Salve, nel 2009 ho contratto un prestito con Plusvalore per 12000 euro, da rmborsare in 60 mesi (rate di poco più di 300 €/mese). Tutto bene ed in regola fino alla 41° rata (pagamenti con RID) con le quali ho restituito un importo pari a tutto il capitale più all'incirca un 5% di esso.
All'indomani dell'ultima rata, circa 18 mesi fa, sono successe due circostanze (non collegate tra loro), ovvero la chiusura del conto su cui arrivavano i RID e subito dopo la perdita del lavoro che ovviamente mi ha portato dalla sera alla mattina ad essere senza risorse economiche. Dopo circa un mese apro un nuovo conto corrente (Bancoposta) ma date le ristrettezze, non mi preoccupo di ridomiciliare il RID di Plusvalore. Devo precisare che contraendo il prestito, l'genzia intermediaria ha reputato utile indicare come mio indirizzo quello di mia madre (che vive in una provincia diversa dalla mia, corrispondente a quella dell'agenzia intermediaria).
Da allora, la Plusvalore ha mandato (ovviamente presso l'indirizzo di mia madre) due di lettere di posta ordinaria (tipo E/C) rammentandomi le rate scadute e l'importo residuo del prestito e mi ha fatto giusto un paio di telefonate in cui mi sono limitata a rimanere nel vago. Poi, circa tre mesi fa, ricevo la chiamata di un tipo il quale, qualificatosi col proprio cognome, mi dice di essere una società di recupero crediti della quale però non menziona la ragione sociale e con fare piuttosto arrogante mi informa di conoscere la mia effettiva residenza e che se non provvedo quanto prima (non specifica date certe) a estinguere il debito, saranno avviate pratiche legali (senza specificare da chi). In tutta risposta, visto il suo tono poco educato e minaccioso, gli rammento che la telefonata sono solo parole al vento e non ha nessun valore legale, per cui lo invito a mettere nero su bianco le sue richieste e a farmele pervenire a mezzo raccomandata. Dopo tale evento, il nulla.
Precisando che vivo da sola (anche anagraficamente), ho la casa di proprietà su cui però grava ipoteca accesa volontariamente 14 anni fa in favore di privato (non parente e di cui ho liberatoria!!) per cautelarmi da eventuali conseguenze di un'attività commerciale chiusa 13 anni fa, sono ancora disoccupata e che il prestito è stato concesso solo sulla scorta del lavoro dipendente, vorrei sapere quali sono i rischi concreti a cui vado incontro.
Vorrei anche sapere se il costo dell'assicurazione (per mancato rimborso) compresa nel contratto di finanziamento (che tra l'altro non mi fu specificata all'atto della sottoscrizione e che solo in seguito mi sono resa conto di aver firmato al "modico " prezzo di € 800,00!!) rientra tra quelle voci (il cosiddetto "taeg") che fanno lievitare il costo del finanziamento a tassi usurai.
Grazie in anticipo a chi mi risponderà