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Gentili mod e utenti vorrei un consiglio da voi se siete a conoscenza di come io possa risolvere questo mio problema,scusate se mi dilungherò.Per vari motivi non tutti legati alla mia volonta mi si è accumulato un consistente debito nei confronti della locale azienda del gas,la quale ha sempre applicato il più totale ostruzionismo alle mie richieste di rateizzo,consigliandomi di attendere ed essere contattata dall'agenzia di recupero crediti da loro incaricata.Ciò avvveniva lo scorso anno nel mese di aprile e concordavo un pdr ,che non mi è mai stato comunicato per iscritto come accettato,ma solo a voce da un operatrice.il pdr prevedeva per un determinato perio dieci mesi ,versamenti tramite bonifico di euro 60 mensili più eventuali somme che avrei potuto versare stante le mie condizioni finanziarie(faccio presente che lo scorso anno sono stata operata x un tumore al seno anche se con esito positivo psicologicamente non ero molto felice)poichè da febbraio 2010 le mie condizioni sarebbero divenute più favorevoli,avrei versato una rata di 1200 euro e proseguito con rate da 160 mensili più altre rate che avrei potuto mensilmente versare per estinguere il mio debito pari a 4150 euro)nel breve tempo possibile.il giorno 4 febbraio venivo contattata da un operatrice dell'ag di recupero che (sgarbatamente e tra l'altro presentandosi come impiegata dell'azienda e non come mandataria )mi chedeva tutto il dovuto e subito sostenendo che non avevo ottemperato al pdr,le chiedevo di poter inviare i bonifici da me effettuati e apparentemente mi accordava di poterlo dimostrare invece il giorno 8 quando da me contattati mi riferivano che la pratica era chiusa e che dovevo rivolgermi all'azienda del gas per valutare la possibilità di un ulteriore rateizzo.Il dialogo con la persona preposta è stato a dir poco umiliante in quanto esposti i miei motivi e precario stato di salute(il giorno 16 ho effettuato gli accertamenti per una sospettar ecidiva dell'intervento già subito)mi consigliava di rivolgermi ai servizi sociali,ma ottenevo comunque di poter dimostrare i pagamenti da me effettuati e continuare a pagare come da modalità del pdr,chiedevo inoltre se non fosse in atto la richiesta di piombatura del contatore e la signora mi rassicurava.il giorno nove le invio tutta la documentazione ,ma il mattino del 10 mi si presentano ii tecnici per la piombatura del contatore,cui non consento l'accesso essendo il contatore posto all'interno della mia abitazione ,mi comunicano che entro tre giorni invieranno una squadra per tagliare il tubo dall'esterno.Poichè non riesco a parlare con l'incaricata dell'azienda mi rivolgo allo sportello del cittadino sottoponendo la questionee si ottiene unas ospensione fino al giorno 19 (oggi)e la possibilità(remota)di fessere ascoltata ed accedere al rateizzo solo ed esclusivamente se presento una certificazione dei servizi sociali che attesti la mia indigenza.Ovviamente x puro scrupolo ho chiesto ai servizi sociali se potessero intervenire e la risposta è stata negativa in quanto la casa è di proprietà ed anche se monoreddito(pensione di mia madre non versiamo in stato d'indigenza)l'associazione consumatori cuimi sono rivolta non può tutelarmi in quanto a loro dire non sto subendo un danno.per ottenere la possibilità di rateizzare il restante (nel frattempo ho versato la rata di 1200 euro elevandola a 1350 e la rata di 120 euro relativa al mese di febbraio)ho presentato richiesta al giudice di pace per un tentativo di conciliazione con i legali rappresentanti dell'azienda in questione,fissato per il 19 marzo p.vpoichè ciò non sospende una possibile piombatura del contatore o taglio del medesimo dall'esterno desidero sapere come potermi tutelare di fronte an azione del genere tenendo conto che :1-siamo nei mesi più freddi dell'anno e nell'abitazione con me vive anche mia madre settantenne e con vari problemi di salute (il gas è usato non solo per uso domestico ma come riscaldamento).2-il tubo del gas che fornisce la mia abitazione all'esterno ,porta anche il gas al vicino di casa ,quindi verrebbe tolto un servizio ad una persona che comunque paga,per accedere comunque alle tubature debbono entrare in una proprietà privata,è una casa di corte e i signori della società che effettua i distacchi NON chiama al citofono la persona interessata ma suona ad altri facendosi aprire,mi posso opporre sostenendo che violano una proprietà privata?3-vogli pagare nel più breve tempo possibile ma essendo messa nelle condizioni di poterlo fare a tutt'oggi il mio debito è sceso a 1981 euro e nei prossimi tre quattro mesi conto di estinguerlo .4-sono sta fortemente umiliata sia su piano personale che psicologico ,la signora addetta all'uff recupero crediti dell'azienda del gas ,mi ha più volte ripetuto che usufruisco gratuitamente di un servizio senza pagarlo e l'insistente richiesta di rivolgermi ai servizi sociali nonchè la velata malafede da essa dimostrata inviando larichiesta alla società esterna che se ne occupa il giorno 8 senza aver preso visione dei miei pagamenti .Faccio presente che :il contratto risuòta ancora intestato a mio nonno deceduto oltre 40 anni fa e non completamente volturato a nome di mia mamma la quale compare solo come nominativo per la consegna della bolletta ,il contratto non è stato mai volturato su consiglio della stessa azienda e ancor più è statoostacolato con le liberalizazioni in corso ,infatti avendo intenzione di accedere alla proposta di un concorrente non ci è stato possibile non sussistendo in vita l'intestatario.MI scuso per la prolissità e chiedo sostanzialme se vi è una forma legale di tutela da qui al 19 marzo giorno in cui è fissato il tentativo di conciliazione ,affinchè non mi venga tolto il servizio stante le condizioni sopracitate ,inoltre il tutto mi sta creando un così profondo senso d'ansia che non riesco a dormire di notte e a lavorare di giorno(lavoro in proprio creando e realizzando oggetti fatti a mano ,da un anno ho ripreso questa mia attività interrotta a causa di una lung e penoso iter per ottenere iol divorzio e ci tengo molto ).vi ringrazio per la vostra attenzione .

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