Buongiorno a tutti.
Ho un problema che non sapevo di avere da sei anni: nell'estate del 2008 ho vissuto in Liguria per la stagione di lavoro turistica ed ho affittato con regolare contratto un appartamento. Mi sono dovuto intestare la fornitura del gas con ENI; dopo solo un mese per cause varie ho dovuto lasciare l'appartamento e ho provveduto a chiamare ENI al loro numero dedicato, per chiudere contratto e fornitura. Non ho mai avuto la residenza in quel luogo e a quell'indirizzo dove ero solo temporaneamente.
Una settimana fa, ricevo una telefonata da una società di recupero crediti che esige da me un pagamento di circa 800 euro per un conguaglio di fornitura di gas non pagato datato 2012 a me intestato e a loro ceduto. Mi inviano al mio indirizzo di posta elettronica la loro ingiunzione di pagamento e copia della bolletta-conguaglio in oggetto.
Ho chiamato ENI per reclamare e loro mi comunicano che nella mia telefonata del Luglio 2008 l'operatore ha riportato nel rapporto non la chiusura del contratto ma la sospensione della fornitura per sei mesi. In pratica il contratto a mia insaputa è sempre rimasto intestato a me, e i vari inquilini di quell'appartamento hanno utilizzato il gas a mio nome fino a che, nel 2012, qualcuno - forse l'inquilino attuale - ha provveduto a farsi intestare il contratto di fornitura. E' rimasta comunque l'ultima bolletta con fattura di conguaglio del consumo dell'anno precedente che l'inquilino di prima è andato via senza pagare.
Per l'ENI io non ho mai chiesto la cessazione del contratto; dicono che non hanno più la registrazione della telefonata di disdetta che ho fatto; per loro quello era il mio indirizzo di residenza anche se di fatto io non ho mai avuto la residenza lì.
Ho chiamato la proprietaria dell'appartamento che non si è mai preoccupata di sapere o di assicurarsi al riguardo delle chiusure delle forniture di gas e luce degli inquilini precedenti, che non mi hai mai contattato informandomi di un contratto non chiuso e rimasto a mio nome per anni, che per quanto dispiaciuta non mi offre nessun aiuto nel tentare di rintracciare l'inquilino responsabile del consumo e del mancato pagamento.
Purtroppo questa lunga presentazione era necessaria ma cerco di riassumere e concludere:
- Posso far scrivere da un avvocato e minacciare di ricorrere ad azioni legali verso la proprietaria e, se riesco a rintracciare l'inquilino, verso quest'ultimo per aver usato una utenza a mio nome e a mia insaputa?
- Esiste un mezzo legale per risalire a chi aveva un regolare contratto d'affitto in quell'appartamento in quel periodo?
- Posso inoltrare un qualunque reclamo che abbia un fondamento verso ENI per contestare il fatto che non mi dimostrano che io ho chiesto una sospensione invece di una cessazione?
- Posso contestare che non mi hanno mai fatto pervenire una richiesta ufficiale o un tentativo di conciliazione al mio indirizzo di residenza, ma se lo hanno fatto hanno inviato comunicazioni a quell'indirizzo a mia completa insaputa?
- Non erano tenuti ad accertarsi del mio indirizzo di residenza per le comunicazioni, tramite codice fiscale od altro?
- E' valida e legittima per quest'ultimo punto, quindi, la loro cessione di credito?
- Posso oppormi alla società di recupero crediti che comunque non ha il mio indirizzo di residenza ma mi ha scritto all'indirizzo di quella fornitura e da sola è riuscita a risalire al mio numero di cellulare credo tramite codice fiscale?