Attraverso l'attivazione di una finanziaria per l'acquisto di un elettrodomestico presso una nota catena mi sono visto recapitare una carta revolving non espressamente richiesta che non pensavo fosse tale presso la mia abitazione.Non fui informato dal venditore in merito e pensavo ingenuamente che fosse una carta di debito senza addebbito di interessi.Comprai qualcosa nell'ordine di qualche centinaio di euro,quando accortomi della fregatura,saldai il tutto x evitare di restare intrappolato.Conservo ancora il contratto della finanziaria per l'acquisto dell'elettrodomestico,dove tra le righe in nanocaratteri,è citato l'invio della carta e le condizioni.Preciso che tale prassi di agire è stata considerata poco cristallina dalle autorità.Ora ho saldato tutto,ma annualmente mi viene chiesto di corrispondere 30 euro x la carta(pure scaduta).Volevo cortesemente chiedervi come adoperarmi per non pagarli,considerato che non intendo disdire alcun contratto,in quanto servizio non richiesto e scaltramente aggiunto,grazie
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11/09/2012, ore 21:42
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14/09/2012, ore 14:57
L'apertura di una linea di credito "contestualmente" ad un'altra operazione per la quale ci si rivolge ad un esercizio commerciale rappresenta una pratica sempre ambigua.Nella sentenza di condanna della società su citata vengono esposte tra le altre considerazioni le seguenti irregolarità:1-inammissibilita della sussistenza di un unico contratto che riassume la apertura di due operazioni finanziarie.2-Non consegna della carta all'atto di stipula del contratto.Invito chiunque a leggere questa sentenza per valutare l'eventualità o meno di segnalare questo tipo di irregolarità sempre alle autorità competenti. |
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