Salve,
provo a riassumere brevemente la situazione assurda in cui mi sono trovato: ho ricevuto una raccomandata dalla banca presso la quale ho attivo un mutuo, in questa raccomandata mi si comunica che è stato commesso un errore di calcolo sugli interessi a partire dal 01/02/2009 (sono stati calcolati ad un tasso più basso di quello previsto).
In base all'articolo del codice civile (1430) è ammessa la rettifica, quindi mi hanno già ricalcolato le tasse successive e li devo contattare per le modalità di restituzione degli interessi che avrei dovuto versare per il pregresso.
Aggiungo che dopo qualche mese dall'apertura del mutuo, sono riuscito a strappare alla banca una rinegoziazione, in base alla quale mi è stato ridotto lo spread iniziale: in seguito a tale accordo è stato modificato il tasso del mutuo, ma non è stata riportata la clausola inizialmente prevista dal contratto (tasso minimo o "floor"), e questo è evidente anche dai documenti di sintesi successivi al primo anno di mutuo.
In pratica la banca si appella al citato articolo del codice civile per dirmi "abbiamo sbagliato a fare i calcoli, ora ti abbiamo già applicato la rata corretta e ci devi gli interessi non corrisposti" ma a me non torna per nulla come ragionamento : la variazione c'è stata (e nei documenti di sintesi annuali del mutuo sono chiaramente riportate le condzioni variate), quindi non mi pare errore di calcolo quanto piuttosto un "errore materiale".
Grazie mille in anticipo per qualsiasi suggerimento.