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Sono nuovo del forum e spero in esso di trovare qualche aiuto e supporto.Premessa: un mio cliente ha la necessità di consolidare una serie di finanziamenti ed aperture di conto corrente presenti in 2 diverse banche con un unico finanziamento. E' già in essere un'altro mutuo ipotecario, contratto per l'acquisto di un ufficio presso cui esercita l'atttività con uno dei due istituti bancari. La richiesta del secondo finanziamento che per importo e durata del rimborso avrà i connotati del mutuo, è stata inoltrata a quest'ultimo istituto, anche perchè godendo già dell'ipoteca di 1' grado dell'altro mutuo, avrebbe l'enorme vantagio che la garanzia di 2' grado da iscrivere sullo stesso immobile per il secondo mutuo, avrebbe lo stesso peso del primo mutuo.Una volta presentato al gerente dell'Istituto la richiesta, effettuata dalla sua direzione una prima disamina della documentazione di reddito fornita dal mio cliente, viene espresso dalla banca un parere favorevole con la richiesta di una sola condizione: l'assistenza consortile. Viene presentata la richiesta ad un consorzio di garanzia fidi che delibera l'affidamento. Una volta ricevuta la delibera consortile, il tutto viene mandato (dopo 2 mesi) alla direzione, la quale provvede ad effettuare la perizia di stima e ...magia??? La perizia, a detta della direzione, presenta un valore si stima appena sufficente a coprire le 2 garanzie. Risultato: o il cliente presta ulteriori garanzie o riduce la richiesta sia in termini di importo di erogazione che di tempi di rimborso, mandando fondamentalmente a p*****e tutto il progetto di consolidamento.Ora lascio immaginare lo sconforto del cliente che subisce oltre alla beffa anche il "danno", avendo già richiesto l'estinzione anticipata dei vari finanziamenti e avendo la banca già addebitato la commissione richiesta dal consorzio fidi. Avremmo trovato un altro istituto che in modo serio è disposto a rimpiazzare l'istituto ingannevole, ma ovviamente coi tempi di una nuova pratica ed il duplicarsi di oneri.Quesito: Di tutto ciò, si può chiederne ragione all'istituto beffardo, adendo le vie legali nel caso?Grazie a chiunque avesse dei consigli e delle indicazoni da darmi.Linus1961

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Qui non i tratta si serietà o meno, se l'immobile è incapiente per la operazone è incapiente per tutte le banche, ma prima non era stata fatta una valutazione commerciale approssimativa del bene? E' sbagliata la stima dal valutatore? Allora fatene fare una altra. Dovete sapere che per il mutuo acquosto casa il finanziamento max va dal 8o% al 100% (non sempre), mentre per liquidità (il vs caso) al max si arriva al 50%

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Non è questo il punto. Il punto è che il direttore aveva ricevuto indicazioni del valore approssimativo dell'immobile, hanno fatto loro il mutuo sullo stesso immobile e quindi aveva tutte le considerazioni del caso a disposizione. Se il loro perito (incaricato dalla banca e non dal mio cliente), per una prudenza valutativa impostagli esprime un valore al di sotto di quello che potrebbe esprimere un'altro valutatore, questo lo dovevano fare già al momento in qui esprimevano il parere di fattibilità, visto e considerato che hanno loro richiesto l'assistenza consortile per quel specifico importo di erogazione.Io penso che il gerente non abbia mai sottoposto ad alcuno il parere di fattibilità e che le richieste avanzate siano stato una sua diretta iniziativa. Ora però èun pò tardi ritrattare le condizioni. o lo faceva subito o ad operazione avviata mi pare tardi. Capisco che tu sia di parte ma in questo caso, mi spiace, ma qualcuno deve pagare, per la suoperficialità dimostrata nel trattare la questione.

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la perizia si fa quando esce il perito, non prima. la delibera reddituale è una cosa, quella definitiva un'altra.non vedo come ci si possa appellare ad un normale esito di istruttoria e perizia, anche se non conosciamo tutti i contorni della faccenda.il fatto che in passato sia stato accordato un "valore" maggiore all'immobile non vuol dire nulla.

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In effetti le valutazioni degli immobili hanno avuto una stretta valutativa (lasciatemela passare) per via dei paletti imposti da Basilea2 sui bene a garanzia

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