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Ho staccato un assegno 7 mesi fa con datazione corretta ma a frontedi un contratto che ne prevedeva il ritiro all'ottenimento di una licenza edilizia ed altre formalità che avrebbero richiesto mesi.
Passati 7 mesi, dopo atto notarile, l'intestatario ha incassato l'assegno, regolarmente coperto.
Piccolo problema del quale non ero a conoscenza: la banca ha calcolato gli interessi a partire dalla data emissione, e, considerando che nei 7 mesi ignoravo di dover mantenere una cifra così elevata sul conto, mi presenta un conto di circa 700 euro di interessi passivi.
Ma quando verso un assegno, la valuta che mi riconoscono è qualche giorno dopo, mica me la pagano alla data emissione.
Come fanno a potermi lecitamente chiedere interessi passivi di denaro che non hanno mai anticipato, garantito o quant'altro?
Tra l'altro se si fosse verificata realmente la presentazione in assenza di copertura, non l'avrebbero nemmeno pagato.
Si può far pagare un "non servizio" 700 euro?
Non è equparabile all'anatocismo per la evidente disparità di trattamento sulla valuta?
Ho aperto reclamo per ingiustificato arricchimento e clausola vessatoria,e sto aspettando una risposta da oltre un mese per ricorrere all' ombudsman.
Ho segnalato la cosa anche all'autority per porre fine a questi comportamenti allucinanti (ho scoperto che TUTTE le banche mettono questa clausola).
Qualcuno potrebbe consigliarmi sui passi che potrei fare, per non commettere errori o lasciar decadere termini?
Sono disposto anche ad andare in causa se ricorrono i presupposti, anche solo per principio.
p.s.
La banca è Fineco, e sono cliente correttissimo da oltre 10 anni...bel trattamento!!!

Grazie a chi vorrà darmi una mano.

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vale la data scritta sull'assegno (che ovviamente dovrebbe essere quella in cui viene staccato). da quella data è come se tu avessi consegnato il denaro alla controparte, perciò devi tenere la provvista sul conto.

per evitare il problema avresti dovuto staccare un nuovo assegno e consegnarlo alla controparte in cambio di quello vecchio, da distruggere.

guarda che hai sbagliato tu, non la banca.

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Scusami, ma credo che il tuo intervento non aggiunga nulla.
Non ho mai parlato di errore della banca, anzi ho detto chiaramente che lo ignoravo (io) e che è un comportamento comune a tutte le banche.
Ma anche l'anatocismo lo era, e questo non toglie che fosse illegittimo.
A te sembra normale quindi che si paghino interessi passivi su denaro che la banca non ha erogato, esattamente come se l'avesse erogato?
Se è così sono nel forum sbagliato!
E' chiaro che se avessi rifatto l'assegno non ci sarebbe stato il problema, non mi servivano pareri postumi su questo.
Ma se fosse "come se avessi consegnato il denaro alla controparte", questa dovrebbe avere riconosciuti gli interessi alla data di emissione, peccato che la cosa non avvenga.
Quindi su cosa paghi gli interessi passivi? su anticipo di denaro no (non lo erogano), su garanzia no (perchè non hanno garantito ne l'avrebbero fatto), quindi?
Non mi interessa più di tanto la mia situazione personale, se sono persi sono persi, la prossima volta farò più attenzione.
Mi interessa che le banche cessino questi comportamenti ai limiti del furto legalizzato, e su questo sono disposto a farne anche una battaglia di principio.
Oltre a cercare di evitare che altri ricadano nello stesso ...come chiamarlo.....errore/scippo?

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Il punto è che tu hai emesso (e quindi consegnato alla controparte) l'assegno in quella data: il momento in cui arriva alla banca per l'incasso è irrilevante (se non ai fini del protesto e della cai). E' come se nella stessa data tu avessi fatto un bonifico o emesso un assegno circolare.

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Si, quello l'ho scoperto anch'io dopo... :)
Il problema è se questo sia tollerabile o meno.
Quindi esuliamo dal caso personale.
Se la banca anticipa denaro per conto tuo, ammesso che tu abbia un fido, tu paghi gli interessi passivi.
Corretto
Se la banca garantisce una copertura , come una fideiussione, tu paghi questo servizio.
E fin qua..
Quando depositi un assegno, indipendentemente dalla data di emissione, la banca ti accredita gli interessi dal giorno dell'incasso o si rubacchia qualche giorno di valuta.
Per quell'assegno invece, chi l'ha emesso perde gli interessi dalla data emissione.
Questo significa che c'è un "buco nero" nel quale la banca emittente ha la disponibilità del denaro (non è ancora stato prelevato), quindi continua a sfruttarlo ai propri fini commerciali, ma non riconosce più gli interessi, ne' li riconosce al destinatario del denaro.
Di peggio:
oltre a non pagarti più gli interessi (e se te li ha pagati te li toglie), se durante questo "limbo" temporale non avevi la provvista sufficiente, ti adddebita interessi passivi (DICO PASSIVI), quindi non al tasso che ha riconosciuto a te, ma al tasso al quale te li "avrebbe" prestati (ma non te li ha prestati).
Quindi, sfrutta il tuo denaro gratis e se non c'è, te lo "presta" (sic) per sfruttarlo...non so se mi spiego...
Con una dispsrità di trattamento evidentissima a propio favore.
Ancora peggio:
Se quell'assegno fosse arrivato all'incasso scoperto, anche dopo il periodo in cui è protestabile (credo 15 giorni), NON lo avrebbe assolutamente pagato, altro che anticipare il denaro!
La provocazione sull'anatocismo era in questo senso.
Anche in quel caso (purtroppo ben più diffuso del mio caso), si poteva rispondere: "ma la banca ti addebita gli interessi passivi ogni 3 mesi, è nel contratto, di cosa ti lamenti, l'hai accettato!!".
Ma in quel caso non era lecito maturare interessi passivi su interessi.
In questo caso ritengo, ed è ovviamente una posizione del tutto personale e che va discussa con qualche legale skillato in materia, che non sia lecito addebitare interessi passivi su un prestito che non hai mai erogato.
Ripeto, per una questione di principio più che per fatto personale.
So che quel denaro comunque non lo rivedrò...

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Ok, ti sei spiegato benissimo, ma considera il caso contrario. Poniamo che la valuta di addebito corrisponda a quando l'assegno arriva alla banca trattaria per l'incasso: ci sarebbe lo stesso un "buco nero" nel quale ti verrebbero riconosciuti interessi positivi su somme di cui in realtà hai una disponibilità che è solo fittizia, avendo tu già staccato l'assegno (e quindi pagato la controparte).

Di peggio: se durante quel limbo temporale non hai la provvista sufficiente, oltre a vederti riconosciuti interessi positivi, potresti senza conseguenze emettere assegni a prescindere dall'effettiva disponibilità sul conto corrente.

Per quanto riguarda gli interessi riconosciuti a chi l'assegno lo versa, quello è un discorso diverso: dipende da qual è l'istituto con cui ha un rapporto di conto corrente (e quindi dalle condizioni applicate: ricordiamoci pure che l'assegno alla fine è un pezzo di carta, quindi, almeno a mio parere, è del tutto normale che la disponibilità e la valuta non siano immediate).

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