Non sono un esperto, ma posso ipotizzare a rigor di logica, che in questo caso non si può parlare di eredità e successione, in quanto il tutto essendo cointenstato, venendo a mancare uno dei due, rimane titolare l'altra persona, essendo tra l'altro coniuge.Si può parlare di eredità, quando venendo a mancare entrambi i coniugi, per successione gli eredi legittimi sono i figli.Nel suo caso ritengo che il figlio non può avere nulla a pretendere.

Saluti Claudio
Ciao!

Blues NON ha parlato con lingua dritta!I figli sono equiparati al coniuge, nel caso di due figli, un terzo a testa.A rigore i conti e i beni cointestati devono essere valorizzati al giorno del decesso e diventano inutilizzabili fino al momento dell'avvenuta successione.In particolare movimenti sul conto o riscossione di buoni DOPO il decesso (senza comuinicazione alla banca o all'ente) sono illegali e sanzionabili.In fase di successione gli eredi possono ovviamente rinunciare singolarmente all'eredità.

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Tra l'altro NON occorre che tutti gli eredi siano in accordo per presentare la successione, basta che lo faccia uno di essi e vale per tutti volenti o nolenti.

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Grazie Criceto, mi hai chiarito le poche idee e confuse.Avevo premesso che non è il mio campo, volevo contribuire a logica.

Saluti Claudio
Ciao!

Perdonami, non volevo offendere, sai che cerco di fare un poco di spirito.

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