lo stesso Dante87, pur preparato, si contraddice:
l'esame è giornaliero e prescinde dai prelievi di contante.
e poi
c'è quella che (vale per chi ha una impresa a qualunque titolo, d.i., società di persone etc.) "consiglia" alla banca di tenere sotto controllo i movimenti del conto (contanti o meno)
ora, quelli che sono incassi per l'impresa, sono pagamenti per il privato cittadino, i cui movimenti di contante vengono controllati, ma "sfuggono", nell'impossibilità di tracciare tutti i movimenti, si cerca di mettere in difficoltà l'utente, obbligandolo ad usare carta di credito o assegno non trasferibile. niente di più facile (anche se sinora non mi risulta che sia mai stato fatto, almeno non su base ricorrente) che un giorno vengano a chiedere il motivo dei prelievi di contante, almeno quelli oltre un certo importo (anche per i versamenti di contanti su Atm è già richiesta una motivazione, pur facoltativa, e mi risulta che non sia stata abrogata la norma per cui gli affitti non possono essere pagati in contanti, ma con bonifico, assegno o versamento in conto.
Personalmente, almeno per i prelievi oltre una certa cifra (100 euro), ho sempre un giustificativo: liquidità per viaggi di lavoro / vacanza, stipendio colf (supportato da conteggi excel e versamenti trimestrali dei contributi, ricevuta fiscale per riparazioni varie, ecc.
Perchè se oggi è un falso problema, potrebbe diventarlo stasera stessa.
Ceterum censeo Carthaginem delendam esse.