Salve, questa mattina un avvocato si è presentato presso la sede legale della società che amministro per notificarmi un atto di "Pignoramento presso terzi".In questo atto mi pare di capire che da indagini da loro svolte risulta che una persona che è stata impiegata presso la mia società fino al 2007 risulti tuttora impiegata (errore) e che quindi mettono in atto un pignoramento per somme "dovute e debende" a tale persona fino alla cifra di circa 3000 euro...Ovviamente poichè io nulla devo a questa persona, non devo bloccare nulla ma mi chiedo:1) Per una mancanza di uno che consoco e che era impiegato presso la mia azienda io devo perdere mezza giornata di lavoro per recarmi in tribunale a rendere dichiarazioni di cui all'art 547 cpc???2) Ora io sono a conoscenza della storia debitoria del mio ex collaboratore...ma a me che mi importa???3) Dovrò ovviamente pagare qualcuno per farmi decifrare l'Atto e darmi assistenza per presenziare in tribunale...chi mi riscarcisce?Ma che senso ha tutto ciò?
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08/01/2010, ore 15:54
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08/01/2010, ore 15:58
presumo che non esistendo più il rapporto di lavoro, l'atto sia nullo, e quindi la cosa si riduca ad una velocissima dichiarazione dello status quo al momento dell'udienza, ma occorre il parere di qualcuno più addentro di me a queste questioni operative.... |
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08/01/2010, ore 16:13
E' "semplice" burocrazia,mi sembra strano che lei, come amministratore di società si meravigli di questo.Perchè deve farsi decifrare l'atto, è chiaro,l'ha interpretato nel modo giusto.Deve perdere mezza giornata per recarsi in tribunale.In italia perdiano "solo" 3 anni della nostra vita a fare code varie e sparse per tutti gli uffici. |
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08/01/2010, ore 16:38
Grazie a tutti...diciamo che nella vita ho sempre cercato di "svincolarmi" dalla burocrazia facendo varie acrobazie e sorprendentemente ce l'ho fatta quasi sempre.Ma davanti ad un atto in cui un tribunale mi invita a rendere dichiarazioni...credo di non poterlo fare.L'idea di farmi dare una mano è nata più che altro per il mio timore di non essere in grado di rispondere in termini "legali" ad eventuali domande da parte del giudice, per questo motivo pensavo di farmia ccompagnare da un legale.Comunque...per la cronaca...nell Atto è citata, oltre alla mia società, anche una banca presso il quale questa persona "avrebbe" un conto corrente.Sono però passati 3 anni da quando sono state avviate le pratiche, questa persona ha cambiato lavoro, città, banca....e ora anche cognome....Mi chiedo: ma se questo cambia posto di lavoro/banca ogni 3 anni, non lo troveranno mai? |
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08/01/2010, ore 16:44
Ha cambiato anche Cognome?E' un professionista non c'è che dire, a questo signore non toglieranno mai un euro.Esco un attimo fuori tema, per far notare ai lettori, come agiscono i veri " birbaccioni, "e non gli indebitati malgrado loro.Tornando al suo caso,credo che basti la documentazione di cessata collaborazione lavorativa.Tutte le scartoffie del caso, che non conosco, ma lei sicuramente si. |
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08/01/2010, ore 17:05
Si ha cambiato cognome, le ultime 3 lettere... Credo che ciò abbia reso impossibile anche la notifica dell'Atto di Pignoramento.Mi ritroverò in tribunale da solo con il direttore della filiale di banca chiamata in causa...Ma possono chiedermi se so come si chiama, dove lavora e dove abita? (sono tutte informazioni che conosco...) |
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