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Da qualche parte del forum rispondendo ad un utente ho detto che vi è in atto una stretta creditizia ma che in giro non si può dire, soprattutto a livello politico viene negata. Andatevi a leggere cosa sta succedendo a Schio (Veneto) una azienda sta rischiando di chiudere perchè le banche hanno chiuso i rubinetti, nonostante la fabbrica non sia in crisi, abbia commesse, non ha Cig e deve consegnare almeno tre milioni di forniture, ha solo bisogno di essere sostenute per un momentanea mancanza di liquidità. Ma!!! I dipendente hanno minacciato di chiudere tutti i conto. Alla buon'ora! Finalmente una azione seria

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Voglio raccontarvi una piccola realta' : un imprenditore lombardo soffriva di insonnia e la causa erano i debiti ! Difficile per un imprenditore farne a meno e non accedere a linee di credito , ci sono le esigenze di liquidita' per anticipare le forniture delle materie prime , gli stipendi , le fatture sul cliente da anticipare ( il cosidetto autoliquidante ) i mutui , i prestiti chirografari da restituire mensilmente ecc. Come e' noto le banche non se la passano un granche' bene per gli effetti della crisi finanziaria internazionale e hanno cominciato a togliere ossigeno alla cosidetta economia reale . L'imprenditore dopo alcune notti insonni , prende carta e penna e scrive al "Sole 24 ore " una lettera aperta , in cui racconta la situazione e fa nomi e cognomi ! Il quotidiano la pubblica in bella evidenza e il giorno dopo succede un putiferio. Decine di email giunte in azienda , tutti imprenditori che denunciano difficolta' simili . Quanto coraggiosamente denunciato da questo imprenditore e' una realta' che molti imprenditori stanno vivendo sulla propria pelle . Il problema come e' noto e' stato affrontato da Giulio Tremonti il quale ha messo sul piatto i famosi "Tremonti Bond" , in pratica fondi offerti agli istituti di credito per sanare i bilanci appesantiti dai titoli "cattivi" e non interrompere il flusso il flusso della liquidita' alle imprese e alle famiglie ! Tremonti ha addirittura coinvolto i prefetti nei panni di gendarmi finanziari . Nel marzo scorso al congresso di confindustria a Palermo , l'amministratore delegato di SanPaolo Intesa Corrado Passera cerca di gettare acqua sul fuoco e rivolge un appello agli imprenditori : Lasciate stare i prefetti, se avete dei problemi mandateci una mail che ce la vediamo tra di noi !!! L'imprenditore lo prende in parola ! Questa storia ha un lieto fine: Passera mantiene cio' che ha detto a Palermo e invia sul posto Franco Cerutti capo dell'ufficio crediti dell'area nord Italia , uno dei piu' alti dirigenti di IntesaSanPaolo e risolve !!! Ma perche' negli ultimi 5 anni non si e' mai fatto vedere nemmeno il capoarea di una delle banche creditrici ? meditate ....!!!

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Troppo impegnate nell'area della finanza creativa, quella che creava la ricchezza facendo girare carte non soldi. La colpa è da ricercare a monte quando qualcuno (e tutti d'accordo) ha deciso che il sistema bancario italiano era troppo vecchio e si doveva mettere sui binari di quello anglo-sassone. Il ns sistema era rimasto ai tempi del troglodidi, al tempo della pietra, insomma si faceva semplicemente banca, cioè si raccoglievano soldi e si prestavano, troppo semplice, troppo italiano, dobbiamo evolverci e fare più soldi, soldi soldi e soldi. Così sono nate la fusioni, incorporazioni etc etc. Ma vi siete ma chiesti dove vanno a finire tutti quei soldi risparmiati (e sbandierati a quattro venti) per le sinergie derivante dall'unione di Banche? Ma solo in tasca ali azionisti!!! Per i clienti ed i dipendenti nisba, niente. Anzi per i dipendenti, questo aiutati anche dalla opinione pubblica, è iniziato un giro di vite che ancora oggi non ha fine. Un esempio, oggi 2009, uno inquadrato nei quadri medi con oltre 30 anni di servizio, più le responsabilità di dirigere, praticamente ha lo stesso stipendio di un MM dei CC con 20 anni di anzianità (corredate dalle varie indennità, però). Sento dire in giro che oggi non si può vivere con meno di 2500/3000 al mese bhe! io non li prendo, ci sono pure lontano e fra poco vado in pensione. Per cortesia non mi dite che tante troppe prendono di meno, ognuno si guarda il proprio giardino.

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