Assolutamente no, non lo aggiungo, perchè anche questa volta non hai (volutamente) capito il mio discorso.
I PAC non sono assolutamente riservati agli amanti del rischio,ai temerari, ma sono un investimento dal rischio estremamente variabile in funzione del mercato su cui vanno ad investire. Ma perchè siano effettivamente interessanti, e non un debito a vita, la condizione indispensabile è che il cliente non sia vincolato in eterno ad un pac, ma dopo un periodo definito in partenza, o un numero predefinito di versamenti periodici, possa valutare se cambiare fondo. Così come capita a chi investe in obbligazioni di durata quattro o cinque anni, a scadenza il cliente si ritroverà a scegliere di nuovo, o anche prima, se ben informato (anche dall'eventuale consulente). Quanto alle obbligazioni espresse in dollari, certo non sono più appetibili come 6 mesi fa, quando l'euro valeva 1,33 dollari, ma anche ora che ne vale 1,10 significa che il cliente avrà comunque la sua cedola del 2,5 - 3% da spendere o reinvestire, oltre un possibile incremento del capitale pari al 10% (nell'ipotesi di raggiungimento della parità): ma questo conta solo se il cliente vorrà vendere nel momento in cui ritenesse interessante l'incremento di capitale. E comunque guardandosi in giro periodicamente ci sono alternative diversificate, se consideri anche che i tassi oggi sono ai minimi storici, probabilmente tra un anno o due il nostro cliente dovrà rivedere l'intero suo portafoglio, conti deposito, pac, e titoli vari in funzione dei variati tassi di rendimento. Ovvero riempita la bottiglia (la cui dimensione va valutata anch'essa dal cliente, ovvero dal bravo consulente che deve interpetare le sue esigenze e dargli un giusto margine per le spese improvvise), e solo in quel momento, bisognerà prendere in considerazione le alternative disponibili. in un'ottica molto dinamica, che a mio avviso contrasta un poco con la rigidità di scelta e l'inerzia temporale di un pac. in più. la bottiglia non rende niente, come il materasso.
Insomma, anche qui come in altri casi, dai poco valore all'intelligenza del cliente (e alla necessità di molta intelligenza anche da parte del consulente, che dovrà guidarlo al meglio). E ti accontenti di un aurea mediocritas cammuffata con la consueta prosopopea.