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Buongiorno. Sono nuova qui e vorrei chiedere un parere di qualche esperto su ciò che è accaduto ieri a mia madre.

Aveva emesso un assegno bancario che è stato versato dall'intestatario dell'assegno lunedì. Ieri è arrivato in banca e, vista la mancanza fondi ed il rifiuto del direttore di accettare di anticipare un importo attendendo la maturazione di un assegno che mia madre avrebbe versato proprio quel giorno, mia madre ha chiesto che venisse mandato indietro e che fosse pagato in seconda presentazione. Il direttore si è opposto, dicendo che o veniva pagato oppure andava direttamente in protesto, senza passare nemmeno dal notaio.

Mia madre a quel punto ha chiamato l'intestatario dell'assegno che ha prontamento effettuato il richiamo presso la sua banca. Già alle ore 14.30 la nostra banca aveva ricevuto la richiesta di richiamo. Hanno però dato a mia madre un foglio da firmare in cui si dice quanto segue: "con riferimento all'assegno bancario individuato in oggetto, da me emesso in mancanza fondi con la presente dichiaro di aver preso atto dell'entrata in vigore delle nuove regole relative alla disciplina sanzionatoria in materia di assegni bancari. Onde evitare l'applicazione delle stesse, Vi autorizzo espressamente ad addebitare sul mio c/c le ulteriori somme da me dovute a titolo di penale, interssi legali e spese. Ovviamente mia madre è stata OBBLIGATA a firmarlo per avere un nuovo assegno da portare alla persona che aveva effettuato il richiamo.

Stamani ci chiama la banca e ci rechiamo in filiale. Ci spiegano che comunque l'assegno andrà pagato entro 60 gg anche se è stato pagato e che avverrà l'iscrizione al CAI.

Ma cosa vuol dire? L'assegno è stato richiamato e quindi sul c/c non è nemmeno passato! E poi, perchè questo assegno era privo di possibilità di pagamento in seconda presentazione? L'iscrizione al CAI non avviene quando l'assegno non viene pagato per mancanza fondi nè in prima nè in seconda presentazione?

Attendo vostre risposte, vi ringrazio.

Elena

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Quello che ha fatto la banca è tutto giusto o quasi. Un assegno richiamato da chi lo versa e che viene restituito in presenza di mancanza di fondi, entra di diritto nel fattore "CAI". Per cui è OBBLIGATO, l'emittente l'assegno, entro 60 gg dalla data indicata sulla comunicazione ricevuta dalla banca, a presentare alla BANCA, la così detta "LIBERATORIA", con firma autenticata e nella quale il beneficiario l'assegno dichiara, secondo uno schema prestabilito, che gli è stato pagato l'importo facciale dell'assegno n. 123456789, gli è stata pagata la penale del 10%, gli sono stati pagati gli interessi, gli sono stati pagati tutte le spese sostenute per il richiamo. Dopo, RIPETO, va consegnata alla banca e RICORDO i termini e di non ridursi all'ultimo momento. Quello che, invece, non capisco, è perchè la banca ha fatto firmare la autorizzazione ad addebitare la penale e tutto il resto, visto che non è di sua competenza. Infatti a lei, banca, compete tale addebito solo che l'assegno viene presentato in "seconda presentazione", ma questo non è il caso.


ATTENZIONE, valutate bene i miei interventi sono un INFILTRATO, così afferma QUALCUNO

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