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Salve a tutti,ho un problema di questo genere, ho un negozio e la banca mi ha concesso al momento dell'apertura nel 2004 un fido di 15000 Euro portato poi a 25000 da Settembre in temporanea fino a 31/12, nel frattempo su consiglio del direttore, visto le difficolta in cui versa il commercio in genere, sono stato invitato a chiedere alla Confcommercio tramite la Fidicom, non avendo io nessun bene immobile, un mutuo a garanzia del fido che mi e’ stato concesso e deliberato in data 18/11 per 35000 Euro. Ora dopo aver pagato tutti gli anticipi al consorzio fidi (circa 2500 Euro) ed aver ricevuto la lettera di garanzia, la banca ha congelato la pratica e nonostante le mie ripetute richieste continuano a dirmi che non possono concedermi il mutuo perche’ non ho sufficienti garanzie. (Mi chiedo, ma se 5 anni fa mi hanno dato 15000 Euro con il negozio ancora da aprire e il mio comportamento e' stato sempre regolare, qualche fuori fido come penso molti commercianti, perche' ora non ho le garanzie???)La mia richiesta iniziale era di azzerare il fido di conto corrente ed avere una liquidita di 10000 Euro, ma anche la successiva mia proposta di concedermi il mutuo per 25000 Euro e’ rimasta in sospeso.Preciso che, se qualcuno non lo sapesse, le garanzie del consorzio fidi coprono il 50% di quanto deliberato e nel mio caso copre quindi 17500 Euro.Come tutti i commercianti in questo periodo abbiamo bisogno di ossigeno perche’ le rimanenze della stagione invernale sono state molto alte ed i fornitori devono essere pagati pena non ricevere la merce ordinata.Non so cosa fare, il direttore e’ da mesi in mutua per infortunio, il vice direttore non si prende responsabilita’ e dice che continua a sottoporre la pratica al settorista di zona che la respinge. L’unica cosa certa e’ che io ho speso 2500 Euro e ho in mano un pugno di mosche e pago lo scoperto di c/c per 10000 Euro.Un grazie per chi mi risponde.

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anche io ho fatto una simile operazione di recente,ma il pagamento al consorzio è stato stornato dalla banca dopo l'erogazione.Di questi tempi non ci stupiamo più di nulla riguardo al comportamento delle bancheLa banca manda il suo ok della pratica al consorzio dopo di che vengono fatti pagamenti,quello che è successo non è proprio corretto

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Gentile Utente,il fatto che Lei espone, si configura, tra i tanti, quale fenomeno di restrizione del credito da parte delle banche. Le ragioni sono note a tutti.Per quanto concerce il Consorzio di Garanzia, la procedura deve essere espletata al contrario, ossia, prima si richiede il parere favorevole all'Istituto di Credito, poi, si presenta la pratica per la delibera al Confidi, ciò allo scopo di evitare spese inutili.Quanto da Lei versato è certamente dovuto ai diritti di segreteria ed alle quote associative, in quanto, il costo della fidejussione viene di norma trattenuto all'atto dell'erogazione. del finanziamento.Visto l'esito negativo dell'operazione, si può richiedere il rimborso delle quote versate. Mi sorge tuttavia una perplessità che andrebbe verificata. Si tratta della fidejussione rilasciata che, in presenza di insufficienti garanzie da parte sua, la banca potrebbe utilizzarla a fronte del fido di cassa.In merito all'incontro tra Cofindustria e Governo, auspico che vengano prese in considerazone anche le piccole iprese che sono, in questo momento, le più penalizzate..Una soluzione fattibile a mio parere, sarebbe la costituzione di un fondo rotativo a cui potrebero accedere i vari Confidi per estendere le fidejussioni da loro rilasciate nella misura del 100% e faciliatre, di conseguena, l'accesso al credito d'esercizio.Cordialmente

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