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Il colpo di Stato di Asor Rosa di Aldo [email protected]ì 14 aprile 2011Su Il Manifesto dello scorso 13 aprile 2011 l'eminente intellettuale della sinistra più coriacea, Alberto Asor Rosa, ha scritto un editoriale alquanto preoccupante, incoraggiando sostanzialmente al colpo di Stato per abbattere il Governo e la maggioranza di centrodestra. Verso la fine del suo commento Asor Rosa dichiara: «Ciò cui io penso è invece una prova di forza che, con l'autorevolezza e le ragioni inconfutabili che promanano dalla difesa dei capisaldi irrinunciabili del sistema repubblicano, scenda dall'alto, instaura quello che io definirei un normale "stato d'emergenza", si avvale, più che di manifestanti generosi, dei Carabinieri e della Polizia di Stato congela le Camere, sospende tutte le immunità parlamentari, restituisce alla magistratura le sue possibilità e capacità di azione, stabilisce d'autorità nuove regole elettorali, rimuove, risolvendo per sempre il conflitto d'interessi, le cause di affermazione e di sopravvivenza della lobby affaristico-delinquenziale, e avvalendosi anche del prevedibile, anzi prevedibilissimo appoggio europeo, restituisce l'Italia alla sua più profonda vocazione democratica, facendo approdare il paese ad una grande, seria, onesta e, soprattutto, alla pari consultazione elettorale. Insomma: la democrazia si salva, anche forzandone le regole».Si possono avanzare alcune osservazioni di carattere giuridico e politico. Sotto il primo versante, si potrebbe ritenere che le parole di Asor Rosa costituiscano un illecito penale: in concreto si tratterebbe di istigazione all'associazione sovversiva e all'eversione dell'ordine democratico, fatti puniti dagli articoli 270 («Chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni dirette e idonee a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici o sociali costituiti nello Stato ovvero a sopprimere violentemente l'ordinamento politico e giuridico dello Stato, è punito con la reclusione da cinque a dieci anni») e 270 bis( «Chiunque promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia associazioni che si propongono il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico è punito con la reclusione da sette a quindici anni») del Codice Penale.Sotto un altro profilo giuridico, ciò che preme rilevare è la curiosa circostanza per cui Asor Rosa possa tranquillamente esprimere questo tipo di idee senza che si integri l'ulteriore reato di propaganda ed apologia sovversiva punita dall'art. 272 del Codice Penale, e ciò in quanto questo articolo del Codice è stato abrogato dall'art. 12 della legge del 27 febbraio 2006 n. 85 (Modifiche al codice penale in materia di reati di opinione ).Il paradosso è dunque evidente: Asor Rosa esorta le forze armate ad organizzarsi per un colpo di Stato che salvi la democrazia dal Governo tirannico del centrodestra, quello stesso Governo che abrogando l'art. 272 del Codice Penale, restituisce e garantisce ad Asor Rosa la libertà di pensare una simile e pur malsana idea. Il Governo contro cui Asor Rosa incita il colpo di Stato appare allora molto meno tirannico di ciò che egli vuol far sembrare a tutti.Sotto l'aspetto più prettamente politico preoccupa che vi sia chi ritiene che una vera democrazia sia tale solo se affidata alle mani dei giudici. Nella Germania nazionalsocialista e nella Russia sovietica la magistratura aveva un grande potere, senza per questo aver reso più democratico il sistema politico nel quale si inscriveva.Come se ciò non fosse sufficiente, vien da chiedersi come mai Asor Rosa reputi l'attuale Governo e l'attuale maggioranza contrari alla democrazia, posto che sono stati scelti da diversi milioni di italiani in libere elezioni politiche alle quali hanno potuto liberamente concorrere anche altre fazioni politiche ricevendo anch'esse un cospicuo consenso, sebbene minore rispetto a quello ottenuto dalla maggioranza. O forse Asor Rosa, e quanti condividono il suo pensiero, ritiene che vi siano regimi democratici che tali si possono chiamare solo se vincono alcune forze politiche (quelle progressiste), ed altri che tali non sono pur così definendosi in quanto vincono forze non di sinistra?Egli vorrebbe lasciar intendere, insomma, che la democrazia sia qualcosa di sinistra? Si vorrebbe rispolverare il vecchio stereotipo ideologico, pilastro portante del migliore soviettismo, per cui la democrazia si può realizzare solo se si realizza il socialismo (più o meno reale)?La miglior risposta ad Asor Rosa proviene dalle parole di un maestro della libertà e della democrazia, cioè Alexis De Tocqueville che così scriveva: «La democrazia e il socialismo non sono solidali l'una con l'altro. Sono cose non solo differenti, ma contrarie. La democrazia estende la sfera dell'indipendenza individuale, il socialismo la restringe. La democrazia dà ad ogni uomo tutto il valore possibile, il socialismo fa di ogni uomo un agente, uno strumento, una cifra. La democrazia e il socialismo non hanno in comune che una parola, l'uguaglianza; ma state attenti alla differenza: la democrazia vuole l'uguaglianza nella libertà e il socialismo vuole l'uguaglianza nella molestia e nella servitù ».L'arrogante presunzione sulla propria supposta superiorità morale, costituzionale e democratica tipica della sinistra s'infrange come cristalli sugli scogli, dinnanzi alle idee di Asor Rosa, dimostrando con chiarezza che la sinistra italiana è ben lontana dall'essere una moderna e liberale forza progressista, proprio a causa della sua anima ancora profondamente ancorata a paradigmi ideologici del passato (non ancora passato). Una certa sinistra, in cuor proprio, pensa ancora che la democrazia non possa che transitare per la dittatura del proletariato, e che la rivoluzione (o il colpo di Stato) altro non sia che una dolorosa, ma necessaria fase di passaggio.Asor Rosa mostra in sostanza che le lancette dell'orologio ideale e politico della sinistra italiana sono ancora desolantemente bloccate alla Mosca sovietico-comuinsta. Parafrasando Karl Popper, il quale si riferiva all'Unione Sovietica, si può oggi ritenere che la sinistra italiana, e soprattutto il mondo culturale che intorno ad essa orbita, è «uno spazio intellettuale vuoto».

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un vero demenye ,questo asor rosa,inoltre come puo minimamente pensare che carabinieri e polizia si inventino un golpe pro sinistra,questo è da ricovero sul serio.

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Berlusconi ha ragioneBartolomeo Di Monacodomenica 17 aprile 2011Dopo le folli esternazioni di Asor Rosa, la situazione è molto cambiata. Ciò che molti italiani sospettavano è uscito allo scoperto con anche troppa chiarezza. I numerosi punti interrogativi che hanno accompagnato in questi anni e soprattutto in questi mesi taluni episodi della nostra vita politica e giudiziaria, con le dichiarazioni di Asor Rosa hanno ora delle risposte molto chiare, e i vari tasselli del mosaico vanno a comporre indubbiamente un disegno eversivo.

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Vagheggi di qualcuno che non si rende conto che anche l'elettorato così detto di sinistra li ha buttati fuori dal Parlamento.. Simili esternazioni , ha ragione chi dice appartenere a " follie di altri tempi" largamente comprovati e finalmente esiliati nel limbo!!! Cordialità

Paolo da Cassano
Paolo da Cassano

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un vero demente, questo Berlusconi, come puo minimamente pensare che Fini e magistratura si alleino per inventarsi un golpe pro sinistra,questo è da ricovero sul serio.

Se il vento fischiava, ora fischia più forte
Le idee di rivolta non sono mai morte

E se questo è il prezzo, l'abbiamo pagato
Nessuno più al mondo dev'essere incantato!!

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veramente la sinistra li ha sempre chiamati " compagni che sbagliano"forse e' per questo che siamo cosi diffidenti.

Hannibal
www.palombarimotociclisti.it


Hannibal www.palombarimotociclisti.it

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