Con questa discussione vorrei invitare tutti gli utenti a riscoprire la validità del risparmio: il fenomeno dell'indebitamento potrebbe essere in parte arginato avendo da parte una piccola, piccolissima liquidità per far fronte a spese che prima o poi tutti affrontiamo.Il mio invito è quello di recarsi in Posta e aprire un libretto ordinario, praticamente la più primitiva (eppure la più valida) forma di risparmio che io conosca per le piccole somme. Poiché il ricorso al credito è troppo facile, molto persone possono essere tentate di ricorrere ad un finanziamento anche soltanto per cambiare gli occhiali o il frigorifero, o perfino per pagare le bollette. Ma questo ingenera una perenne situazione di vulnerabilità finanziaria.Perchè il risparmio abbia successo, deve essere ben organizzato e non improvvisato: non aspettate di mettere da parte quello che resta a fine mese dello stipendio, perché molto probabilmente non resterà niente. Anzi, starete aspettando con ansia l'accredito del nuovo mese.Il mio consiglio è di sfilare dallo stipendio appena preso (ad inizio mese, quindi) ciò che potete, fossero anche solo 20 euro. Ognuno faccia quello che può. E magari mettete da parte le monete: andate nei negozi di "cineserie", quelli con le cose ad 1€, e vi porterete a casa un salvadanaio di latta che andrà benone per lo scopo.Magari chi aprirà il suo libretto postale potrà venire qui sul forum a scriverlo, così accrescerà la motivazione in chi non l'ha ancora fatto.Poldo7
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30/04/2010, ore 13:57
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06/06/2010, ore 10:52
cioè che è "decoroso" lo decide il mercato momento per momento... se io acquisto un'obbligazione decennale e tra un anno i tassi di mercato salgono, ecco che vado incontro a due situazioni:1) perdita di potenziali interessi se tengo il titolo fino a scadenza2) perdita in conto capitale se devo vendere il titolo prima della scadenza.ed inoltre più si allunga il periodo più aumenta normalmente il "rischio emittente".se no tutti sottoscriverebbero titoli trentennali che rendono di più, ovviamente. |
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06/06/2010, ore 12:47
è vero quasi tutto, in teoria. nella pratica:1) io ho consigliato obbligazioni Mediobanca, con rating (attuale) pari o superiore a quello dei titoli di stato;2) le obbligazioni Mediobanca al 4,5% offrono un tasso più interessante dei Btp (di scadenza più lunga) di prossima emissione che si attestano al 4%.Proprio per la dinamica dei tassi, dire che avremo una perdita in conto capitale venderemo il titolo prima della scadenza, e che più si allunga il periodo più aumenta il "rischio emittente", sono due concetti assolutamente teorici.Anche Mps e Cirio, all'apparenza erano titoli sicuri, ma era il loro rendimento che avrebbe potuto forse eventualmente mettere una pulce nell'orecchio all'investitore. Comunque, oggi come oggi, propendo ancora di più per una leggera tendenza al rialzo dei tassi, che contrasta nettamente con la tendenza alla riduzione delle banche più esposte. Come dire che il mercato è ancora volatile, ma io sono ancor più ottimista di due settimane fa. Il risparmiatore che vuole intendere, intenda.... |
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06/06/2010, ore 21:12
I professori che sono entrati in casa dei risparmiatori,hanno fatto molto meno danno in termini qualitativi e quantitativi del canale bancario,lo dimostrano le diverse masse amministrate e i ricorsi presentati in %.La mia tesi è molto semplice c'è la diffidenza,ci sono i casi eclatanti di Cirio,parmalat,bond argentini, enron,madoff,subprime,mettici pure quello che vuoi,ma questa diffidenza non basta a giustifìcare l'eccesso di prudenza.Si giustifica sopratutto con un livello di cultura finanziaria molto basso,perchè si tratta solo di saper discernere,di sapere cosa vuol dire breve,medio,lungo termine,si tratta di conoscere l'abc dell'investire.La stessa insufficiente preparazione la si incontra spesso in banca alla posta,nelle agenzie,spesso il risparmiatore è mal consigliato non come si è portati a credere per "cupidigia"bensi per sconoscenza.Ricordo che quando i bancari erano costretti a superare gli esami per promotore venivano falcidiati all'esame scritto e orale,bene la situazione da allora non mi pare sia cambiata. |
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06/06/2010, ore 21:34
il problema è distinguere il professore dal mero venditore ambulante tipo ragazzetti assicuratori o persone finite a fare lavori simili ma con scarsa preparazione ed un portafoglio di prodotti scarso e non adatto ad una vera opera di consulenza.sull'esame da promotore in effetti... la penso come te... l'ho fatto a livello personale e l'ho superato alla prima volta.. mentre la metà di quelli che si presentavano era dipendente bancario che aveva pure seguito un apposito corso e spesso non passava nemmeno.il che la dice lunga sulla preparazione di base che si incontra allo sportello bancario, postale o dal ragazzetto dell'assicurazione che è lì quasi per caso. |
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07/06/2010, ore 07:31
il punto è esattamente questo: usque tandem....avremo bisogno dei promotori?ovvero, io non ho mai fatto l'esame di promotore, e sono sicuro che per passarlo dovrei prepararmi almeno un minimo, se non studiare e sudare le proverbiali sette camicie, ma se mi devo far consigliare, comunque, sento almeno tre voci diverse, e non un unico bancario. fermo restando poi che la responsabilità della decisione è sempre e comunque mia.in altre parole, ritengo e probabilmente concordo con voi sul fatto che il promotore, il family banker, il consulente allo sportello che aiuta nella firma dei contratti sono solo dei parassiti. ma quella che non dobbiamo disconoscere, è la NOSTRA IGNORANZA IN MATERIA. degli altri, francamente me ne infischio, e li ascolto solo per sicurezza e conforto. |
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