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Per l'esattezza da BBB+, il declassamento che l'agenzia S&P ha riservayo all'Italia:

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-01-13/taglia-rating-francia-altri-165728.shtml?uuid=AabtFkdE

Ora, lasciando perdere le facili - e anche inutili - polemiche su dove ci hanno precipitato i precedenti governi e le recenti rassicurazioni sui nostri conti, che fino a qualche mese fa "qualcuno" ci garantiva essere in ordine... si pongono a mio avviso 2 urgenti domande:

1) stante il declassamento, se lo spread - com'è facile ipotizzare - dovesse definitivamente stabilizzarsi intorno ai 500 ptb oppure, peggio ancora, inpennarsi ultreriormente, è ancora evitaile un default? E, ammesso che sia possibile, non è magari auspicabile una qualche forma di ristrutturazione del debito, visto che con interessi così alti (uniti al recente obbligo UE di riduzione annuale del debito) dovremmo fare una manovar da 40 o 50 miliardi all'anno solo per poter sopravvivere?

2) E' tutto demerito nostro e dell'Europa, oppure c'è davvero un attacco speculativo all'area euro?

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e adesso te ne accorgi,che c'è da più tempo un' attacco speculativo nei confronti dell' euro? Chi c'è dietro S&p? che rating la stessa S&p diede a L B,pochi giorni prima dellla bancarotta..tripla AAA pertanto fossi io un governante europeo prenderei acalci S&P e chi c'è dietro!

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hai sollevato delle questioni certamente interessanti.

in realtà i dati istat sui primi 9 mesi 2011 danno un deficit al più basso dal 2008, ed a quei dati vanno ancora sommate le manovre già fatte in autunno, oltre alle conseguenze delle manovre fatte la scorsa estate. e siamo ancora in avanzo primario, con uno dei dati migliori in europa.

così come prima si diceva che i conti erano apposto, anche adesso si dice la stessa cosa. a parte che nessun governante potrebbe mai dire "siamo spacciati, non ce la faremo" il problema non sta tanto nei conti attuali, ma nelle prospettive. tutte le previsioni, senza crescita ed anzi con recessione, sono da rivedere, e pensare di far fronte ad un debito tanto impegnativo diventa difficile se l'economia non gira ed i tassi restano alti ed impediscono anche gli investimenti.

eppure solo il nome "monti" avrebbe dovuto far calare di 200 punti lo spread, secondo alcuni. ad oggi, dopo la manovra improntata quasi esclusivamente sulle tasse, siamo a monti che dice "abbiamo fatto quello che dovevamo, ora lo spread deve scendere". richiesta, previsione, o implorazione ai mercati? ma i mercati sono impietosi, ed ora non c'è più l'alibi berlusconi sul quale scaricare, a torto o a ragione, ogni sfortuna. oggi ci sono i mercati che dicono che siamo poco affidabili nel lungo periodo. vero, i tassi a 2-3 anni sono scesi nelle ultime aste di collocamento titoli, ma lo spread decennale no, si festeggia che siamo sotto i 500 punti quando due mesi fa si diceva che oltre i 300 eravamo spacciati. per ora grosse aste a lunga scadenza non ci sono state, ma dovessimo cominciare ad emettere titoli con tali tassi sarebbe un peso importante da portarsi anche per tutti gli anni a venire.

non credo all'attacco speculativo premeditato, l'attacco speculativo si realizza quando vengono individuati punti deboli, semplicemente per interesse. così come una malattia colpisce chi ha le difese più deboli. tutta l'area euro è in difficoltà e vengono toccati via via i vari paesi più sensibili. vogliamo parlare anche dell'ungheria? che poi i paesi che dicono di stare bene, come l'inghilterra, hanno il deficit al 10% nel tentativo disperato di far ripartire l'economia. eppure queste cose le diceva pure l'ex ministro tremonti, chiedendo interventi decisi da parte dell'ue, ma che per ora sono stati bloccati per interessi di parte della germania, che ancora una volta dopo le tante parole della merkel in realtà non si è impegnata per nulla.

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ah.. alle agenzie di rating credo poco. sono le stesse che hanno continuato a promuovere parmalat fino ad un mese prima del default, e che l'hanno declassata quando ormai il mercato aveva ucciso il titolo. col senno di poi sono buono pure io a fare previsioni.

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sono di parere del tutto opposto rispetto a Risparmio sul discorso speculativo, innanzitutto perchè il problema non è solo italiano, ma europeo, o meglio dell'area euro, e perchè le speculazioni non si fanno solo al rialzo, ma anche al ribasso. ovvero c'è da stupirsi che, nonostante tutta la conclamata crisi dell'euro, storicamente abbiamo visto che l'euro stesso si è portato da una sostanziale parità iniziale, a valere quasi 1,5 dollari, per poi assestarsi a lungo sull'1,4 ed ora sull'1,28, quindi non si è svalutato che di (relativamente) poco, anzi pochissimo se si pensa al contrario che il dollaro vive tranquillamente, forse sottovalutato, certamente a spese nostre.... da cui si capisce benissimo che un euro troppo forte diventa persino un danno per il resto del mondo...

l'aspetto su cui invece sono d'accordo è che le agenzie di rating non sono affidabili, soprattutto perchè analizza solo trend storici passati, quindi praticamente destinati a non ripetersi uguali in futuro... come non per caso si legge in fondo alle offerte di vendita di tanti fondi.... vero anche che in economia sono tutti buoni a fare previsioni, e che qualcuno la azzeccherà.

e poi, diciamocela, per quanto riguarda l'Italia chi le darebbe un bel "voto" o un bel rate che dir si voglia, oggi? non dobbiamo mollare la nave, questo è certo, ma le agenzie di rating mi lasciano tutto sommato indifferente.


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non credo all'attacco speculativo premeditato, l'attacco speculativo si realizza quando vengono individuati punti deboli, semplicemente per interesse. così come una malattia colpisce chi ha le difese più deboli. tutta l'area euro è in difficoltà e vengono toccati via via i vari paesi più sensibili. vogliamo parlare anche dell'ungheria? che poi i paesi che dicono di stare bene, come l'inghilterra,

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Generalmente rifuggo anch'io da dietrologie complottiste. Anzi, evito accuratamente d'interloquire con chi ha questa forma mentis perché la trovo di un disarmante infantilismo.

Tuttavia, proprio perché i nostri dati economici sono oggi quelli che riporti, anzi siamo in avanzo primario e proietttati verso il definitivo pareggio di bilancio (unici tra i gradi Paesi d'Europa), qualcosa che fa pensare a un'azione mirata c'è. Cosa e perché è difficile dirlo; tuttavia l'evolversi del fenomeno sembrerebbe indicare proprio quella direzione. Ulteriore conferma viene proprio dal paragone con l'Inghilterra da te citata: non solo ha il defict galoppante ma, prendendo l'aggregato del debito nella totalità delle sue forme, ovvero sia quello sovrano che finanziario, locale e privato, raggiunge un vertiginoso 600% del suo Pil. Eppure non è stata né declassata né messa sotto osservazione, che io sappia. Altro esempio può essere il Giappone, con un debito al 200% e mancanza di crescita ormai cronica; eppure anche questo Paese non va sotto attacco nè della speculazione né delle Agenzie. Qualcosa che non quadra c'è, insomma. Anche perché 'sti attacchi arrivano sempre nel momento in cui cominciamo a rialzare un po' la testa (sui titoli a breve e medio periodo la cura Monti comnciava a dare effetti, con lo spread sceso fino a dimezzarsi).

Resta poi aperto l'interrogativo che più ci riguarda da vicino (a cui è molto difficile rispondere, me ne rendo conto): se i Mercati reagiscono male, sarà ancora sostenibile per noi la situazione, o il default è ormai inevitabile? E, alla fin fine, una forma di defaut controllato - magari con ristrutturazione forzosa dei soli interessi e slittamento delle date di rimborso - a questo punto non sarebbe preferibile all'agonia?

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