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Buongiorno a tutti,

questo è quanto mi è accaduto con Unicredit, una filiale del torinese, per la surroga con rifinanziamento di un precedente mutuo 1^ casa in essere con diverso istituto.

Giugno 2010, iniziano trattative tra me e il direttore di banca per mutuo BCE+spread 0,9%

Luglio 2010, accordo di massima per spread 1,2%

Settembre 2010 le cose vanno per le lunghe lato istituto, la nuova proposta va al 1,4%

Ottobre 2010 punto i piedi, voglio andare all'atto notarile (a mio carico) mi propongono 1,6%

Il problema è che il rifinanziamento serviva a coprire una piccola componente di ristrutturazione alla quale avevo già dato il via, quindi mi sono trovato con le spalle al muro e non mi sono potuto tirare indietro più, ma la cosa ancora è tranquilla fino a quando mi chiama il direttore di banca e mi dice che manca un loro documento, una cosa che si era scordato di fare, e l'appuntamento dal notaio avrebbe dovuto essere rimandato. passano un paio di settimane ed 1 giorno prima dell'atto notarile mi viene inviata la bozza di contratto dove lo spread era diventato il 3,5% !!! Il mutuo era già stato concesso con valori inferirori della metà o anche 2/3, sono stato di fatto preso al cappio. Tutte le mie rimostranze anche presso il notaio hanno sortito una vaga promessa di revisione che ad oggi nonè stata ottemperata. Cambiato il direttore di banca, ho incontrato il nuovo esponendo il problema: con molta cortesia si è detto sconcertato dal fatto che il muotuo era stato deliberato poi, non si sa come, è cambiato lo spread.. ed ancora ora non si riesce a ridurre.

Insomma da 1,2-1,6 a 3,5 ce ne è di strada.

Mi sento letteralmente ingannato dall'istituto, quali azioni secondo voi potrei intraprendere?

Grazie

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Errata corrige: tutto avveniva nell'anno 2011

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Senta le racconto la storia di un collega, nato nel 1952 e che faceva 96 (60 anni e 36 di contributi) nel 2012, maturando la pensione ad aprile sempre del 2012, Poi nel 2011 una persona si siede dietro una scrivanie e dice a tutto il popolo italiano, piangendo, "mi dispiace, in pensione a 67 ani e mezzo, per cui chi matura la pensione nel 2012 ed è del '52 nel 2019 se ne parla), Penso che ha capito, solo questione di sfortuna, con chi se la vuole prendere? Se fosse stato il 2010, certamente non stava qua a scrivere. Da giugno 2011 a novembre stesso anno le cose in Italia sono cambiate profondamente, cose che capitano.


ATTENZIONE, valutate bene i miei interventi sono un INFILTRATO, così afferma QUALCUNO

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Non nego il 2011 sia stato un momento particolare, questo non giustifica che accordi già presi, per di più con tanto di delibera, vengano totalmente stravolti aumentando il guadagno secco per il creditore. E' come se lei definisse e concoerdasse il prezzo di un bene a lei essenziale e per il quale prende impegno annullando ogni altra trattativa. Arrivato al momento del prenderne proprietà il venditore le dice "ho deciso che ti costerà di più , prendere o lasciare". Eticamente opinabile, non è che la banca ci stava rimettendo con me, ha solo deciso di guadagnare molto di più.

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