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Il 30 Giugno 2011, il personale della Banca di Credito Cooperativo di Conversano (BARI) ha consentito a mia sorella, unico altro erede oltre me di mia madre purtroppo deceduta poco tempo prima, di bonificarsi sul suo conto personale, oltre alla sua, la quota di eredità di mia esclusiva spettanza (come risulta dall'estratto conto in mie mani) pari ad oltre 200.000 euro, probabilmente con la connivenza del direttore, vista l'entità della cifra.
Mia sorella aveva una mia procura speciale (per via della mia distanza, abito a Roma) che la autorizzava solo a svincolare la mia quota di eredità per bonificarla sul mio conto bancario.
Mi sono informato presso altri tre direttori di banca, nonchè presso l'ufficio legale della Banca d'Italia, e tutti mi hanno confermato nettamente che il comportamento della banca configura un reato penale, oltre che un comportamento illegittimo, in quanto non potevano consentire a mia sorella di effettuare quel bonifico sul suo conto.
La BCC, diffidata dal mio legale a restituire quanto hanno consentito di sottrarmi, ha risposto, ben oltre i 30 giorni previsti, che per loro è tutto a posto.
Ovviamente ho provveduto a sporgere circostanziata e documentata denuncia presso la Procura sia contro mia sorella che contro la banca, che credo subirà un notevole danno di immagine da questo suo comportamento.
Credo che nei confronti del personale della BCC si possa configurare, fra l'altro, il reato di favoreggiamento, in quanto ha consentito a mia sorella di compiere un altro reato che è quello di appropriazione indebita aggravata ed altri per i quali ho appunto sporto denuncia.
Questa situazione sta creando un grave danno patrimoniale sia a me che ad altre persone.

Cosa posso fare per recuperare il maltolto in tempi più rapidi di quelli di un Tribunale ordinario???

Un saluto a tutti

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c'era di mezzo un giudice tutelare ? la tua mamma aveva un amministratore di sostegno ?

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C'era un giudice tutelare, il dott. angelo Pellegrini del Tribunale di Rutigliano, che ha approvato la chiusura dell'amministrazione di sostegno tenuta da mia sorella, nonostante mancassero 29.000 Euro del tutto spariti, e fossero state fatte altre spese sospette, come altri 16.000 euro spesi in meno di quattro mesi di cui 9000 euro solo di badante, (mia madre non aveva bisogno di particolari cure), e bonifici effettuati a ditte per lavori senza motivo, ma il 30 giugno non aveva più voce in capitolo.

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C'era un giudice tutelare, il dott. Angelo Pellegrini del Tribunale di Rutigliano, che ha approvato in modo del tutto superficiale e disattento la chiusura dell'amministrazione di sostegno tenuta da mia sorella, nonostante mancassero dai conti ben 29.000 Euro del tutto spariti, e fossero state fatte altre spese sospette, come altri 16.000 euro di solo mantenimento per mia madre (in casa sua) spesi in meno di quattro mesi di cui 9000 euro solo di badante, (mia madre non aveva bisogno di particolari cure), e bonifici effettuati a ditte per lavori senza motivo, ma il 30 giugno non aveva più voce in capitolo. Il 21 giugno era stata registrata la successione e da quel momento la banca aveva suddiviso il denaro superstite (che ancora c'era dopo le sottrazioni di cui sopra) in due distinte quote di circa 204.000 euro, di cui una risulta essere, dall'estratto conto che ho, di mia esclusiva spettanza.

Ecco perchè mia sorella non se li poteva bonificare a se stessa e la banca non glielo poteva consentire.

Questa situazione mi sta impedendo di acquistare la mia prima casa, per la quale ho fatto già il compromesso, pagando 30.000 euro di acconto che rischio di perdere.

E' ovvio che a questo punto, tutti i soggetti che hanno compiuto azioni illecite, compreso il giudice per il quale si potrebbe configurare il retato di omissione di atti di ufficio, vista la specificità del suo compito, saranno chiamati a risarcirmi dei danni che dovessi subire a seguito dei loro comportamenti.

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I casi sono due....

1) Tua sorella aveva una pendenza con la banca che per chiudere il buco ha fatto "carte false"

2) La piu' triste ipotesi.......la mancia al direttore

Non mi viene da pensare altro, perche' la banca dovrebbe agire illecitamente se non nel proprio interesse, o meglio, anche del singolo dipendente??

Portali tutti in tribunale.

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non capisco cosa c'entra il giudice essendo che la successione era già stata fatta e sappiamo che l'amministrazione di sostegno termina col decesso dell'amministrato.

Ora ritengo che l'errore risieda nel fornire delega per svincolare un importo così alo che ben giustifica l'intervento di persona.

Oltre alle facili ipotesi di mancie e altro nei confronti del personale bancario rimane il fatto che all'illecito è esposta la banca con tutto il potere disciplinare che ha verso i dipendenti.Rimane poi da dire che la banca avrebbe pur sempre interesse a tenere in gestione il saldo.

Quindi ritengo che tutte quelle denunce di cui parla non siano in realtà state presentate ma sono ancora a livello di ipotesi.

Mi chiedo se vi siano immobili tali per cui a uno i soldi all'altro i mattoni.

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