Salve a tutti sono Antonello: non so se è la sezione giusta per evidenziare il mio problema.In pratica mi sono rovinato con le mie mani , vi espongo il mio problema nel mese di giungo 2011 mi sono fatto richiamare un assegno postale emesso da me ovviamente dal conto personale, fin qui tutto ok mi hanno fatto la liberatoria solo che mi sono dimeticato di portarla in posta in tempo utile per non essere iscritto in cai, e ci sono andato qualche giorno dopo la scadenza alchè il limpiegato non ha accettato la liberatoria anche se dalla data del notaio la stessa era stata presentata in tempo utlie, mi sono rivolto ad un avvocato il quale ha fatto richiesta alla prefettura di avellino ma non'è stata accettata intanto avevo emesso un'altro assegno sempre delle poste di piccolo importo che non'è stato possibile ritirare prechè mi hanno detto non sono riusciti ad rintracciarlo. Come detto in precedenza mi sono rovinato da solo da tener presente che ho un'attività commerciale e giorni fa mi chiama la banca e mi fa presente che devo consegnare il carnet per ho la revoca ad emettere assegni.Ho bisogno di aiuto, non so come andare avanti a poter far fronte agli impgni presi con i fornitoriGrazie in anticipo
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26/08/2011, ore 11:37
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26/08/2011, ore 12:00
Di assegni non può sicuramente più farne per sei mesi dalla data di iscrizione al CAI e, purtroppo, successivamente avrà anche qualche problemino a ristabilire la convenzione assegni con le banche. Può pagare i suoi fornitori con bonifico o con assegni circolari. Se il suo problema è quello di fare assegni postdatati, si sarà reso conto da solo che questa pratica è molto rischiosa, oltre che essere vietata dalla legge. I titoli di credito postdatati si chiamano "cambiali", non "assegni". |
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26/08/2011, ore 12:32
Purtoppo è quello che mi dicono tutti , e fin qui cero arrivato ma la mia domanda è: non ce un modo per far valere la data del notaio e non quella della presentazione alle poste? Visto che dal notaio è stata presentata in tempo utile. |
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26/08/2011, ore 12:41
La norma è chiara, il termine di 60gg. è riferito alla presentazione della liberatoria con firma autentica, non alla data in cui questa è stata rilasciata. |
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26/08/2011, ore 13:59
""In pratica mi sono rovinato con le mie mani ,.............""Partecipo alla discussione praticamente solo per sottolineare quello che hai scritto e che APPREZZO TANTISSIMO. Finalmente, a differenza della stragrande maggioranza, un forumista cosciente a differenza delgi altri che danno la colpa di tutto sempre agli altri. IL tuo vero errore è stato aprire il conto da imprenditore alla posta, cosa da evitare assolutamente. Per come sono organizzati non riescono a seguire pedissequamente la clientela, lasciano fare tutto alla macchina. Il vero problema, chiaramente, non è il primo assegno richiamato (in sostanza, trascorso i sei mesi, tornava tutto come prima)ma il secondo che ti ha "fregato". Purtroppo una volta scattata la iscrizione non è possibile fare più niente. Per il futuro verrai convocato dalla Prefettura, porta con te la liberatoria ed il primo assegno e spiega la cosa, almeno di abatteranno la salzione amministrativa. Ricordati che il Prefetto può anche lui determinare la iscrizione in CA, ma ben più lunga dei seu mesi canonici. Auguri per il futuro. |
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30/08/2011, ore 12:32
Grazie per le risposte.Si effettivamente il conto bancoposta non'è affidabile sotto certi aspetti ma a saperlo prima. Pensate che ad oggi non mi sanno ancora rispondere non sanno se lassegno è protestato o meno certo che la coplpa non'è degli impiegati dai di chi li gestisce. Comunque grazie di tutto. |
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