Sabato 10/02/07 con mia moglie e mia figlia disabile affetta da sindrome di down parcheggiavo la mia autovettura in un parcheggio per disabili nel Comune di Monza esponendo regolarmente il pass.Al ritorno trovavo sul parabrezza una contravvenzione per € 74,00 per violazione art. 158 parcheggio negli spazi riservati ai portatori di handicap. Sulla contravvenzione è stato scritto testualmente Espone pass invalidi in fotocopia colorata da verificare.Al lunedì successivo ho mandato mia moglie al Comando dei Vigili di Monza per contestare la sanzione ma nonostante abbia presentato allo sportello il pass e spiegato le ns. ragioni, non gli è stata data alcuna possibilità di parlare con l'accertatore e non ha potuto fare altro che firmare una dichiarazione in cui si ribadiva che il pass esposto era in originale.Nelle settimane successive abbiamo provato a ricontattare i vigili ma ci è sempre stato risposto di aspettare la loro risposta.Tale risposta è arrivata per posta ordinaria il giorno 05/05/07. Nella missiva viene semplicemente detto che l'istanza non è stata accolta in quanto l'accertatore avrebbe riferito che il pass era una fotocopia. In data 12/05/07 ci è stato notificato il verbale di violazione all'art. 158/2 del nuovo Cds in cui si cita testualmente in modo alquanto generico sostava nello spazio riservato ai portatori di handicap senza alcun accenno al pass in contestazione ed aggiungendo inoltre alla sanzione la decurtazione di 2 punti patente che non era stata assolutamente indicata nella contravvenzione originaria.Premetto che:- Il pass in contestazione è originale ed era regolarmente esposto all'interno dell'autovettura. -Il disabile era presente sull'automobile al momento del parcheggio. - L'autovettura è stata acquistata con le agevolazioni previste dalla legge 104 per il trasporto di persone disabili e per lo stesso motivo è esentata dal pagamento del bollo auto.- La persona disabile è affetta da sindrome di Down ed è certificata dall'ASL 3 di Monza. Inoltre all'epoca della contravvenzione aveva seri problemi di deambulazione in quanto convalescente da una lussazione d'anca e portava un tutore alla gamba sx per poter camminare.- Non abbiamo potuto assolutamente parlare con la persona che ha scritto la contravvenzione e ci sembra alquanto ambiguo il fatto che abbia scritto da verificare sull'invito di pagamento e poi dopo 2 mesi abbia confermato la sua versione senza aver avuto nessuna occasione di approfondire la cosa. Inoltre il pass era all'interno dell'autovettura ed inserito dentro una custodia di plastica trasparente, per cui ci sembra impossibile questa sua certezza senza aver potuto toccare con mano o perlomeno guardato attentamente l'oggetto.-E' possibile che sull'invito di pagamento non si parlasse dei 2 punti decurtati come invece scritto sul verbale di notifica. E se avessimo pagato subito cosa sarebbe successo? Inoltre nel verbale si parla solo di occupazione di spazio per disabili senza accennare al vero motivo della contravvenzione ossia il presunto pass falso.In questi mesi nella ns. zona è in atto una sorta di caccia al furbo per quanto riguarda i parcheggi per gli invalidi, con un notevole aumento delle multe. Iniziativa certamente lodevole se colpisce i veri trasgressori ma purtroppo a fare le spese di questo rigore sono anche quelli che hanno i requisiti per occupare i parcheggi per invalidi e che vengono coinvolti loro malgrado come è successo a noi. A questo punto non ci rimane altro che fare ricorso, anche per una questione di principio.Potreste darci qualche consiglio in merito.Grazie