altro: il via libera a un sostanzioso aumento delle cubature di tutto il patrimonio edilizio esistente, una liberalizzazione spinta delle norme per costruire, un ritorno in alcuni casi al "ravvedimento operoso" dal sapore di condono. C'è un articolato, già discusso da Berlusconi con i governatori del Veneto, Giancarlo Galan, e della Sardegna, Ugo Cappellacci, che costituisce l'ossatura di quella "rivoluzione" annunciata ieri, che ha ottenuto già l'approvazione delle due Regioni. È probabile che al prossimo consiglio dei ministri il premier proponga un progetto molto simile a quello dei governatori. Vediamolo questo progetto di stampo "federalista" che potrebbe essere ripreso in gran parte dal governo. Titolo: "Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per promuovere l'utilizzo di fonti di energia alternativa". Dà la possibilità alle Regioni che la accettino, di ampliare gli edifici esistenti del 20%, di abbattere edifici ( realizzati prima del 1989) per ricostruirli, con il 30% di cubatura in più, in base agli "odierni standard qualitativi, architettonici, energetici", di abolire il permesso di costruire per sostituirlo con una certificazione di conformità, giurata, da parte del progettista, di rendere più veloci e certe le procedure per le autorizzazioni paesaggistiche. Il primo punto riguarda l'ampliamento degli edifici esistenti. I Comuni posso autorizzare, " in deroga ai regolamenti e ai piani regolatori" l'ampliamento degli edifici esistenti nei limiti del 20% del volume, se gli edifici sono destinati ad uso residenziale, del 20% della superficie se sono destinati ad altri scopi. L'ampliamento deve essere eseguito vicino al fabbricato esistente. Se è giuridicamente o materialmente impossibile sarà un " corpo edilizio separato avente però carattere accessorio". In caso di edifici composti da più unità immobiliari l'ampliamento può essere chiesto anche da singoli separatamente. Ma non basta. La Regione "promuove" la sostituzione e il rinnovamento del patrimonio mediante la demolizione e la ricostruzione degli edifici realizzati prima del 1989, che non siano ovviamente sottoposti a tutela, e che debbono essere adeguati agli odierni standard qualitativi, architettonici ed energetici. Anche qui i Comuni possono autorizzare l'abbattimento degli edifici ( in deroga ai piani regolatori) e ricostruirli anche su aree diverse ( purché destinate a questo scopo dai piani regolatori). Qui l'aumento di cubatura previsto è del 30% per gli edifici destinati a uso residenziale, e del 30% della superficie per quelli adibiti ad uso diverso. Se si utilizzano tecniche costruttive di bioedilizia o che prevedano il ricorso ad energie rinnovabili l'aumento della cubatura è del 35%. Tutti questi interventi debbono rispettare le norme sulle distanze e quelle di tutela dei beni culturali e paesaggistici, non potranno riguardare edifici abusivi, o che sorgono su aree destinate ad uso pubblico o inedificabili, non potranno essere invocate per aprire grandi strutture di vendita, centri commerciali. Sono previsti sconti fiscali: il contributo di costruzione sugli ampliamenti sarà infatti ridotto del 20% in generale e del 60% se la casa è destinata a prima abitazione del richiedente o di uno suo parente entro il terzo grado. Fin qui la legge che verrà proposta alle Regioni, che ha già la disponibilità di Veneto e Sardegna, anche se non c'è dubbio che, con Comuni assetati di quattrini e assediati dalla crisi economica, le adesioni saranno molte. C'è anche una ridefinizione delle sanzioni, solo amministrative nei casi più lievi e più severe se nel caso di beni protetti. E' previsto un ambiguo "ravvedimento operoso con conseguente diminuzione della pena e nei casi più lievi estinzione del reato", dal sapore di condono, e norme per semplificare le procedure riguardanti i permessi in materia ambientale e paesaggistica. (7 marzo 2009)

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Piano casa, allarme-soprintendenzeToscana ricorso alla ConsultaROMA - Per Berlusconi è "un contropiede" alla crisi apprezzato da tutta Europa, per Franceschini una delle "storielle" che il premier racconta quando va in giro. Il decreto sul piano casa, che dovrebbe arrivare al Consiglio dei ministri venerdì prossimo, continua a macinare polemiche, ad alimentare scontri fra maggioranza e opposizione e finisce ora anche al centro di un ricorso alla Consulta che la Toscana si prepara a portare avanti per stoppare il decreto. Un clima teso che preoccupa anche Bossi, convinto ora che il premier debba "trattare adeguatamente con le regioni, sentire cosa vogliono, altrimenti si mettono di traverso ed è guerra". Dalle soprintendenze, chiamate in causa per via del silenzio-assenso sui progetti previsto dopo 30 giorni, arriva l'allarme: "Sarà l'assalto e la devastazione del paese" ha commentato Cerasoli della Uil-beni culturali. Ma il governo, si sa, ci punta moltissimo perché vi vede "un contropiede economico - come lo definisce il premier - che creerà posti di lavoro e ammodernerà il patrimonio edilizio delle famiglie". E di fatto la maggioranza incassa, sul piano casa, un mezzo assenso dell'Udc. "Se è una cosa seria, se non è l'ennesimo spot siamo disponibili a sostenere gli sforzi del governo - ha commentato il leader Casini - ma visto che siamo persone serie aspettiamo di vedere i fatti". Guardato da centrosinistra il piano casa è tutt'altra cosa: "Noi non sbattiamo la porta - ripete il leader del Pd Franceschini - ma così com'è il piano è inaccettabile. Non possiamo ammettere che sia possibile ampliare del 20 per cento la cubatura per tutti gli edifici". Quanto al vantato successo del progetto in Europa Franceschini commenta: "Sarei veramente curioso di sapere come glielo ha raccontato, avrei voluto avere una web cam. Sappiamo che Berlusconi racconta tante storielle, come le chiama lui: noi le chiamiamo barzellette". Il tema non può che incendiare le polemiche, da Realacci che accusa il piano di gettare "luci sinistre sul federalismo", a Di Pietro, leader dell'Idv che ci va giù deciso parlando di "truffa elettorale e istigazione a delinquere". Nell'intreccio delle strane "alleanze" Storace, de La Destra, avverte che "la differenza è facile da spiegare: Berlusconi magari vede casa mia e dice "diamogli la possibilità di allargarla del 20 per cento", io dico che bisogna preoccuparsi soprattutto di chi la casa non ce l'ha". Passando dalle parole ai fatti, c'è però anche chi studia la strategia da mettere in atto per bloccare. La Regione Toscana discuterà sul da farsi in giunta, prima della conferenza Stato-Regioni di mercoledì. Prima mossa: l'ipotesi di sollevare una questione di legittimità costituzionale. "Siamo in pieno conflitto istituzionale" ha detto l'assessore all'urbanistica Conti, un conflitto "aperto dallo stesso governo" che ha legiferato in una materia di esclusiva competenza delle Regioni. Altra ipotesi cui si lavora è quella di disertare l'appuntamento di mercoledì, ma c'è chi pensa di ricorrere al "sabotaggio intelligente": visto che il testo afferma che il decreto vale fino all'emanazione di leggi regionali si potrebbero far approvare al volo un paio di articoli per re-incardinare la normativa urbanistica ed edilizia sui principi di tutela fin qui fatti valere in Toscana.

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si tenga presente che un tempo l'italia era chiamata "il giardino d'europa" e per questo amata dagli stranieri.

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Ho capito, non sai nulla ma parti da una tesi precostituita. Poi in qualche modo la dimostrerai.

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