Buongiorno, sono una commerciante e spero che qualcuno possa trovare una soluzione al mio problema. A marzo 2009 ho emesso un assegno di 31.200,00 euro senza data, in quanto dovevo svincolare dei fondi e non conoscevo con precisione i tempi, con il vincolo che sarebbe stato versato solo dopo la mia autorizzazione. Il beneficiario dell'assegno qualche giorno dopo ha depositato l'assegno senza che tra di noi ci fosse stata nessuna comunicazione. La mia banca mi ha tempestivamente telefonato comunicandomi la presenza di questo assegno che non poteva essere pagato per la mancanza di fondi, io ho chiamato immediatamente il beneficiario dell'assegno il quale cosciente dell'errore che aveva commesso ha immediatamente provveduto a richiamare il titolo presso la sua banca. Il titolo è stato da me sostituito con un altro di pari importo immediatamente datato, questa volta, due settimane circa dopo l'accaduto. La mia banca mi invia successivamente una raccomandata nella quale mi richiede il pagamento della penale del 10% o la liberatoria entro 60 giorni ( scadenza 1 giugno 2009) della assegno che era stato richiamato. Ottenere la liberatoria non è stato facile in quanto il beneficiario dell'assegno la riteneva inutile perchè l'assegno lo aveva lui stesero richiamato e poi il pagamento per lo stesso importo era avvenuto tramite la stessa banca cosciente quindi che tutto fosse andato a buon fine; la mia insistenza lo ha convinto a produrre il documento in data 1 giugno 2009 con firma autenticata preso il comune di residenza. Mi ha poi portato il documento il 2 giugno e dato che è festa nazionale io ho potuto portare la liberatoria solo il giorno successivo alla banca (3 giugno 2009) scoprendo però di essere stata iscritta al C.A.I.. Il direttore mi addetto che non poteva fare niente perché avevo portato il documento in ritardo ( anche se il documento con firma autenticata era stato fatto giusto in tempo) e che sarei stata iscritta per 6 mesi. Data la mia buona fede ho accettato l'ingiusta iscrizione tanto 6 mesi passano in fretta... ma purtroppo a distanza di due anni questa INGIUSTA iscrizione la sto ancora " pagando" in quanto essendo una commerciante avevo parecchi assegni in giro con scadenza successiva a giugno 2009 e uno dei mie fornitori nonostante aveva ricevuto un assegno sostitutivo (firmato da mio marito) ha mandato all'incasso l'assegno firmato da me con scadenza 31 luglio 2009, provocando non solo una nuova iscrizione al C.A.I. ma anche il pagamento di una multa (€1100,00) e facendolo interdire dall'emissione di assegni per due anni in quanto ha fatto risultare che avessi emesso un assegno in mancanza di autorizzazione. Sono davvero dispiaciuta di ciò e questo vestito proprio non lo voglio indossare in quanto mi sta davvero piccolo: sono una persona corretta, nessuno avanza niente da me perché devo pagare economicamente e moralmente questa ingiustizia!?! Posso, anche se a distanza di tempo, ottenere l'annullamento della prima iscrizione al C.A.I. Dato che la liberatoria è stata fatta? Aiutatemi grazie!
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09/05/2011, ore 16:43
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09/05/2011, ore 20:54
purtroppo la banca ha applicato correttamente la normativa, anche se il ritardo è di un solo giorno, poichè un giorno o un anno è la stessa cosa. Potrebbe intraprendere un procedimento civile contro il primo beneficiario, colui che le ha sottoscritto la quietanza liberatoria in ritardo per ottenere un risarimento.Attenzione per far valere le proprie ragioni e richiedere un risarcimento del danno deve poter provare che la richiesta di farsi rilasciare il documento di liberatoria sia stata formalmente fatta, ed il miglior dei modi è presentare la raccomandata di diffida con data certa. Altre modalità non porterebbero alla vittoria. |
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09/05/2011, ore 23:19
Come faccio a intraprendere un procedimento civile contro il beneficiario dell'assegno se la liberatoria è stata fatta l'ultimo giorno utile (1 giugno) ma mi è stata consegnata in ritardo? Come lo dimostro!?! Non si può inserire in ritardo una liberatoria con data " giusta " ( la firma sulla liberatoria è autenticata dal comune in data 1 giugno ) ?!? |
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10/05/2011, ore 11:53
nella fattispecie qui affrontata gli elementi indispensabili affinchè la banca non proceda sono l'autentica e la consegna nei termini previsti. Anche se la data di autentica è nei termini il documento è stato consegnato in ritardo, vanificando gli effetti dello stesso. Per un azione di rivalsa dovrà poter dimostrare che ha richiesto il documento e che le è stato consegnato oltre i termini da lei imposti. Questo è possibile qualora la Sua richiesta sia pervenuta al beneficiario mezzo raccomandata di messa in mora o, in exstremis, ci sia la testimonianza scritta di persone pronte a dichiarare i fatti. |
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10/05/2011, ore 23:25
Come si procede ad un azione di rivalsa? Non ho documentazione scritta per dimostrare il ritardo nel consegnarmi la liberatoria, ma con me al momento della consegna erano presenti due testimoni. Grazie per i consigli spero di uscirne vincente perché è una vera ingiustizia!! |
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28/05/2011, ore 03:44
Che la banca abbia intrapreso la strada giusta ho i miei seri dubbi in proposito, un assegno richiamato che e' stato dato dalla banca come impagato per mancanza di provvista non in maniera ufficiale e cioè con un protesto o atto equivalente pubblico, e con l'assegno che porta sul frontespizio la dicitura richiamato non sussistono i presupposti per un iscrizione al CAI quindi si tratta di un atto illegittimo. La legge sara' pure interpretabile ma le garantisco che facendo un ricorso al giudice di pace avrebbe disposto alla banca della signora di richiedere immediatamente la cancellazione anticipata presso la banca d'Italia tanto piu con la prova di avvenuto pagamento con penale del 10% . ora come ora non lo so visto che adesso lei e' ancora iscritta ma per un altro assegno comunque si informi da un bravo civilista, ho visto piu di una sentenza di questo tipo finite tutte dando ragione al correntista. Anche le banche credendo di fare la cosa giusta sbagliano e fossi in lei io mi costituirei parte civile chiedendo anche i danni che non sono certo di lieve entita', imparassero a fare il loro lavoro invece di rovinare la gente senza un motivo valido. La saluto e spero di esserle stato di aiuto. |
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