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Salve. Ho una attività dal 2004 che sta cercando di sopravvivere (non credo per molto), e come tante ho un fido bancario, ormai da 4 anni, con la mia banca. Spulciando i conteggi della banca, ci siamo accorti che da luglio 2011 a marzo 2012 la banca, per errore (pare non solo alla mia società), ci ha addebitato un interesse di fido dell'8,75% quando il contratto prevedeva un interesse di euribor 3+ spread 3%, per un fido di € 25.000. Segnalato il problema a giugno 2012 (appena ci siamo accorti del problema), abbiamo richiesto il rimborso, che tutti riconoscono in nostro diritto ovviamente ma c'è un altro problema, comunicatoci oggi dal direttore della nostra filiale: i soldi erroneamente sottratti al nostro conto bancario nel 2011 per errore, non ce li possono restituire con la pratica di rimborso perché l'esercizio 2011 è stato chiuso (e non può essere riaperto per pratiche di rimborso). Vi chiedo: è possibile?

Questo è uno dei molti ma proprio molti problemi avuti con questa banca, sempre risultati in nostro favore, ma raramente o solo parzialmente seguiti dai giusti risarcimenti, spesso dovendo trovare soluzioni alternative a rimborsi veri e propri, ogni volta per una motivazione ed un problema diverso, nonostante gli errori fossero quasi sempre o di personale della banca o di "sistema" a loro dire. Voi direte: cambiare banca? Abbiamo avuto problemi per 6 mesi solo per cambiare filiale, e non oso pensare... cq è più probabile che decidiamo di chiudere l'attività perché lavorare in queste condizioni (oltre a tutti gli altri problemi di un esercizio commerciale/impresa tra fornitori, clienti, etc etc) è davvero impossibile...

Ringrazio chiunque mi sappia dare delucidazioni in merito, o nel caso mi consigliate di rivolgermi ad un avvocato? (a conoscerlo e potersi fidare!!!).

Valeria

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Ha perfettamente ragione ad arrabbiarsi. Il comportamento della banca è contro tutte le regole della trasparenza. Mettere tutto per iscritto e farsi riconoscere le ragioni per poi prendere con l'avvocato i dovuti provvedimenti contro la banca. Chiuso l'anno contabile del 2011? Certo è molto preparato il direttore, forse non conosce le soprovvenienze passive ed attive, ma forse non conosce proprio come funziona una bilancio, Comunque, a prescindere le corbellerie riferito dal direttore, se il credito è certo si deve richiedere di incassarlo entro i termini di prescrizione, mi pare 5 anni, altro che bilancio chiuso?


ATTENZIONE, valutate bene i miei interventi sono un INFILTRATO, così afferma QUALCUNO

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Ecco, come immaginavo. Ho avuto anche conferme da due persone che lavorano in banca: la tesi della non rimborsabilità dei soldi erroneamente sottratti dal nostro conto corrente, riguardanti l'esercizio del 2011, a causa della chiusura d'esercizio è sbagliata. Mi dispiace solo che il direttore non abbia messo per iscritto quello che ci ha comunicato telefonicamente!

Sinceramente, a parte parlare nuovamente con la nostra banca, non sappiamo bene come muoverci. Ci hanno consigliato di rivolgerci all'ufficio reclami (e questo è sicuro dato che è l'ennesimo problema "grave" avuto con la nostra banca), di scivere all'Adusbef, alla Banca d'Italia e anche ad alcune trasmissioni televisive. Personalmente, da una parte, avrei molta voglia di iniziare una "guerra" a 360° con la mia banca che in questi anni, spesso per errori di gestione, di superficialità o di incompetenza del personale e non so che altro, ci ha creato talmente tanti problemi che anche da ignorante in materia quale sono potrei scrivere un libro, perché quando racconto le varie vicende sembra io stia raccontando delle barzellette...

D'altra parte però, dato anche il periodo, e dato che la nostra struttura è ridotta all'osso per tentare di sopravvivere, con i vari altri problemi da affrontare, è veramente difficile trovare il tempo e le energie da dedicare ad una "guerra" totale (anche se mi rendo conto che probabilmente rientrerebbe non solo nei nostri diritti ma anche nei nostri doveri di cittadini), o a tutte quelle che avremmo dovuto fare in questi anni... l'unica cosa che vorremmo è che ci fossero restituiti i nostri soldi.

La mia perplessità sull'appoggiarci ad un legale, ma sono decisamente ignorante in materia, riguarda la parcella: suppongo che per fare una azione contro la banca andremmo a spendere tutti i soldi (o quasi) che cercheremmo di recuperare dalla banca tramite l'avvocato stesso! Ammesso che l'avvocato riesca a recuperare quei soldi, in caso contrario faremmo sostenere dei costi alla nostra società, che purtroppo non ci possiamo permettere. L'alternativa è quella di affidarci augli strumenti bancari e "sociali" per far si che venga riconosciuto il nostro diritto al rimborso per recuperare il maltolto. Solo che ci chiediamo? Quale iter seguire? Quale strumento è il più efficace in questi casi?

Se qualcuno ha avuto esperienze del genere o conosce la materia chiedo cortesemente un consiglio su come procedere.

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