Datemi retta, la peggiore di tutte è la Barclay. Telefonate quotidiane, ogni giorno con una nuova. Quella di 10 minuti fa è che devo rivolgermi ad una società antiusura per pagarli e mi hanno dato anche il numero telefonico di una di Siena, che ho scritto sull'acqua. Minacce che fra un pò daranno tutto in mano ad una società e allora vede....che devo vedere? La richiamiamo domani per sentire se ha telefonato...e come no?Però i 5000 euro li ha presi....e ora la Barclay li rivuole.....La chiamiamo ogni giorno perchè la Banca ogni giorno ci chiede:"Ha pagato la signora Carla? E noi dobbiamo rispondere no e allora loro ci dicono di richiamarla" e altre amenità del genere. Voi dite di non rispondere? E' la fine. Il giorno in cui riattacco il telefono me ne fanno 10 al giorno per recuperare......Non c'è scampo, con la Barclay, vi assicuro che non c'è scampo......
Carla
Carla
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31/03/2011, ore 13:58
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31/03/2011, ore 14:42
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31/03/2011, ore 14:43
Possibile variante .... associare un profilo ricaricabile ad una segreteria telefonica. |
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31/03/2011, ore 14:43
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31/03/2011, ore 14:44
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31/03/2011, ore 14:48
Inchiesta «Revolving card», la scure della Procura di Trani questa volta cade su Barclay'sGiovedì 31 Marzo 2011Da American express a Barclay’s. cambia l’istituto bancario, cambiano le ipotesi di reato, non muta lo scenario: carte di credito revolving truffaldine a discapito di consumatori quasi sempre ignari del reato (ipotizzato) commesso nei loro confronti. In questo caso, come ha spiegato Carlo Maria Capristo (procuratore capo di Trani), “oggi mettiamo un altro tassello su un percorso avviato da tempo, vale a dire l’indagine sulla Barclay’s bank. Non è in discussione la credibilità dell’istituto (e lo stesso dicasi per la American express), ma il rispetto dei diritti del cittadino sia sotto l’aspetto dei consumi, sia per quanto concerne la sicurezza. Fondamentali, in questo senso – ha sottolineato il capo del pool di Trani -, le segnalazioni della Federconsumatori e dell’Adusbef, giacché il fenomeno è molto diffuso su tutto il territorio e colpisce una fascia media dei cittadini, vale a dire coloro che non riescono ad arrivare a fine mese e si affidano alle carte revolving per coprire momentanei disagi. Ebbene questi strumenti, se proposti correttamente, sono d’ausilio, ma se proposti illegalmente, spingono il consumatore in una spirale pericolosa di ulteriore indebitamento. Con l’aggravante che i clienti risultavano quasi sempre ignari dell’attività esercitata a loro carico. Ed infatti la Banca d’Italia, attraverso le ramificazioni locali, sta collaborando in tutti i modi perché ha compreso la portata del fenomeno”.Michele Ruggiero (il pm titolare inchiesta) ha spiegato a sua volta che “le Barclay’s contemplavano un fido (per esempio 1000, 1500 euro) ed offrivano la facoltà di un’assicurazione su tale credito. Per l’assicurazione era richiesta una firma, ma la verità è che, anche senza il consenso del cliente, scattava una clausola che determinava l’addebitamento di voci di spesa mai sottoscritte. In realtà, il consenso era avvenuto talvolta oralmente, attraverso operazioni di telemarketing. Ma tale strumento era a sua volta illegittimo, ed in dieci casi, sicuri, manca anche il consenso orale, mentre in duecento mancano le registrazioni. Tutto questo si riferisce agli anni 2008 e 2009, nei quali 439 persone hanno lamentato questo tipo di problemi. Le cifre erano apparentemente modiche, ma il volume risulta importante. La Barclay’s ha riferito che le società affidatarie del servizio assicurativo non era la Barclay’s, ma la Cardiff, l’80 per cento dei cui proventi tornavano alla Barclays. Alcuni mesi fa si sono fatte perquisizioni e sequestri nella sede Barclay’s di Milano, con informazioni di garanzia trasmesse nell’ottobre 2010 nei confronti di tre persone in particolare, coloro che gestivano il servizio oggetto dell’indagine”.Il colonnello Antonio Nicola Quintavalle (comandante Nucleo Pt Gdf Bari) ed il tenente colonnello Domenico Mileti (comandante Gruppo tutela mercato premi e servizi Nucleo Pt Gdf Bari) hanno a loro volta chiarito che “i clienti, come dicevamo in molti casi, neanche si erano accorti dell’addebito di quelle somme, e le carte emesse in Italia sono migliaia, 3400 nel circondario del tribunale. E la Barclay’s, nel frattempo, ha proceduto ad alcuni rimborsi”.Soddisfazione è stata espressa anche dal Prefetto di Barletta-Andria-Trani, Carlo Sessa, per “l’attenzione mostrata dalla magistratura del territorio in favore del superamento dei disagi economici che una larga fascia di cittadini oggi è costretta a sopportare in aggiunta a quelli da cui già normalmente è afflitta”. |
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