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Buongiorno,

il giorno 8 agosto 2011 pago una multa di 168€ (autovelox).

A giugno 2014 mi arriva una ingiunzione di pagamento (da parte di Gefil) per la suddetta multa in quanto, a lor dire, non l'avrei pagata; questa volta l'importo complessivo é di 276,07€.

Siccome non trovo il bollettino richiedo di effettuare una ricerca in posta pagando 11€ per la stessa; l'addetto postale mi dice comunque che non conosce i tempi con il quale riuscirà a darmi risposta.

Riprendo la ricerca del bollettino in casa e finalmente lo trovo.

Ora ho due domande:

1. Come fare per sistemare la faccenda con il minor disagio possibile (cioé evitando di percorrere 200Km per andare alla sede della Gefil oppure dalla Polizia Municipale posta nel Comune ove ho preso la multa) e con la minor spesa possibile (cioé é possibile risolvere tramite una semplice mail oppure é necessaria una raccomandata con ricevuta di ritorno?)

2. E' possibile chiedere i danni alla Gefil o a chi per lui per il disagio che mi ha arrecato e alle spese che ho sostenuto? Questo lo chiedo perché ho l'impressione che si stia cercando semplicemente di fare cassa inviando richieste di pagamento dopo 4 anni che tali multe sono già state pagate...

Grazie per l'attenzione e per l'eventuale risposta.

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caro munetti, spesso il bollettino del versamento e' poco leggibile oppure presenta un errore e non viene allineato con le notifiche inviate. nel suo caso fa semplicemente una telefonata all'ufficio che le ha inviato la notifica. deve trovare i riferimenti sulla ingiunzione . numero di notifica e responsabile del procedimento ( ha ricevuto una cartella, richiesta di pagamento, atto secutivo del tribunale? ) spiega che lei ha la ricevuta e chiede il numero di fax. poi invia a mezzo fax una richiesta di annullamento messa a ruolo e tutti i riferimenti per errore dell'ufficico in quanto come si evince dall'allegata ricevuta, oltre che fare la scansione della ricevuta a mezzo fax scriva nella richiesta gli estremi del bollettino, l'importo era gia stato pagato e chiede conferma a mezzo fax dello storno. dopo un paio di giorni ritelefona. se riceve risposta a mezzo fax e confermano lo storno la tenga ben conservata, caso mai ne manda una copia alla gefi sempre via fax. se non rispondono o nmegano lo storno. fa una RR invia la richiesta di annullamento in autotutela all'ufficio includendo fotocopia della ricevuta e non ci pensa piu. sempre se vuole invii una copia alla Gefi. Conservi tutto. SE per ipotesi dovessero arrivare degli atti esecutivi, lei li porta ad un legale adusbef con la richiesta in autotutela e la ricevuta di ritorno. Non spende un euro perche' l'amministrazione paghera tutte le spese e i danni. A mio avviso al suo fax risponderanno in breve con lo storno. saluti



Hannibal
www.palombarimotociclisti.it


Hannibal www.palombarimotociclisti.it

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Per semplificare e sempre che l'ammenda sia stata pagata entro i termini previsti, avvalendosi della posta elettronica certificata, è possibile contestare direttamente l'addebito trasmettendo al comune che ha notificato il verbale, la copia della ricevuta di versamento con tutti gli estremi e la copia dell'ingiunzione di pagamento all'indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) dell'ente stesso. Tale procedura ha il medesimo valore di una raccomandata a.r. senza spendere nulla evitando di fare file in posta. Ricordarsi sempre che la gefil (in questo caso) è delegata alla riscossione, il creditore è il comune ed è lui che sarà obbligato ad informare la gelfi dell'avvenuto pagamento.

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