Autovelox, via libera Cassazione ai vigili:possono collocarli dove meglio credonoNon occorre il decreto del Prefetto. Unica condizione: gli apparecchi vanno gestiti direttamente dalla municipaleROMA (12 ottobre) - Una sentenza della Cassazione sembra mettere la parola fine alle polemiche sorte, soprattutto a Roma e provincia, sull'uso degli autovelox da parte della polizia municipale. La Suprema Corte ha infatti deciso che sono valide le multe rilevate da autovelox collocati su tratti di strada individuati, a piacere, dalla polizia municipale anziché dal Prefetto, che ha anche l'onere di renderli pubblici in appositi decreti.Per la Cassazione l'unica condizione di validità di tali multe è che siano effettuate da apparecchi direttamente gestiti dagli organi di polizia e non appaltati a privati. I supremi giudici hanno così annullato la decisione con la quale sia il giudice di pace sia il tribunale di Locri avevano annullato la multa per eccesso di velocità - fatta ad un automobilista - e rilevata da un autovelox posto «su un tratto di strada non menzionato in decreto prefettizio».Il comune di Stignano aveva fatto ricorso contro l'annullamento della multa a Umberto G. per guida troppo veloce. Nella sentenza 21091 la Cassazione spiega che «l'inserimento del tratto stradale in un decreto prefettizio è condizione di legittimità dell'utilizzo delle sole apparecchiature di rilevamento a distanza delle infrazioni, non anche di quelle direttamente gestite - come nella specie - dagli organi di polizia». Per quanto riguarda il modello dell'Autovelox che aveva multato Umberto G. - un Velomatic 512 - i giudici sottolineano, come già fatto alte volte, che si deve considerare come perfettamente omologato ogni singolo esemplare sfornito di singolo certificato di omologazione perché tale attestazione si deve riferire al modello depositato nelle apposite sedi ministeriali.
Leo
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12/10/2010, ore 18:04
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12/10/2010, ore 18:47
Resterebbe la faccenda della contestazione immediata in ambito urbano sancita da altra sentenza. |
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13/10/2010, ore 09:36
con la cassazione occorre leggere il dispositivo della sentenza, e come era stato impostato il ricorso al gdp.basta che nel ricorso sia stata sbagliata una virgola e la cassazione cassa.qui poi mi sembra una interpretazione a braccio.A mio avviso restano gli articoli di legge dell'ultima sentenza che ho inserito. altrimenti cosa ci starebbe poi a fare il decreto prefettizio? e la circolare Maroni ai Prefetti ?saluti |
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13/10/2010, ore 10:08
Per mè hanno voluto aiutare l'ingolfamento..delle controversie-ricorsi- etc... che stà gravando sui tribunali e Prefetture...che erano già al collasso....Quindi..hanno ridotto le scappatoie...PS: Pero' si potrà andare a 150...ma solo sulle superstrade... |
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13/10/2010, ore 13:41
"""La Suprema Corte ha infatti deciso che sono valide le multe rilevate da autovelox collocati su tratti di strada individuati, a piacere, dalla polizia municipale anziché dal Prefetto, che ha anche l'onere di renderli pubblici in appositi decreti."""Se il Prefetto ha l'onere di rendere pubblici le strade dove la polizia municipale si pone in “agguato”, non cambia nulla è sempre la stessa cosa. Il comando dei VVUU deve comunicare al Prefetto dove agguanteranno gli automobilisti indisciplinati, Il Prefetto deve rendere pubblico l'agguato e dopo i VVUU possono martirizzare i colleghi (ho la patente da 40 anni), quindi come prima, con la sola variazione che la decisione di dove mettersi non è più compito della Prefettura ma dei VVUU. Per cui il consiglio da dare al multati dai VVUU è quello di andare a controllare se il loro comando ha fatto la comunicazione alla Prefettura e se quest'ultima ha reso pubblico la/e zona/e, tutto qua. |
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13/10/2010, ore 14:20
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